Intervista a Carla Lupatelli, vincitrice della sezione “Artigianato”della Biennale MArteLive

Carla Lupatelli

Vincitrice della sezione “Artigianato” della Biennale MArteLive con il progetto “Clay Notes”, Carla Lupatelli plasma l’argilla per dare forma e movimento alle “Acrombale”, corpi non perfetti, ma non per questo meno armoniosi.

Le bambole decorative ispirate al mondo del circo e dell’acrobatica aerea danno una rappresentazione allegorica dell’attuale società, fondata su un equilibrio instabile e precario, proprio del funambolo che procede in linea retta sospeso nel vuoto, del trapezista nel momento del distacco dal suo trapezio.

Il materiale utilizzato è l’argilla autoindurente il cui indurimento avviene lentamente all’aria, senza bisogno di cottura evitando emissioni e consumo di gas, acqua o elettricità.

  • Buonasera Carla. Sei stata vincitrice nella Biennale MArteLive 2022 nella sezione “Artigianato”. Emozioni che ti porti dall’esperienza vissuta?

La prima emozione che ho provato è stata la sorpresa, dato che non mi aspettavo di essere scelta proprio io tra tanti altri bravi artigiani. È seguita la soddisfazione e l’orgoglio, nella realizzazione che tanto impegno e sacrificio alla fine ripagano davvero. Questa esperienza mi ha dato una motivazione in più per continuare e sviluppare ulteriormente la mia ricerca e il mio progetto.

  • Sei laureata in architettura ma hai sempre coltivato anche la passione per l’artigianato. I due interessi sono totalmente distanti tra di loro oppure possono combinarsi per dare vita a qualcos’altro?

Credo che ci sia una stretta relazione tra architettura e artigianato, data l’attenzione in entrambi gli ambiti per tecniche e materiali legati a conoscenze e saperi manuali.

Architettura è osservazione, dialogo, recupero, elaborazione di metodologie per la realizzazione di un progetto unico, perché uniche sono le esigenze, unico il contesto in cui si inserisce e unici i valori che vuole trasmettere.

Allo stesso modo la produzione artigianale si basa sulla produzione di un piccolo numero di prodotti realizzati a mano da artigiani che si occupano del prodotto dall’inizio alla fine del processo produttivo; il modo in cui vengono realizzati fa sì che ci siano differenze visibili tra i prodotti artigianali, rendendo ogni prodotto unico. La produzione può essere cospicua ma un prodotto non sarà mai identico all’altro. Il materiale, qualunque esso sia, viene lavorato a mano e per questo assume forme sempre diverse.

  • Il riuso non è solo l’utilizzo diverso di un materiale ma una concezione della vita che trascende l’arte. Cosa ti ha spinto a perseguire questa strada?

La riflessione critica sulla società contemporanea mi ha spinto ad occuparmi di artigianato utilizzando componenti di riuso.

Il riuso è un’azione che permette di riutilizzare in modo strategico e proficuo le risorse che già possediamo, ripristinando, in qualche modo, la funzione dell’oggetto per evitare che diventi immondizia. Si tratta di un approccio culturale per la salvaguardia delle risorse del Pianeta, considerando le cifre dei nostri sprechi. Può essere considerato uno stile di vita, un atteggiamento mentale e culturale che prende forma nella vita quotidiana attraverso gesti apparentemente insignificanti. L’insieme di questi piccoli gesti si trasforma in una vera e propria attività economica che punta a ricollocare e reinventare prodotti ancora riutilizzabili.

  • Parliamo del tuo ultimo progetto, Clay Notes. L’argilla prende forma e acquista movimento nei corpi che pur nelle loro imperfezioni sono armoniosi. Un messaggio sociale ad accettarsi e a trascendere i limiti?

La società in cui viviamo è profondamente condizionata dal mito dell’apparire e dai canoni ossessivamente imposti dai giornali, dalla tv, dai media che esigono bellezze virtuali e prive di originalità. Le donne devono essere sempre tutte snelle, filiformi, ma sode e sinuose, con i capelli fluenti e innaturalmente decolorati, il trucco impeccabile, la pelle liscia, le labbra carnose e le unghie lunghe.

Si pensa che avere una bella presenza può far raggiungere il prestigio, la felicità, l’amore e il successo. Il modello vincente del mondo d’oggi è quello della gioventù e della bellezza. Si dà sempre meno spazio all’accettazione di sé stessi e l’investimento in altre qualità, e sempre più ricorso a trattamenti di vario genere per correggere il corpo, considerato un oggetto da manipolare in quanto strumento per raggiungere altri obiettivi. Per valorizzare così tanto l’immagine di noi stessi, finiamo per tralasciare aspetti fondamentali della persona, quali la personalità, le qualità intellettive, i pregi caratteriali. Tutte quelle qualità che si celano dentro di noi e non fuori, finiscono per passare in secondo piano rispetto all’aspetto fisico, portandoci a curare solo ciò che appare agli altri, mentre ciò che non si può vedere lo trascuriamo. A fare la differenza deve essere la nostra unicità interiore e non un involucro stereotipato da contemplare!

  • Le “Acrombale”, bambole decorative ispirate al mondo del circo e dell’acrobatica aerea, sono, anche, una rappresentazione allegorica della società, spesso instabile e precaria. L’arte diventa un modo per modificare lo “stato delle cose” o piuttosto per raccontarle?

 In questo senso il mio lavoro si propone di rappresentare un sentimento diffuso soprattutto tra le persone della mia generazione. Sembra che il mondo sia in fiamme, e che lo sia anche il nostro precario equilibrio: bruciante di dubbi, spesso pieno di stati d’animo intensi e appassionati quanto poco saggi. C’è così tanta incertezza in questo momento per tutti noi che sta diventando la dimensione più presente e il motivo principale di disagio e sofferenza. Non sappiamo dove ci stia portando questa deriva, sia come specie umana sia per quel che riguarda la nostra vita privata e individuale, neanche da un giorno all’altro. La nostra risposta è connotata da rabbia, odio e paura.

Carla Lupatelli
Carla Lupatelli
  • Da cosa trai ispirazione per le tue opere?

La scelta iniziale del soggetto delle mie opere nasce principalmente dalla mia altra grande passione, cioè l’acrobatica aerea e solo successivamente il progetto assume anche una valenza sociale. L’ispirazione nasce quindi dal voler rappresentare le posizioni che per anni ho cercato di eseguire in palestra! Lo stile retrò dei costumi dipende da quel senso nostalgico per tempi sicuramente più romantici di quelli attuali.

Carla Lupatelli
Carla Lupatelli
  • Progetti futuri?

L’intento è quello di proseguire con questo progetto, cercando di definirlo ulteriormente sotto altri punti di vista. Mi piacerebbe creare un gruppo di lavoro per poter rispondere in modo efficiente alle molte richieste che fortunatamente ricevo.

LIVE 19.10.22 MARTELIVE_Ph Domenico Avizzano 1
Carla Lupatelli – Ph Domenico Avizzano

FACEBOOK: https://www.facebook.com/CLAYNOTES

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/clay_notes_

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!