Recensione del romanzo “Nessun porto nella nebbia” di Maria Campanaro
Data di pubblicazione: 6 ottobre
Titolo: Nessun porto nella nebbia
Autrice: Maria Campanaro
Genere: Storico
ISBN: 978-88-9312-280-1
Lunghezza: 457 pagine
Sinossi
Francia, 1671. L’impetuosa marchesa Isabel de Martigny s’imbarca per la Spagna, per sfuggire ai propositi del duca di Belfort, Primo Consigliere di Luigi XIV, di trasformarla nella nuova favorita del re. Durante una tempesta la sua nave viene assalita dalla Lucky Chance, un vascello pirata sotto il comando del carismatico e irrequieto Julian Koslow. Scoperto il valore che la ragazza ha per il sovrano, questi decide di barattare la sua liberazione con la consegna del duca di Rocheville, l’uomo che crede il suo vero padre e verso il quale nutre un’oscura ansia di vendetta.
In attesa del giorno dello scambio il rapporto tra Isabel e Julian cresce, li porta ad avvicinarsi e allontanarsi come nella sincronia di una danza, come nei passi di un duello, a trovare una sorprendente intesa che mette in luce tutto ciò che li accomuna, a partire dalla sete di libertà e di conoscenza e si trasforma in una passione profonda e definitiva. Lo scambio con il duca di Rocheville alla fine fallisce: Julian si rende conto che non è la persona che sta cercando. Sarà Isabel a permettergli di scoprire l’agognata verità sulle sue origini, ma numerose avversità li separano da questa rivelazione, sulle rotte seguite dalla ciurma della Lucky Chance, tra battaglie navali, agguati, arrembaggi, razzie, e tra le insidie della fastosa corte di Versailles: con la forza del trascinante amore che li unisce, Isabel e Julian dovranno in seguito affrontarne le schiaccianti ripercussioni sulle loro vite.
Recensione
La trama intriga e suscita curiosità, purtroppo la sua resa in parole non esplica del tutto le potenzialità che la vicenda avrebbe potuto avere.
Amore, tradimento, avventure: questi gli elementi chiave del romanzo.
Il libro affascina, raccontando di pirati, nemici e scorribande per il mare e l’amore esplode in questa cornice.
“La libertà di vivere a modo proprio, milady, fottutamente a modo proprio. La libertà di voltare la prua quando e verso dove si voglia e andarvi incontro, senza condizionamenti, senza tentennamenti, seguendo solo l’impulso e la passione dell’istante … Il fremito d’impazienza mentre il dito si posa sulla mappa, l’ebbrezza di essere soli e potenti dinnanzi all’immensità del mondo, gli unici padroni della propria vita! Gli unici padroni delle proprie azioni e dei propri sbagli, quali che siano … Non vale forse la pena di rischiare la forca per una sensazione simile?”
L’amore tra Julian e Isabel, apparentemente due personaggi agli antipodi, trasforma in parte entrambi; Julian, pirata, in alcuni aspetti disumano, diverrà un marito e un padre amorevole, mentre Isabel, da frequentatrice della corte di Re Sole, per amore sacrificherà ogni lusso.
“In quel bacio trovò l’irruenza del mare che si infrange contro gli scogli, quella delle sferzate di vento sopra il cassero di poppa e della veemenza con cui, in pochi minuti, il veliero di Sua Maestà era stato travolto dalla bufera. Quel bacio non assomigliava a nessuno dei baci ricevuti prima ed ebbe il potere di annientare in un attimo anni e anni di precetti e di convinzioni inculcate dal decoro e dal conformismo, fino a regalarle il sospetto esaltante che la parte migliore della vita fosse ancora tutta da conoscere”.
Julian ha un passato da vendicare e Isabel sarà fedele alleata della sua vendetta, dimostrando audacia e cattiveria, in alcuni momenti. Isabel, inoltre, da pedina nelle mani del duca di Belfort, si ergerà a paladina della sua vita e del suo amore.
Entrambi appaiono due facce della stessa medaglia, diversi nella vita vissuta ma uguali nell’animo.
Ciò che, tuttavia, ha suscitato in me disagio è la decisione della scrittrice di rendere Julian un uomo con molta debolezza rispetto al sesso, conducendolo a tradire Isabel, durante le sue traversate in mare, nonostante egli affermi di amarla smisuratamente. L’amore di Julian si manifesta in modo viscerale, portandolo a sfidare anche la morte per ella, ma, tuttavia, non sarà mai disposto a sacrificare la sua passione per la vita da pirata.
Il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca: questo in quanto l’amore non si esplica in potenza ma solo in compromesso.
L’errore principale che l’autrice ha commesso è di aver ridotto la storia d’amore ad un sottofondo, mentre le vicende che si susseguono sono molteplici e spesso in esubero rispetto alle pagine del romanzo.
Gentilissima Miriam, ti ringrazio molto per la tua bella recensione, e per le tue precise e dettagliate osservazioni, di cui faccio tesoro. Ti auguro buon lavoro! Maria 🙂
E’ stato un piacere 🙂 Buona giornata, Miriam