“Agrippa Iulius Caesar, L’erede ripudiato”: il nuovo ritratto di Agrippa Postumo ai Musei Capitolini
Presentata in anteprima stampa il 28 novembre la mostra “Agrippa Iulius Caesar, L’erede ripudiato”. Un’esposizione monografica dedicata ai tre ritratti di Agrippa Postumo, presentati nella Sala degli Arazzi dei Musei Capitolini.
I tre capolavori in marmo sono datati tra il IV e il VII d. C. e raffigurano Agrippa Postumo. L’erede di Augusto è stato ultimo figlio di Marco Vispanio Agrippa e di Giulia, l’unica figlia di Augusto. Lui, l’unico nipote, fu ben presto allontanato e infine ripudiato, si ipotizza per ragioni caratteriali. L’arte gli permette di essere finalmente protagonista.
Grazie all’allestimento, le tre sculture si ergono al centro della sala intorno a una pedana che consente allo spettatore di osservare le statue in tutte le sue profondità, mettendo alcuni dettagli, solitamente inosservati, in primo piano.
Il ritratto di Agrippa Postumo della Fondazione Sorgente Group dialoga idealmente con altri due ritratti di Agrippa: uno proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze e un altro dalle Collezioni Capitoline.
I tratti fisionomici dei tre volti statuari sono ricorrenti: la bocca serrata, le fossette incavate, la fronte corrucciata, il tutto culmina nello sguardo ‘torvo’, questo si può notare soprattutto nella replica ai Capitolini. Un busto in marmo bianco, originariamente parte della Collezione Albani, risulta quasi integro. Colpisce per la leggera torsione del volto ma, come già sottolineato, lo sguardo, gli occhi stretti dal taglio allungato, richiamano all’attenzione. È questo il volto capitolino: tra i tre in mostra, la riproduzione più affidabile del giovane Agrippa Postumo. Quello appartenente alla Collezione degli Uffizi era, infatti, stato in un primo momento identificato come Caligola ma alcuni studi moderni lo hanno ricondotto a Agrippa Postumo. Infine, la testa in marmo Thasos di Capo Vathy della Fondazione Sorgente, ben conservata con la parte iniziale del collo. Un’opera di buona qualità, l’ampia fronte, le sopracciglia contratte e i capelli con la frangia, ordinata in una sequenza di ciocche simmetriche.
Tre diversi modelli del volto dello sfortunato erede, con una vita segnata da intrighi e potere.
“Ci riempie di orgoglio l’aver promosso la Mostra monografica dedicata alla presentazione, per la prima volta al pubblico, del volto del giovane principe giulio-claudio, identificato dal prof. Eugenio La Rocca con Agrippa Postumo” – ha dichiarato Valter Mainetti, Presidente della Fondazione Sorgente Group –. “L’esposizione dei tre ritratti, riuniti per la prima volta, è un’importante occasione di conoscenza e di studio, e soprattutto un’opportunità che vede coinvolta la nostra Fondazione, quale istituzione privata, e la prestigiosa sede dei Musei Capitolini, guidati dal Sovrintendente Capitolino, Claudio Parisi Presicce, il cui rapporto di stima e di collaborazione ha consentito la realizzazione di molti progetti culturali”.
“Una parte importante della collezione archeologica della nostra Fondazione – ha dichiarato Paola Mainetti, Vicepresidente della Fondazione Sorgente Group – riguarda proprio la ritrattistica dei protagonisti della gens giulio-claudia, in modo particolare degli eredi designati da Augusto alla sua successione imperiale. La Fondazione Sorgente Group ha proseguito in questi anni la sua attività con l’obiettivo di implementare la collezione dei ritratti imperiali, promuovendoli e valorizzandoli attraverso esposizioni e studi scientifici, così come è avvenuto anche per i volti di Lucio Cesare e Gaio Cesare, fratelli dello stesso Agrippa Postumo in mostra; poi Germanico, figlio di Druso e Antonia Minore, il cui ritratto è presente in collezione”.
L’esposizione “Agrippa Iulius Caesar, L’erede ripudiato” è a cura di Laura Buccino, Eugenio La Rocca e Valentina Nicolucci, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Fondazione Sorgente Group e il sostegno del Gruppo Sorgente e Condotte 1880. Servizi museali Zètema Progetto Cultura, visitabile fino al 27 aprile 2025.