Extraterrestre. L’uomo del futuro: a joke or not!
Extraterrestre. L’uomo del futuro.
Dove sei ti vorrei veder, del tuo mondo vorrei saper
e del principe azzurro che ne è…
Extraterrestre o extracomunitario.
Fino a qualche anno fa andavo dicendo che l’ultima speranza, – fatti salvi i film dove tutto accade perché è il copione che lo vuole -, sono gli extraterrestri e gli extracomunitari.
Oggi ci rifletto su.
Trastullarmi con un sogno d’amore occidentale, no, non vorrei più.
Troppi inganni e troppa fatica costa un sogno d’amore se a cullartelo rimani solo tu.
E l’Altro, l’Assente?
È stato via …
Non torna più …
È andato a prendere le sigarette e ritorna dopo 12 anni!
Giocare con un corpo di carne, sì, ma che abbia attenzione, che non offra solo il buono di sé come se tu fossi un’idiota.
Amare occhi che giocano a non nascondere, ecco, questo sì.
E dunque? Extraterrestre o extracomunitario…
Qualche tempo fa mi trovai con alcune mie amiche streghe.
Dibattemmo sulle sfaccettature dell’uomo del futuro.
Ne uscì fuori una comica tipizzazione che sostanzialmente ripartiva gli uomini tra
“Quelli che meditano, ripensano se stessi e il mondo circostante”
E
“Quelli che continuano a volere tutto come prima”.
Rappresentabili più o meno come <<Quelli che non riuscivano a chiedere mai>>.
Di contro a <<Quelli che non dovevano chiedere mai>>.
Alla luce di questa ulteriore riflessione sento di dover rivisitare la mia teorizzazione iniziale, cestinando metaforicamente l’extracomunitario, neanche lui indenne culturalmente dal daimon del <<non dover chiedere mai>>.
Che rimane?
Extraterrestre portami via voglio una terra che sia tutta mia …
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