BuoneNews: “Pianeta felice” n°25
Psicologia: secondo le teorie della psicoanalisi classica possiamo tutti beneficiare di un punto di equilibrio psichico nel momento in cui si stabiliscono relazioni sentimentali ed amicali soddisfacenti, abbiamo la possibilità di svolgere un lavoro che ci gratifica, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto sul piano della passione, dell’interesse e dell’amore per l’attività che ricopriamo. Certo non è tutto, se pensiamo al complesso stato di depressione che talvolta va al di là della realizzazione di queste tre condizioni. Lo psicologo Martin Seligman dell’Università della Pennsylvania sostiene che la felicità è prodotto da uno stato emozionale di pensieri positivi che rappresentano il filo conduttore nonché il viatico degli stati di benessere ed estasi, mentre in altri casi si può addivenire ad un aperitivo di gioia dalla condivisione di un interesse e da un diversivo da tempo libero, dato che nel concetto stesso di divertimento è implicito che il dato attrattivo sia garantito dall’occuparsi di situazioni che sono differenti rispetto a quello che viene portato avanti nella vita ordinaria. Il formatore Daniele Mattoni ha pubblicato Le 10 vie alla felicità da Socrate al Dalai Lama, un vademecum nel quale vengono illustrati i dieci passaggi fondamentali per raggiungere il benessere interiore. Uno di questi è rappresentato dalla vita qui ed ora sintetizzata dalla gestione del presente: concentrarsi con la mente ed il cuore sul presente ci aiuta ad evitare le corse, le ansie, gli stress negativi, rivalutando le cose piacevoli, ed in quel momento in cui facciamo una breve fotografia di quello che ci sta accadendo che è legato alla ricerca della felicità, aggiungiamo noi, possiamo fermarci, ascoltare il nostro respiro, riflettere sui colori dei territori che osserviamo, dei sorrisi che riceviamo, ringraziando il Cielo di esistere. In quel intervallo di tempo la ricerca della felicità è già una gioia anticipata, ed una riconsiderazione rivalutativa di tutto ciò che ci sta attorno. A livello locale ammiriamo un paesaggio, un monumento, perfino la strada che ci porta sul posto di lavoro, a livello temporale creiamo una giusta sequenza fra passato, presente e futuro. Seneca stesso diceva ‘le persone infelici sono quelle che rinnegano il passato, temono il futuro e trascurano il presente’.
Iraq chiama Italia: più di un anno lasciava la terra l’architetto Zaha Hadid, responsabile di tre progetti importanti per la pianificazione urbanistica e logistica italiana, il Museo di arte nuragica e contemporanea di Betile, il museo del Mare a Reggio Calabria ed il centro commerciale Jesolo magica. Idee che sono rimaste tracce nere su carta bianca, in quanto mai realizzati. Minimo comun denominatore nelle sue opere sono le forme aperte, gli spazi che sembrano navigare e volare fra acqua, cielo e terra. Al Maxxi di Roma fino a gennaio c’è la concreta possibilità di analizzare con attenzione i modelli delle opere incompiute e di quelle invece realizzate. Ricordiamo la presenza a Milano del Grattacielo lo Storto, sede del gruppo assicurativo Generali, il Plan de Corones a Bolzano, museo Messner ed appunto il Maxxi, nati dal pensiero, dalla matita e dall’estro della creativa. I materiali più consoni per le sue strutture sono il cemento, l’acciaio e il vetro che le hanno consentito di dar vita a dialoghi infiniti di trasparenze ed opacità e a fotografie che si specchiano relazionandosi al territorio. L’involucro in cemento del Museo Messner sembra fondersi con le rocce del Plan de Corones sulle quali sorge. Un altro appuntamento per volare sulle ali della architettura.
