“I peccati – Johan Creten”: Villa Medici ospita la mostra dello scultore fiammingo.

Creten Studio & Gerrit Schreurs

Villa Medici: un luogo intriso di storia in cui l’arte e la ricerca creano cultura e conoscenza.

Nel I secolo la struttura, situata sulla collina del Pincio, era occupata dagli Horti Luculliani, successivamente divenne residenza di Claudio e Messalina.

Il suo nome trae origine da Ferdinando I de’ Medici che, nel 1576, decise di acquistarla e di riportare la villa all’antica splendore, dopo un periodo antecedente di abbandono e dopo essere stata in mano al cardinale Marcello Crescenzi che, tuttavia, morì prima di riuscire a completare i lavori di ristrutturazione.

La bellezza della struttura risalta nei bassorilievi della facciata, che rappresentano dei documenti visivi dell’epoca, e nei giardini. Quest’ultimi, durante la permanenza di Ferdinando de’ Medici divennero un museo a cielo aperto: sculture e statue romane convivevano con l’orto e il bosco.

La struttura, successivamente, dopo il trasferimento di Ferdinando de’ Medici a Firenze venne spogliata delle sue ricchezze e solamente con il suo acquisto a opera di Napoleone Bonaparte, che volle farla diventare la nuova sede dell’Accademia francese, la villa divenne un centro nevralgico della vita culturale romana.

Villa Medici ospita dal 1803 l’Accademia di Francia a Roma.

Il giardino, visitabile ancora oggi, è il connubio ideale di natura e arte: i frutti degli alberi convivono con le opere e gli atelier degli artisti.

Il giardino custodisce antichi tesori quali lo “Studiolo di Ferdinando” in cui è possibile ammirare l’affresco di Jacopo Zucchi, il “Gruppo scultoreo dei Niobidi” raffigurante Niobe, figlia di Tantalo, i suoi figli e un cavallo messaggero di morte e la “Gipsoteca” che ospita i gessi realizzati nel corso dei secoli.

Daniele-Molajoli

In questo luogo, intriso di arte e bellezza, è ospitata la mostra “I peccati – Johan Creten”, inaugurata il 15 ottobre e momentaneamente sospesa a causa dell’emergenza sanitaria da Covid – 19.

L’esposizione, a cura di Noëlle Tissier, è stata realizzata con il sostegno delle gallerie Almine Rech e Perrotin.

55 le opere in bronzo, resina e ceramica che il visitatore può ammirare.

I peccati per l’artista sono connaturati alle passioni e ai desideri dell’uomo.

La scoperta dell’estro creativo di Johan Creten incomincia nello spazio esterno di Villa Medici che custodisce “De Vleermuis – Il pipistrello, una scultura raffigurante un pipistrello in bronzo, larga 4 metri.

Le opere di Creten sono materiali, create non solo per essere osservate ma anche toccate e usufruite dall’ospite. Il dualismo tra bene e male, morte e vita è un elemento presente in ogni sua creazione.

Nello spazio interno di Villa Medici si svela l’opera “The garden”, realizzata nel 1996 quando lo scultore fiammingo era borsista dell’Accademia di Francia. I tre vasi in ceramica smaltata ricordano non solo il giardino della villa ma anche il paradiso terrestre.

Philippe-Servent

Proseguendo nel percorso espositivo è possibile ammirare “Présentoir d’Orange” (1989-2017) e “Plantstok” (1989-2012).

Questa prima sala mette in discussione il rapporto dell’uomo con l’introspezione e la consapevolezza di se stesso, evocando il concetto di paradiso perduto e di tentazione.

Nella seconda sala, una nuova monumentale opera in resina “Muses et Méduses”, iniziata nel 2005 e completata nel 2019, dialoga con brani della famosa serie metonimica “Odore di Femmina” (iniziata nel 1998) sulla seduzione, l’ambiguità dei sentimenti e le relazioni umane.

Una terza sezione riunisce opere altamente politiche tra cui il bronzo “Il prezzo della libertà” (2015), “Couch Potatoes” (1997) e una nuova serie di ceramiche, “Wargames” (2019).

Lungo la scalinata, si affaccia un gruppo di enigmatici bronzi a sollevare la questione della coscienza morale in una società coinvolta in un continuo movimento, in profonda mutazione.

Creten Studio & Gerrit Schreurs

La scultura monumentale “The Herring” domina l’ultima sezione con i suoi 5 metri di altezza.

Tutte le sue creazioni sono affiancate da opere storiche di Lucas Van Leyden (1494-1533), Hans Baldung (1484-1545), Jacques Callot (1592-1635), Barthel Beham (1502- 1540) e Paul van Vianen (1570-1614), provenienti dalla collezione personale dell’artista.

Sito web ufficiale: villamedici.it

Académie de France à Rome — Villa Médicis

Viale Trinità dei Monti, 1 – Roma

Infoline: +39 06 67611

Classe 1963, Johan Creten è un artista precursore, inclassificabile e controcorrente che si è distinto nel panorama artistico degli ultimi anni in quanto figura forte, enigmatica e intrigante. Dotato di una visione estremamente attuale della nostra società, ha saputo ritagliarsi uno spazio specifico all’interno della scena internazionale della creazione contemporanea. Distintosi fin dagli anni Ottanta per l’uso innovativo della ceramica, è attualmente considerato una figura di spicco nel campo dell’arte contemporanea.

Creten parla di “Slow art” e della necessità di un ritorno all’introspezione: il suo è un movimento che va dalla miniatura alle figure monumentali e che ci permette di appropriarci del nostro tempo facendoci immergere in un’esplorazione del mondo con i suoi tormenti individuali e sociali, per un viaggio pieno di sorprese ed emozioni. Tra le sue caratteristiche più peculiari vi è un uso particolarmente virtuoso del bronzo nella realizzazione di sculture monumentali.

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