Dati sensibili all’estero: 4 cose da sapere e curiosità

Oggi come oggi sono numerose le aziende che puntualmente si confrontano con le legislazioni estere, per via dei rapporti commerciali sempre più diffusi tra paesi europei, per l’export e per le diverse partnership. E in futuro saranno ancor di più le imprese che seguiranno questa scia, considerando l’importanza di molti mercati emergenti stranieri per la salute dell’economia nostrana. Si è parlato tanto del nuovo regolamento europeo per tutelare la privacy online, il GDPR. Eppure rimangono molte differenze con la nostra legislazione, su tanti argomenti centrali come il trattamento dei dati sensibili. Vediamo quindi di scoprire 4 fatti interessanti e le maggiori curiosità su questo argomento così particolare.

4 cose da sapere sui dati sensibili

  • Per prima cosa, quando si cita il GDPR è importante capire cosa si intende per dati personali, e non è semplice da spiegare. Secondo la legge, infatti, si fa riferimento a tre categorie distinte di dati: quelli genetici, quelli biometrici e quelli sulla salute. Per fare qualche esempio concreto, lo storico dei problemi fisici o mentali fa parte di questa categoria, insieme alle immagini facciali di un individuo.

 

  • Una seconda curiosità sul GDPR riguarda il diritto all’oblio, ovvero il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati personali al verificarsi di determinate circostanze. Fra queste si trovano ad esempio la revoca del consenso del trattamento dei dati, la presenza di illecito per quanto concerne l’ottenimento dei dati, e il sopraggiungimento della maggiore età (cancellazione dei dati raccolti quando si era minorenni).

 

  • I dati sensibili a livello europeo devono essere necessariamente tradotti con grande precisione. Non si può sbagliare: delicate questioni legali vanno affrontare con cura. Ci sono aziende che offrono questa opportunità, come nel caso dei servizi di back translation di Global Voices, ad esempio. Di cosa si tratta? In pratica, si ottiene una traduzione fedele al 100% all’originale, quando si parla di testi e di documenti contenenti dati sensibili. Naturalmente, rivolgendosi agli esperti del settore, si ottiene un risultato con certificazione che mette al riparo da eventuali contestazioni.

 

  • Si chiude spiegando la differenza con gli USA in termini di GDPR, sebbene la questione non possa essere trattata entrando nel dettaglio. Per fare una sintesi, negli USA ci sono diversi problemi in merito all’uso indiscriminato dei dati personali degli utenti da parte delle aziende, mentre in Europa si controlla in modo più stringente questo settore.

 

Curiosità sulla privacy

Anche se si tratta di un argomento serio, sul quale non si può scherzare, spesso i regolamenti sulla privacy creano dei vuoti normativi, dando vita ad alcune curiosità (allineate poi dalle autorità competenti). Si fa ad esempio riferimento alle tessere elettorali esaurite, che devono essere restituite ai legittimi proprietari e dunque non tenute dal Comune, in quanto contengono delle informazioni personali sensibili. Una seconda curiosità riguarda l’autorizzazione ai giornalisti di indagare sui titolari dei permessi per le zone a traffico limitato, che deve però passare prima dall’approvazione del comune.

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