“Quello che so di lei”: al cinema il 1 Giugno
Il 1 giugno uscirà nelle sale italiane “Quello che so di lei”, film interpretato da due splendide attrici: Catherine Deneuve e Catherine Frot.
L’opera è stata definita da “Le Journal du Dimanche” un inno al coraggio delle donne.
In effetti, la storia racconta lo straordinario incontro di due donne agli antipodi e forse destinate a non sopportarsi, se non fosse che nella vita nulla segue un binario precostituito.
Claire è un’ostetrica, rappresentante la rettitudine in persona, al contrario Béatrice (interpretata da Catherine Deneuve), è l’emblema della libertà e dell’anticonformismo; lei che era stata l’ex amante del padre defunto di Claire ritorna nella vita di quest’ultima, sconvolgendone l’apparente equilibrio.
“Ho subito amato questo personaggio non appena ho letto la sceneggiatura – afferma Catherine Deneuve, parlando del suo ruolo nel film – Béatrice è un’avventuriera gioiosa, è un personaggio da commedia che vive dei momenti drammatici. È l’immagine riflessa del film: Provost riesce a parlarci con leggerezza di cose serie, senza che prevalga mai un senso di pesantezza. La commedia interviene in ogni momento a disinnescare il dramma senza che questo avvenga a discapito dell’emozione.”
“È un ruolo che mi ha appassionato fin dall’inizio – racconta Catherine Frot – Sapevo che Martin Provost l’aveva scritto per me. È un autore estremamente sensibile, in grado di cogliere con esattezza la psicologia femminile e di trascriverla con precisione in immagini. Ho apprezzato molto il suo universo e il modo che aveva di parlarmi del personaggio.”
Il regista Martin Provost, in merito alle due figure di donne rappresentate, afferma: “Claire e Béatrice sono radicalmente agli antipodi, ma poco a poco, questa opposizione diventa fonte di complementarità, di scambio reciproco, di saggezza. Ho una grande paura del conflitto, eppure non possiamo sempre farne a meno in quanto spesso ci permette di andare incontro all’altro nella sua diversità. È quello che accade tra queste due donne. Claire vive un po’ troppo nell’ombra e Béatrice torna nella sua vita per portarle un po’ della sua luce. E per Béatrice, che ha sempre vissuto come un elettrone in libertà, è forse l’occasione di comprendere meglio la sua esistenza, di fermarsi finalmente un istante per accettare il fatto che senza gli altri non siamo niente”.
Un film che non è solo esercizio di stile e creatività, bensì penetra nelle nostre vite, ristabilendo la bellezza della diversità, valore che spesso si tende a dimenticare.