Intervista alla band Rossometile: “aspiriamo a creare bellezza”.
Quinto progetto discografico dei Rossometile, DESDEMONA contiene undici tracce con tematiche sociali quali il distacco, la separazione, la fine delle relazioni – e della stessa dimensione terrena – e il momento del passaggio, raccontato attraverso la creazione di mondi musicali ricercati ed ebbri di poesia, a tratti mistici.
I Rossometile nascono a Salerno nel 1996, dal connubio tra il chitarrista Rosario Runes Reina e il batterista Gennaro Rino Balletta, con l’intenzione di realizzare brani inediti con sonorità metal “contaminate”.
Nel 2004 vede la luce Ultimaria, tra rock alternativo e metal, ma – negli anni successivi – si verificano molti cambi di formazione che influenzano la discografia della band.
Infatti, il secondo album (Terrenica) accede ad una sorta di progressive metal (ma con influenze pop); nel 2012 arriva Plusvalenze, dove prevale l’anima pop rock, mentre nel 2015 la band pubblica Alchemica che si affaccia al gothic metal.
Nel 2020 è uscito Desdemona che consacra, grazie anche all’uso dell’orchestra sinfonica, il genere “rossometile”.
- Buongiorno ragazzi, grazie per l’intervista. “Desdemona” è il vostro nuovo album. Nella letteratura il personaggio di Desdemona è presente nell’Otello di Shakespeare ma significa anche “sfortunata”, dal greco “dysdaimonia”. In voi che significato assume il termine?
Ciao Miriam, grazie a te per l’interesse che ci hai dedicato! Sì, esattamente, il nome “Desdemona” è un nome di donna che letteralmente significa “nata sotto una cattiva stella”. Questo nome è diventato sia il titolo del disco che della traccia di apertura che immortala in sé il grido disperato di una donna a cui è stato tolto tutto, anche la speranza di migliorare la sua condizione disgraziata. Non ti nascondiamo che il riferimento all’opera di Shakespeare è presente in quanto anche la Desdemona moglie di Otello purtroppo ha una fine disgraziata, uccisa dal marito per un adulterio che non ha mai commesso, vittima ignara di un complotto scaturito da un sentimento di invidia nei confronti di Otello stesso. Il riferimento è evidente nello special del brano — la parte parlata — in cui si citano esplicitamente alcuni versi della “Canzone del salice” cantata da Desdemona nel IV atto dell’opera di Verdi tratta dalla tragedia shakespeariana, mentre la donna si trova in camera ad attendere la morte per mano di Otello, ignara delle sue colpe. Molti hanno colto nel nostro brano “Desdemona” anche un appello disperato a nome di tutte le donne vittime di violenza di genere di qualunque natura, a partire da quelle domestiche subite da compagni violenti, e in questo senso il riferimento a Otello si rafforza con la morte di Desdemona per mano del marito geloso.
- Le sonorità presenti all’interno del disco spaziano dal gothic metal fino all’etno pop. L’intenzione musicale della band, originariamente, era quella di contaminare il metal con altri sound. Oggi a quale musica sentite di essere affini?
Anche se la nostra musica è stata sempre aperta a numerose influenze, siamo certamente affini al gothic metal. Nel nostro sound sono presenti varie influenze tra le quali il symphonic è certamente la più marcata, ma ad oggi la struttura di base e l’attitudine poggiano certamente sul gothic metal.
- La ricerca sonora è un elemento che vi caratterizza come gruppo musicale. Particolare, ad esempio, è l’uso del Kulning (suono prodotto con la voce che veniva utilizzato nei paesi scandinavi per richiamare il bestiame). Questa ricerca di nuove musicalità è frutto anche di viaggi?
Purtroppo al momento si tratta solo di viaggi effettuati con la fantasia! La nostra cantante ama studiare e talvolta emulare l’utilizzo della voce nelle varie culture, e il kulning presente sulla settima traccia del nostro disco intitolata “Mist” è proprio frutto di questi studi effettuati attraverso i mezzi tecnologici che utilizziamo oggi. Per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti tipicamente folk quali la cornamusa, la ghironda, il tin whistle e il bouzouki abbiamo potuto contare su alcuni nostri amici musicisti specializzati proprio in questo genere; queste collaborazioni ci hanno permesso di fondere la nostra musica con degli strumenti autentici e conferire ai nostri brani un sound tutto nuovo, in linea con la nostra continua ricerca sperimentale. Tutti noi comunque contiamo un giorno di viaggiare per arricchire la nostra cultura musicale con il contatto diretto con queste realtà tradizionali, nonché per far conoscere la nostra musica anche fuori dai confini nazionali, e le vaste lande della penisola scandinava sono solo una delle nostre mete più ambite.
- Le tematiche affrontate nel disco sono soprattutto relative alla separazione, al distacco e alla morte. Affrontare il proprio dolore può condurre ad una “catarsi”?
Hai centrato pienamente il punto: abbiamo concepito i brani di “Desdemona” proprio perché ognuno di essi potesse raccontare un momento di dolore connesso a queste tematiche. Per noi è stato come dire a chi ascolta che purtroppo questi momenti sono sempre presenti nella vita di ciascuno di noi, così come nelle vite dei personaggi illustrati nelle varie tracce, molti dei quali narrano in prima persona il loro tormento. A metà disco abbiamo inserito il brano “Nox Arcana” che sostanzialmente è una preghiera rivolta ad un’entità spirituale presso la quale il narratore cerca conforto e protezione: questo è il culmine della spiritualità contenuto in “Desdemona”, la cui intenzione finale è quella di ricordare a chi ascolta che, anche quando è talmente flebile da non essere facilmente notata, c’è sempre un velo di speranza in tutto ciò che ci accade e che bisogna confidare nel fatto che queste esperienze, anche se terribili, ci servono per la nostra crescita personale e spirituale.
- Da artisti questo periodo di isolamento ha prodotto in voi un pensiero “nuovo”?
L’isolamento è sempre funzionale alla creatività. Per cercare l’ispirazione in genere è necessario avere intorno il silenzio. In tal senso questo periodo è stato fruttuoso perché invece di subirlo abbiamo cercato di sfruttarlo. Allo stesso tempo però questo silenzio ci ha fatto riflettere perché abbiamo avuto tutti la consapevolezza che si trattava di un tipo di silenzio nuovo, mai verificatosi, e dagli esiti incerti. Questa condizione emotivamente ci ha certamente colpiti. Non saprei se sia stata tale da generare in noi un pensiero davvero “nuovo”, una nuova visione o una nuova consapevolezza, ma certamente ci ha emotivamente attraversati come nessun altro avvenimento in precedenza.
- A cosa aspirano i “Rossometile”?
Aspirano a creare bellezza. Il nostro primo obiettivo è fare bella musica, cercare dei significati, delle visioni, e metterle nei nostri brani. Questo per quanto attiene le nostre ambizioni squisitamente artistiche. Per quanto riguarda le nostre aspirazioni più in generale, sappiamo che la condizione affinché tutto questo possa esprimersi al meglio è quella di legarsi a una realtà editoriale che ci aiuti nella produzione, curi la promozione e ci guidi nella direzione artistica. Questo ci servirebbe per entrare in un circuito importante e stiamo lavorando affinché accada.
Membri del gruppo:
Ilaria Hela Bernardini: voce
Rosario Runes Reina: chitarra
Pasquale Pat Murino: basso
Gennaro Rino Balletta: batteria
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