Archeologia: nel sud di Lione in Francia per la precisione a Vienne è stata ritrovata una città dalle reminiscenze romane, gli addetti ai lavori ed i tecnici della materia la hanno definita una piccola Pompei con spazi lussuosi e luoghi pubblici ben conservati sinonimo di sontuosità che fa rima con preziosità. I lavori di restauro, monitoraggio e ristrutturazione vanno avanti da agosto e si stima che già verso la fine di dicembre sarà possibile tirare le somme ed effettuare un primo bilancio. “Il sito è soprannominato piccola Pompei perché fu distrutto da due incendi: il primo all’inizio del secondo secolo dopo Cristo e il secondo alla metà del terzo”, racconta Benjamin Clément, archeologo. La città sarebbe stata fossilizzata da questi due incendi, e dalle ricostruzioni e dalle indagini si è potuto intuire e comprendere lo stato degli avvenimenti. In un’abitazione di oltre 2.000 metri quadrati gli archeologi hanno rinvenuto una pavimentazione dalla storia complessa e caratterizzata dai destini incrociati del passato e dell’archeologia, con un mosaico raffigurante la musa Talia protettrice della commedia rapita dal dio Pan.
Torino e lo spazio: il capoluogo piemontese è una città dai mille volti che mescola la sua vocazione dinamica con il significato storico, ispirato da retaggi laici, cattolici ed esoterici che ne hanno fatto in passato un faro di cultura e nel presente un baluardo di modernità. Fedele alla sua missione di realtà urbana proiettata anche sul futuro vanta la presenza di un politecnico speciale che, in collaborazione con il dipartimento di informazioni per la sicurezza nazionale analizza, sviscera e monitora nel dettaglio le misure e le contromisure per affrontare le crisi energetiche estreme. Si tratta di un luogo sede per una sala operativa caratterizzata da un potente simulatore informatico in grado di studiare specificamente il ventaglio di opzioni per portare l’energia nelle nostre case. Questa base di conquiste ed acquisizioni scientifiche sta approfondendo, fra le altre problematiche, la questione relativa all’aumento delle quote energetiche prodotte dai pannelli fotovoltaici. Si tratta di un’innovazione di valore con un ottimo grado di sostenibilità ambientale che rende però instabile il circuito legato alla distribuzione dell’elettricità. Si sta pensando in quel di Torino ai microgrid, ovvero reti su base condominiale o territoriale per produrre energia rinnovabile connessa all’autoconsumo. Le due categorie, lo spazio ed il tempo, volano bene sulle ali delle Alpi che scrutano la Mole.
Arte a Genova: nella città portuale con uno dei centri storici più estesi d’Europa l’arte naviga e prende rotta verso Palazzo Ducale, dove fino al 4 dicembre 2018 è possibile assistere alla mostra di Rubaldo Merello fra divisionismo e simbolismo. La mostra non assume i contorni e la definizione di una retrospettiva ma ha l’obiettivo dare una rinnovata linfa vitale con il giusto tributo alla produzione di Merello comparandola con alcune testimonianze e memorie riconducibili al contesto culturale e sociale in cui essa si sviluppò e che andò a contraddistinguere in maniera prestigiosa trent’anni di vita artistica italiana legata al genio e all’estro, tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la Grande Guerra.
Teatri romani: fino al 3 dicembre al Teatro Quirino sarà possibile assistere all’interpretazione di Lucia Poli della maggiore delle sorelle Materassi, le ziette immaginate, elaborate e dipinte dalla mente di Aldo Palazzeschi e adattate in un nuovo contesto interpretativo attraverso le lenti del drammaturgo toscano Ugo Chiti. Fra gli attori e le attrici anche Milena Vukotic, Marilù Prati e Gabriele Anagni, lo scapestrato nipote Remo. Tre sorelline nei primi anni del ventesimo secolo si trovano nel sobborgo di Coverciano a Firenze, oggi quartiere prestigioso, Teresa e Carolina sono abili ricamatrici per la borghesia fiorentina mentre Giselda è stata accolta dalle altre con pietà perché respinta dal marito…il resto lo vedrete a teatro.
Le buone del passato: il 29 novembre 1952 durante la Guerra di Corea, il presidente statunitense Dwight D. Eisenhower si reca in Corea per scoprire cosa può essere fatto per porre fine al conflitto. Oggi è San Bernardo di Nazareth.
“Prendi seriamente tutto ciò che ti piace, eccetto te stesso.” R Kipling