Recensione dello spettacolo “Opera Panica” al Roma Fringe Festival
Opera Panica
DoveComeQuando Compagnia Teatrale (Roma)
Di Pietro Dattola
Commedia surreale: tre generali si contendono un soldato, una donna insegue le richieste del suo uomo, una certa storia non va raccontata, voglio il tuo posto!, ci sono rose che colpiscono dritto al cuore, un coltello andrebbe sostituito da un bisturi, Mago maltratta l’Assistente, due ottimisti si fanno la guerra, la genesi e l’apocalisse in tre tragici minuti.
Una serie di personaggi, il medesimo desiderio: prevaricare sull’altro e dimostrare che la propria superiorità non scema mai.
La contesa di un soldato solo per uno sterile capriccio, il Mago che vuole una donna ideale, tuttavia non esistente e non assimilabile in nessun aspetto alla propria Assistente, un rapinatore che taglie le orecchie con un coltello e una donna che vuole che egli faccia altrettanto con lei, un lanciatore di coltelli che tuttavia sostituisce ad essi le rose e infine due ottimisti che preferiscono farsi la guerra piuttosto che vivere in serenità. Tutto questo e molto altro è Opera Panica, una commedia surreale in cui il protagonista è un uomo che vuole il suo spazio, anche quando intralcia quello degli altri.
“Tu mi stai rubando una parte dello spazio disponibile che mi serve”.
Personaggi che conoscono l’odio ma non la pietà: cosa c’è di più tragico?
“Mi guardo dentro ed il cuore mi si chiude: non vedo niente, è per questo che piango”.
Sicuramente uno spettacolo interessante, anche se inizialmente è difficile comprendere quale sia il suo fine: solamente cercando di osservare un po’ più in profondità si coglie la sua essenza!