“Anfitrione” di Emilio Solfrizzi al Teatro Quirino: la recensione
Fino al 20 ottobre “Anfitrione” inaugura la nuova stagione 2024 – 2025 dello storico Teatro Quirino – Vittorio Gassmann.
Con una versione rivisitata di un grande classico l’Anfitrione, una delle più note commedie di Plauto, è diretta dalla Compagnia Molière, con la regia di Emilio Solfrizzi.
La sua vivace lettura in chiave moderna conduce il pubblico a ridere tra il presente e il passato. Un cortocircuito temporale in cui gli equivoci della storica trama conducono al mondo moderno composto da identità fasulle. Il fake, le maschere, i profili fasulli, l’illusione dell’altro.
Nella scenografia di Fabiana Di Marco, con le luci curate da Massimiliano Gresia e i costumi di Alessandra Benaduce, campeggiano al centro della scena i due forti personaggi maschili, da un lato Anfitrione interpretato da Simone Colombari e dall’altro il Sosia con Emilio Solfrizzi, uniti al rientro della battaglia ma subito divisi dal volere divino. É colpa della bella moglie Alcmena interpretata da Viviana Altieri, sedotta suo malgrado da Giove che ha preso le sembianze del marito. Tutti ignari di chi abbia realmente fatto il misfatto, nella lotta alla comprensione del reale, inizia la sfida tra i due amici adesso nemici Anfitrione e Sosia.
Si sviluppano una serie di equivoci, situazioni buffe e colpi di scena. Inganni che creano una girandola di situazioni esilaranti in cui i personaggi si confondono sulla vera identità di chi hanno di fronte offrendo al pubblico un intrattenimento totalizzante. La maschera, la continua finzione, uno scandalo per il passato, normalità nel tempo presente.
Ma ci sarà davvero da ridere? Forse questa domanda non sorge a nessuno grazie alla regia brillante di Solfrizzi; nel mezzo della platea si affollano sorrisi. Una rilettura coinvolgente che non dà spazio a troppe riflessioni.
Compagnia Molière
presenta
EMILIO SOLFRIZZI
ANFITRIONE
di Plauto
con
Simone Colombari
Sergio Basile
Rosario Coppolino
e con
Viviana Altieri Cristiano Dessì Beatrice Coppolino
scene Fabiana Di Marco
luci Massimiliano Gresia
costumi Alessandra Benaduce
regia EMILIO SOLFRIZZI