“Argo”, la mostra personale di Paolo Bufalini, al Palazzo Ducale di Genova dal 9 novembre al 5 dicembre 2024

Paolo Bufalini

Aprirà al pubblico sabato 9 novembre alle ore 11.30 nella sala Spazio Aperto di Palazzo Ducale a Genova la mostra personale di Paolo Bufalini (Roma, 1994) dal titolo Argo, curata e prodotta da Sineglossa e realizzata con il sostegno di SIAE e Ministero della Cultura, nell’ambito del programma Per ChiCrea, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, sotto la supervisione del Dr. Andrea Jouve.

Con Argo Paolo Bufalini porta avanti la sua indagine sulla rimediazione di materiali biografici attraverso dispositivi tecnologici, avviata con i progetti Land of Nod (2023) e beloved (2023). Il progetto espositivo, che resterà visitabile fino al 5 dicembre, applica strumenti di intelligenza artificiale generativa a una serie di dataset costituiti dalla digitalizzazione degli album di famiglia dell’artista, coprendo un arco temporale che va dagli anni Cinquanta ai primi Duemila. Una volta costituiti i dataset, l’artista li ha utilizzati per il training di modelli generativi text-to-image in grado di riprodurre le sembianze dei soggetti rappresentati negli album. Il risultato è la generazione di un passato aumentato, una rappresentazione fotograficamente credibile di qualcosa che non è stato, ma che potrebbe essere stato,in un’ambigua sovrapposizione tra fattuale e immaginato.

Paolo Bufalini, Argo (making of), Università di Torino, ph. Lorena Bucur
Paolo Bufalini, Argo (making of), Università di Torino, ph. Lorena Bucur

Gli album di famiglia diventano l’occasione per una riflessione più generale sugli archivi e sul loro potere di aprire finestre su mondi paralleli attraverso una conoscenza vertiginosa che ridefinisce la linearità del tempo. Ne risultano una serie di sintografie in cui i familiari dell’artista sono rappresentati, in diverse età della loro vita, nella posa di dormienti. L’ambiguità del sonno, in cui il soggetto è al tempo stesso presente e assente, riflette la più generale indeterminatezza dell’immagine e richiama la dimensione onirica sottesa all’intero progetto.

Argo, fin dal titolo, è inteso come un viaggio – un viaggio nel tempo e nella storia personale dell’artista, ma anche un viaggio nell’inconscio tecnologico, quello spazio contenente dati non direttamente interpretabili (in informatica latent space) su cui i modelli generativi elaborano le immagini attraverso associazioni precluse agli umani. Personalizzando i modelli generativi con materiali biografici ed emotivamente investiti, Bufalini opera una riappropriazione poetica dello strumento tecnologico, sottoponendo quegli stessi materiali all’imprevedibilità associativa delle correlazioni statistiche. L’opera scultorea che completa la mostra declina un’analoga idea di latenza su un piano più marcatamente processuale, presentando delle ampolle contenenti una soluzione acida in agitazione, in cui sono dissolti gioielli d’oro di seconda mano. Il processo chimico pone l’oro in una condizione di presenza ambigua – è fisicamente presente ma invisibile e reversibile allo stato originario -, aprendo una dimensione ipotetica di nuove possibilità generative.

La mostra Argo sarà visitabile presso Palazzo Ducale – Ducale Spazio Aperto (Piazza Giacomo Matteotti 9, Genova) fino al 5 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle 19.

Dal 12 al 15 dicembre, il progetto Argo verrà allestito a Bologna presso la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, il primo in Italia dedicato interamente alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio filmico privato, familiare, amatoriale, industriale, sperimentale italiano (Istituto Storico Parri, Via Sant’Isaia 20, Bologna). La mostra si inserisce nella rassegna The Next Real| Art, AI & Artificial Intelligence, curata da Sineglossa a Bologna da settembre a giugno 2025 e realizzata con il contributo di Regione Emilia Romagna.

Paolo Bufalini (Roma, 1994) è un artista visivo di base a Bologna. La sua ricerca è caratterizzata da una marcata eterogeneità formale e mediale, che trova nell’indagine delle relazioni tra profondità psichiche, temporali e materiali il suo motivo primario. Il suo lavoro è stato esposto in spazi istituzionali e indipendenti in Italia e all’estero, tra cui: Biennale di Gubbio, c/o Palazzo Ducale, Gubbio; Museo di Palazzo Collicola, Spoleto; Marktstudio, Bologna; La Rada, Locarno; Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna; Eataly Art House, Verona; Civitella Ranieri Foundation, Umbertide (PG); Dolomiti Contemporanee, c/o Castello di Andraz (BL); Fabbri-Schenker projects, Londra; Localedue, Bologna; MASSIMO, Milano; Raum, Bologna; Neverneverland, Amsterdam. Riconoscimenti e residenze recenti includono: SIAE – Per Chi Crea (2023); Carapelli for Art (2022); Premio acquisto Regione Emilia-Romagna (2020); Nuovo Forno del Pane (residenza), c/o MamBo, Bologna (2020).

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