Versi di David Taglieri: “2004”
Gli voltarono le spalle
nel momento del bisogno
sembravan tutte balle
le dinamiche di quel sogno…
ma guardando il panorama
sul balcone della vecchia Roma
considerava l’inizio dell’autostrada
l’azzeramento della vendetta, il cammino di maturazione sulla bella strada di un sole in burrasca.
Ripartì con un blocco di idee, ispirazioni di dee e rivolgendosi all’Assoluto
dette al pessimismo il suo caloroso saluto.
Un sole splendente bagnava Roma
di raggi raggianti, di fontane scroscianti e del ristoro del vino bianco della sera…
la sigaretta fumava disegni di cerchi fra un pensiero e una riflessione, con la musica di quel genovese e dimenticato cantuautore…
le idee si moltiplicavano ed era giusta l’atmosfera… e su quel fare della sera in mezzo ad un ragionamento piazzò del coraggio la bandiera.
Correvano anni raggianti nella mente, quelli universitari
c’erano state avventure, entusiasmi, belle persone ma altrettanti furfanti che lucravan sulle amicizie…
il denaro, la gloria ed il potere eran le loro delizie.
Ma la fotografia istantanea della mente si focalizzò su un’evocativa canzone
che enucleava i momenti migliori e lasciava sbiaditi ricordi dei traditori di un’emozione.
La vita correva lungo l’agenda del 2004
il passato consigliava distacco, passione, lucidità
per un futuro da non lasciare sotto scacco.
Nel giorno del dolore è tutto così strano, tutti vergano messaggi di cuore, per fregare il concetto di morte… ma la coerenza nella vicinanza la vedi nella gestione giornaliera dell’esistente, e nei gesti silenziosi che nascondono calore.
Da un dolore ripartì la gioia del ricominciare
quanti pensieri nella testa, quante camminate, quante parole…
Il balcone progettò i suoi sogni sulla panormica di un fiume in tempesta
il viaggio doveva ripartire con la follia di un artista e l’umiltà del saggio che riordina le imperfezioni nella testa.