Brusaferro su fase 2, monitorare attentamente i numeri
Il trend è di progressivo decremento dei morti e dei casi di infezione. Ma comunque il virus continua a circolare nel nostro paese.
I numeri – ha commentato Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità nella conferenza stampa del 27 aprile alla Protezione civile – mostrano il “successo delle misure di contenimento adottate, ma bisogna riflettere man mano che ci avviamo a caute aperture: dovremo monitorizzare con grande attenzione il numero dei casi e gli indicatori, come ad esempio quello delle terapie intensive, per valutare l’efficacia delle misure, ma anche la capacità, nella fase di riapertura, di contenere la diffusione dell’infezione”.
Tempestività nell’eseguire i tamponi
Uno degli obiettivi – ha proseguito Brusaferro – è “la crescente tempestività dei tamponi anche fuori dal contesto ospedaliero e anche per i pauci sintomatici. Ora facciamo oltre 60 mila tamponi al giorno, dobbiamo spingere per ridurre la distanza temporale tra sintomi e tampone”.
“È in elaborazione un documento, che sarà reso pubblico nelle prossime ore con indicazioni per la fase 2. Dobbiamo spingere molto sull’organizzazione per ridurre la disomogeneità sul territorio”.
Numeri in calo, verso la “normalità”
Al 27 aprile sono complessivamente 105.814 i positivi, ovvero 290 in meno in 24 ore. I guariti sono 66.624, con un incremento di 1.696.
E prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva e per la prima volta dal 16 marzo il numero scende sotto i duemila.
“Ma oggi siamo ancora in fase epidemica – ha ricordato Brusaferro -. Dobbiamo immaginare una prospettiva in cui progressivamente adottiamo misure che ci consentono di recuperare livelli di “normalità” e che, però, richiedono il rispetto delle regole di distanziamento, avendo sempre presente l’andamento dei casi.
Nella Fase 2, fondamentale resta la cautela. “Le persone anziane come abbiamo detto più volte sono quelle più a rischio”, ha concluso Brusaferro.