“Pomezia Light Festival”: il tema di quest’anno è la Smart City.
Si è svolta ieri alle 21.30 la cerimonia di accensione del Pomezia Light Festival.
Un festival in cui si respira già dai suoi componenti la passione, l’amore e la dedizione nel dedicarsi ad un progetto che si trova alla sua seconda edizione ed è destinato ad ampliarsi.
Quest’anno, infatti, la partecipazione degli artisti è avvenuta anche a livello internazionale, consentendo di vivere per 3 giorni la città in modo pulsante e vivo.
La manifestazione è organizzata da Opificio in collaborazione con il Comune di Pomezia ed è in programma fino a domenica 23 settembre. L’auspicio per gli organizzatori è che possa estendersi nei prossimi anni anche in più giorni.
“Dare una nuova chiave di lettura alla nostra città, ai luoghi che siamo abituati ogni giorno a vedere con una nuova forma.” Queste le parole del sindaco Adriano Zuccalà sulla manifestazione.
“Quest’anno il tema è la Smart City ovvero la città ideale del Rinascimento, che è un elemento di rigenerazione urbana. Le città ideali non si possono più ricostruire, non c’è più quell’intento ma dobbiamo lavorare con le città che abbiamo e dobbiamo cercare di farle funzionare. L’artista non una capacità urbanistica ma può smuovere le coscienze, può riportare la realtà che a volte è distorta oppure può accendere la luce su alcuni aspetti della città che a volte sono un po’ dimenticati perché non sono bellissimi.” Afferma Emanuele Polani, uno degli organizzatori del Pomezia Light Festival, facente parte di Opificio.
Dal lampadario “caduto” e sonante dell’artista tedesco Tilman Küntzel, alle immagini cangianti della bicicletta autoalimentata con batterie e pannelli solari dei FanniDada, dall’installazione con lampade led a basso consumo di Andrea Mammucari e Biancamaria Centaroli, alla stampante 3D utilizzata da Faber Sorrentino per realizzare il suo trittico ispirato a Tiziano, dai quadri luminosi fatti di tubi di neon di Marco di Napoli, alle immagini generate dal vapore della fontana di bambù giapponese di Mediamash studio, fino ad arrivare alla scuola riempita di luci e suoni dal duo estone Nerd Team, alle videoproiezioni sul mondo del linguaggio televisivo di Francesco Elelino e Rakele Tombini, alle geometrie che si evolvono nel tempo e nello spazio di “NEUTRO” di Simone Sims Longo, alle immagini oniriche che creano l’illusione di tante lucciole di Carlo Flenghi, al “FLANEUR”, di High Files, ovvero un uomo alla ricerca delle bellezze della sua città.
“Il festival ha una forte componente digitale ma è un festival di luce. Queste opere sono fatte di luce, di vibrazioni di luce e quindi abbiamo anche delle opere che non sono digitali, ma che sono estremamente analogiche.” Continua Polani.
Il Pomezia Light Festival ha anche una forte componente ludica. Il pubblico si è divertito giocando con opere interattive come PKK” (Proiezione Kon Kinect) di HackLab: grazie all’utilizzo di un doppio sensore a raggi infrarossi, gli spettatori hanno attivamente partecipato alla realizzazione dell’opera con i movimenti del corpo proiettati su uno schermo, o come “I+I=III” del collettivo Crono: un “termometro” che registra la frequenza delle presenze degli spettatori modificando le luci in base ai partecipanti e generando un’esplosione di colori.
In mostra non solo arte digitale ma anche lavori di pittura tradizionale come quelli di Controllo Remoto con opere realizzate con colori e spray acrilici mediante l’uso di stencil e proiezioni, il progetto fotografico “SEVEN MILLIONS” di Fabio Mignogna o ancora l’opera “ALVEUS NC” di Vito Marco Morgese, alias Seed, in cui si alternano giochi di ombre e light show glitch.
Proseguono anche oggi durante il giorno gli incontri e le lecture alla Biblioteca comunale di Pomezia “Ugo Tognazzi”, largo Catone: alle 16 Daniela De Angelis, docente del Liceo Artistico Roma 2, terrà l’incontro dal titolo La scena dell’arte: l’affresco scomparso di Pomezia che racconta il ritrovamento dell’affresco di Ferruccio Ferrazza ,mentre alle 18 Roberto Renna, docente presso l’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione, tra i fondatori di Opificio, terrà una lecture sui i diversi linguaggi: la città nella TV italiana delle origini.
Per partecipare è necessaria la prenotazione gratuita su www.pomezialightfestival.it
Questa sera in programma uno degli eventi più attesi del festival: il musicista e compositore Gabriele Marangoni, che arriva direttamente da Ars Electronica, il prestigioso festival austriaco, destabilizzerà il pubblico con il live-set elettroacustico “RED NOISE”, sul tema del collasso. La performance è arricchita dai visual dell’artista Ai Di Ti (Angela Di Tommaso): nelle sue opere troviamo riferimenti a politica ed attualità, in una chiave estetica fatta di distorsioni e manipolazioni estreme del reale, senza rinunciare alla satira e all’esaltazione propria dell’era digitale.
La II° edizione del Pomezia Light Festival è realizzata grazie al contributo di E.on energia, Floranapoli, Menarini e APA – Associazione Pomezia Albergatori. Partner culturali della manifestazione sono IISS “R. Rossellini” di Roma e Alma Artis Academy. Il Festival aderisce inoltre al network Zoohanna, Urban Experience, Museo Civico Archeologico Lavinium, Sistema Museo, ToBe Srl, Ciù, Rete d’Impresa Pomezia Centro e Blooming Festival.
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