“The Fabelmans” di Steven Spielberg: recensione del film autobiografico
“The Fabelmans” di Steven Spielberg, prodotto da Amblin Entertainment, sarà nei cinema italiani dal 22 dicembre in esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.
Il film, scritto da Spielberg insieme al drammaturgo Premio Pulitzer Tony Kushner, storico collaboratore del regista, ha avuto una genesi che si è protratta negli anni. Già nel 1999, infatti, il regista aveva dichiarato di voler dirigere un film sulla sua famiglia ma il timore era che i suoi genitori potessero interpretare male la storia.
“The Fabelmans” è un lungometraggio di formazione ispirato all’infanzia del regista, cresciuto in Arizona.
Michelle Williams interpreta la madre del protagonista Mitzi mentre Paul Dano il padre Burt. Gabriel LaBelle è il protagonista Sammy, un giovane aspirante regista.
La narrazione segue l’infanzia e l’adolescenza di Sammy, dai 7 ai 18 anni.
È il cinema il “fil rouge” della narrazione, il leitmotiv sempre presente, ma non il suo solo protagonista giacché il perno centrale è la famiglia, la maturazione di una vita domestica che si trasforma.
Sammy vive il suo primo incontro con il cinema attraverso la visione del film “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil B. DeMille. Una scena, nello specifico, attrae e spaventa Sammy, ovvero lo scontro tra l’auto dei delinquenti e il treno del circo. Il bambino sente la necessità di riviverla in casa, riproducendola con il suo trenino.
Sarà la madre a comprendere l’esigenza pulsante di Sammy di superare la paura, dandogli in mano una cinepresa per girare la scena dello scontro e per poterlo rivivere ripetutamente attraverso la visione del filmato.
Negli occhi meravigliati di Sammy si manifesta la magia del cinema che vivrà per tutta la vita.
Sammy trascorre gli anni con in mano sempre una cinepresa e girando film, migliorando e apprendendo tecniche sempre nuove.
La famiglia del protagonista è composta dalla madre musicista Mitzi, a cui è mancato il coraggio di inseguire il suo talento, dal padre Burt, definito un genio dell’informatica e dalle tre sorelle.
Il rapporto tra Sammy e la madre è una relazione complessa, di due anime affini. Due esseri umani che non seguono la vita già segnata ma che vivono l’estraniamento di cui l’arte è manifestazione e il dolore e la fragilità dell’infelicità.
Accanto alla famiglia di Sammy da sempre è presente lo zio Benny (Seth Rogen), migliore amico di Burt, almeno apparentemente. Immediatamente emerge, infatti, come l’immagine di “famiglia felice” è soltanto parvenza, la realtà è molto più complessa e dolorosa.
Quando i Fabelmans si trasferiscono in California la vita domestica subisce un drastico tracollo: tutti, tranne il padre che ha accettato un lavoro all’IBM, vivono la difficoltà del cambiamento ma sarà Mitzi a cadere in uno stato perenne di tristezza e dolore.
Quando il padre chiederà a Sammy di creare il filmato di un momento lieto vissuto in campeggio, un dettaglio piccolo, accennato e ripreso dalla cinepresa e non dall’occhio umano, muta gli equilibri, diviene svelamento.
Emerge, anche se in un piccolo ruolo, l’attore Judd Hirsch che interpreta lo zio Boris: forse davvero l’unico a comprendere quanto la passione di Sammy per il cinema sarà crudele e poetica.
“Ti strapperà il cuore e ti lascerà da solo.”
Quello che il regista racconta è forse la forza di una passione in grado di salvare un giovane dallo smarrimento? O forse si limita a narrare una storia familiare senza ricercare un senso intrinseco alla realtà? Non lo sappiamo ma certamente “The Fabelmans”, più che un film per il pubblico, appare un’opera scritta per Spielberg stesso, intima e dolorosa.
Tra le sequenze memorabili l’incontro tra il giovane Sam e il leggendario John Ford, interpretato nel film dal regista David Lynch.
“The Fabelmans” è un film sulla realtà, con personaggi che vivono la loro fragilità, senza riuscire a nascondere le debolezze e le passioni. Sarà soprattutto Mitzi, la madre artista, perennemente insoddisfatta, a evidenziare come l’esistenza e il suo compimento non sono sempre semplici da realizzare: una decisione egoista può salvare eppure far soffrire chi si ama.
I sogni e la felicità hanno spesso un caro prezzo ma non pagarlo può portare all’annullamento della vita stessa.
CAST
Michelle Williams
Seth Rogen
Paul Dano
Gabriel LaBelle
Julia Butters
Oakes Fegley
Judd Hirsch
Cloe Est
Isabelle Kusman
Jeannie Berlin
Robin Bartlett
Jonathan Hadary
Cooper Dodson
Gustavo Escobar
Lane Factor
Stefano Matteo Smith
Keeley Karsten
Birdie Borria
Alina Brace
David Lynch