“Metamorphosis” di Michele Fasano al cinema dal 16 maggio: la recensione
Scritto e diretto dal regista e produttore indipendente Michele Fasano “Metamorphosis” sarà nelle sale cinematografiche dal 16 maggio.
Liberamente ispirato a “La conferenza degli Uccelli” di Farid al-Din, il film con l’utilizzo di tecniche miste (colori dell’illustrazione, fotografia animazione pittorica e in rotoscoping) porta con sé un messaggio: un mondo immaginario tra sogno e realtà, dove regna la pace universale nel mondo.
Sin dall’inizio il pubblico è pervaso dal mondo onirico molto presente in tutto il film: il racconto inizia come una favola illustrata, dove uno stormo di volatili percorre un viaggio al seguito di Upupa. La loro direzione è la Montagna di Kafh, dimora di Re Simourg, perché solo lì è consentito avere risposte.
Un percorso lungo e difficile si sviluppa sulle 7 valli da attraversare, solo 4 uccelli vivranno l’esperienza completa come gli altrettanti 4 personaggi umani. Sono: Monika (Albania), Abdurrahman (Turchia), Jihad (Siria) e Susan (Israele) molto diversi l’uno dall’altra, per età, genere, cultura e religione, territorio di origine e mitologie, paesaggi geografici e vissuto storico e psicologico. Tuttavia, il caso della loro vita vuole, sulla base della propria specifica differente ortodossia, che contemporaneamente i personaggi siano presenti in due o più religioni. Non solo «accanto», in un atteggiamento di tolleranza, ma «abitando più d’una allo stesso tempo».
Nell’intreccio della storia d’animazione si fondono stralci di materiali fotografici d’archivio e filmati di repertorio che richiamano alla memoria la violenza della Storia. Episodi genocidari in cui ogni religione, nessuna esclusa, è stata ora vittima ora carnefice, ogni qual volta si è scelta la discriminazione anziché il dialogo, l’invenzione del nemico anziché la Via dell’Amore.
«Esistono molte vie di ricerca, ma la ricerca è sempre la stessa. Forse non vedi che le strade che conducono a La Mecca sono diverse, l’una proveniente da Bisanzio, l’altra dalla Siria, altre ancora che passano per la terra o per il mare? La distanza da percorrere è ogni volta diversa; ma, quando arrivano alla fine, le controversie, le discussioni e le divergenze di vedute scompaiono, perché i cuori si uniscono. Questo slancio del cuore non è né la fede, né la miscredenza, Ma l’Amore».
Il film è stato prodotto da Sattva Films con il sostegno di Media Europa Creativa, MiC DG Cinema, Emilia Romagna Film Commission e il contributo Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia. Inoltre, è stato realizzato in collaborazione con Sattva Factory srl Benefit (Gioia del Colle – Bari), Prem1ere Film (Bari) e Achtoons (Bologna), con il patrocinio di Rete Italiana Dialogo Euro Mediterraneo, Anna Lindh Foudation, Ministero Affari Esteri DG Sistema Paese, Rete Economia Sociale Internazionale e Banca del Fucino.
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