Bernie: il film che si stenta a credere sia tratto da una storia vera

Un assassino che sceglie di dare i soldi della sua ricca vittima in beneficenza. I suoi concittadini che non credono nella sua colpevolezza nonostante confessi il reato.

Sembrerebbe la trama edulcorata di un romanzo, ma si tratta di un fatto di cronaca avvenuto a Carthage (Texas) nel 1996, da cui Richard Linklater ha ricavato un film.

Il protagonista della vicenda è Bernie Tiede (Jack Black), un assistente alle pompe funebri molto amato in paese per il suo impegno nella comunità evangelica e nelle attività artistiche locali, noto per la sua cordialità e la premura nei confronti dei parenti dei defunti. La sua gentilezza lo porta ad intraprendere un’amicizia con la vedova Marjorie Nugent (Shirley MacLaine), considerata la più ricca e bisbetica vecchietta in città. Il rapporto diventerà sempre più stretto, al punto che la donna lo nominerà suo unico erede; ma il carattere duro dell’anziana inasprirà sempre più la loro relazione, al punto da spingere Bernie a spararle con un fucile.

Ciò che più colpisce della vicenda è che l’assassino non tentò di liberarsi del corpo in modo da eliminare ogni prova di reato, ma continuò a vivere la sua vita di sempre, donando il denaro della donna alla comunità e per numerose opere di bene. Per nove mesi nessuno notò la scomparsa della perfida anziana, avendo lei rotto ogni legame con la sua famiglia e vivendo isolata. Solo il suo agente di borsa si insospettì vedendo diminuire le sue commissioni, e spinse la polizia ad indagare. Quando il corpo fu ritrovato in un congelatore, Bernie confessò il crimine, ma questo non fece cambiare l’opinione che i suoi concittadini avevano di lui: l’uomo sicuramente era innocente; era la vecchia Nugent che lo aveva spinto con la sua cattiveria a spararle. L’affetto della comunità costrinse il procuratore distrettuale- interpretato nel film da Matthew McConaughey- a spostare il processo in un’altra cittadina per trovare una giuria disposta a condannarlo.

La vicenda è raccontata nella pellicola Bernie con la tecnica del mockumentary, un documentario capace di dare vita ad una black comedy. Il regista ha raccolto le testimonianze dei cittadini di Carthage e le ha unite alle interpretazioni degli attori, miscelandoli in un film capace di far affezionare lo spettatore al cattivo della storia. Il protagonista è infatti un dolcissimo Jack Black, lontano dai ruoli anticonformisti che gli sono familiari e che qui si presenta con atteggiamento composto e aspetto ordinato. Ad affiancarlo un’insopportabile e ossessiva Shirley MacLaine, capace di esasperare l’uomo pretendendo la sua attenzione esclusiva, urlandogli contro e rendendosi fastidiosa persino nel modo in cui mastica il cibo, elemento su cui Richard Linklater batte in più scene.
Nel complesso ne risulta un’opera originale di un umorismo delicato, in cui si ribalta la morale comune e in cui è più semplice trovare delle attenuanti per il delitto che compassione per la vittima. Se non lo avete ancora visto, ve lo consiglio caldamente.

GiuliaDafne

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