“Il Cartaginese”, regia di Giancarlo Sammartano in scena al Teatro Arcobaleno fino al 18 febbraio

Una produzione FONDAMENTA TEATRO e TEATRI presenta

Teatro Arcobaleno

10 – 11 – 16 – 17 -18 febbraio 2018

IL CARTAGINESE

di Tito Maccio Plauto

traduzione e regia Giancarlo Sammartano

con Paolo Floris, Mattia Parrella, Tommaso Lipari, Andrea Puglisi

maschere Giancarlo Santelli

scena e costumi Daniela Catone

musiche Stefano Marcucci

Agoràstocle, un ragazzo cartaginese che, piccino, era stato rapito e cresciuto in Etolia, si innamora della giovane vicina di casa Adelfasio. Con l’aiuto del servo Milfione, organizza un intrigo per riscattare la ragazza, che con la sorella Anterastilide, è proprietà dell’odioso lenone Lico. L’intrigo riesce. A questo punto, giunge Annone, cartaginese, in cerca delle sue due figlie che gli furono rapite da bambine. Annone riconosce presto in Agoràstocle il proprio nipote e in Adelfasio e Anterastilide le proprie figlie. Le nozze dei due innamorati concludono la commedia.

Il Cartaginese, composto nel ricordo delle guerre puniche, che tanto avevano scosso la potenza militare e politica romana, costituisce un esilarante intreccio di innamorati, ragazze libere vendute come schiave, servi sciocchi e intraprendenti e soldati spacconi. Travestimenti, inganni, trappole, fino ad arrivare al finale dove trionfa la giustizia del buon senso.

Nell’allestimento di Giancarlo Sammartano, quattro attori – attraverso l’uso delle maschere – interpretano, in un vorticoso e di per sé esilarante gioco teatrale,  tutti i ruoli del testo.

Le maschere, realizzate da Giancarlo Santelli, sono ricreate sul modello delle terracotte votive a Dioniso, rinvenute a partire dagli anni ’50 negli scavi della necropoli di Lipari, che riproducono fedelmente i tipi della commedia greca nuova di Menandro e per affinità quelli della palliata latina.

Il mondo plautino non descrive soltanto una galleria di tipi e situazioni comiche paradossali, ma riflette, nella deformazione del teatro, un intero mondo sociale. Uno spazio di libertà che solo il teatro, nella sua leggerezza ed apparente innocuità può permettersi di praticare. Nel teatro plautino – un corpo di commedie leggibili come capitoli di un grande romanzo – si realizza una saga di piccole avventure di strada dove il debole per una volta sconfigge il divario della classe, del denaro, della prepotenza del potere. In una società divisa tra patrizi e plebei, tra liberi, schiavi e schiavi affrancati, il sarcasmo di Plauto pesca, distorce ed inventa meccanismi comici che si trasformano in satira di costume e di vita sociale. La concezione di personaggi-maschere, se da un lato toglie loro rotondità e sfumature psicologiche, d’altro canto allarga a dismisura il loro significato oltre il tempo della storia, costruendo modelli di natura antropologica che saranno ripresi ed elaborati a partire dal Rinascimento europeo fino ai giorni nostri.

Lo spettacolo nasce nell’ambito del progetto Fondamenta Teatro e Teatri di Francesco del Monaco e Cristiano Piscitelli ed è diretta da Giancarlo Sammartano.

Recensione

Uno spettacolo unico e originale già dal suo inizio: viene spiegata la storia e il suo epilogo agli spettatori ancor prima che la messa in scena incominci. Ciò consente di comprendere la vicenda anche a chi è estraneo all’argomento trattato.

Sul palcoscenico prevale la comicità dell’opera e gli attori esprimono il loro essere attraverso il movimento e la grana della voce, oltre che tramite le parole; le maschere coprono i volti ma non impediscono di comprendere appieno le sfaccettature di ogni singolo personaggio, anzi le caratterizzano maggiormente.

Il linguaggio utilizzato è a tratti scurrile, sempre divertente e adeguato alla messa in scena.

I personaggi hanno inflessioni dialettali differenti e gli stessi vengono interpretati da attori diversi: è possibile vedere, ad esempio, Adelfasio, di statura alta e subito dopo bassa.

La scenografia è scarna, con solo un tavolino e due sedie e le case segnalate dai numeri civici; tuttavia non si percepisce nessuna mancanza: questo perché gli attori vivono anche la platea, facendola diventare parte del palcoscenico.

13 personaggi interpretati da quattro attori: già solo questo rende straordinaria l’opera e l’interpretazione degli artisti.

 

Fondamenta Teatro e Teatri

e-mail: fondamentateatroeteatri@gmail.com
numero verde 800600828

Teatro Arcobaleno – Centro Stabile del Classico

via Francesco Redi 1/a – Roma 00161
Orario spettacoli: LO SPETTACOLO È IN SCENA SOLO DAL VENERDI’ ALLA DOMENICA –  venerdì e sabato ore 21:00 – domenica ore 17:30

Biglietteria: 06.4402719

Intero  € 19,00 Ridotto  € 15,00 (CRAL, Associazioni, Feltrinelli, Bibliocard, RomaPass, Over 65) Ridotto Studenti  € 13,00 (+ Possessori Carta x2)

RIDUZIONI PER I LETTORI DI MEDIA&SIPARIO,SALTINARIA e CULTURAMENTE

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Ufficio Stampa FONDAMENTA Teatro e Teatri

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