Recensione di “Real Lear”: spettacolo teatrale al Roma Fringe Festival
Real Lear
IF Prana (Viareggio – Lucca)
Di Caterina Simonelli
regia di Marta Richeldi
Real Lear è una riscrittura che attraversa, in maniera piccola e grande, la storia del Lear di Shakespeare creando nuove leggende, tutte personali e in cui prepotente appare la Realtà.
Shakespeare diviene un pretesto per raccontare la storia di una famiglia, che potrebbe essere quella di ognuno di noi. L’attrice parla al nonno, rappresentato da una sedia e da un foglio con la scritta “NONNO”, raccontandogli di dover mettere in scena il Re Lear. Re Lear che come l’attrice, il nonno e lo zio è in corsa.
La corsa diviene un modo per sfuggire alle brutture e ai problemi della vita; diviene un escamotage e un modo per giustificare la mancanza di parole, nel momento in cui sarebbero state vitali.
Uno spettacolo molto particolare, in cui ho preferito maggiormente la rappresentazione sul palco del Re Lear di Shakespeare piuttosto che le parti in cui Caterina Simonelli dialoga con il nonno e con il pubblico, narrando il suo vissuto.
La tragedia diviene la vita; una vita fatta di ricordi e rimpianti: uno zio ormai perduto e una famiglia rinchiusa nei silenzi.
La vita è una continua corsa, ma a volte sarebbe necessario fermarsi e ritrovare ciò che è essenziale e importante.