Chiudiamoci in difesa aspettando il fuoriclasse del vaccino.
I numeri crescono ed in questo caso la matematica ci fa paura. Avevamo sperato in un miglioramento sostanziale della situazione sanitaria ma siamo tornati quasi al punto di partenza. Fa male vedere che, da parte di alcuni, non c’è stato il minimo sforzo per intraprendere la strada della prudenza, fa male vedere taluni giovani disinteressarsi del tutto alla situazione, fa male pensare che dietro a teste poco pensanti ed inaffidabili ci siano anche (non in tutti i casi) genitori incoscienti.
Un rallentamento dell’attenzione associato all’imprudenza di coloro che credevano che l’incubo stesse per finire c’è stato, e non è il caso di voltare la testa dall’altra parte.
Non siamo migliori ed il prossimo che lo dirà in un eventuale lockdown è pregato di riflettere…
Un Ferragosto spartiacque fra un prima ed un dopo: se i comportamenti non subiranno una modifica sostanziale, la possibilità di un alternarsi fra chiusure e riaperture di paura non è così remota e fuori di concezione.
Lo ripetiamo, quel concetto di paura, campanello d’allarme per prevenire e in caso curare, è stato inevitabilmente rimosso e allo stesso modo quello di dolore e di sofferenza. Anche di fronte al dramma più grande, e Bergamo insegna qualcosa, l’Occidente sembra dovere produrre l’industria del divertimento coatto che ha determinato la riapertura delle discoteche e la contestuale esagerata prudenza nei confronti delle istituzioni culturali,scuole, università, biblioteche, perfino chiese, che, forse, potrebbero determinare ragionamento, elevazione e scardinamento di logiche precostituite.
E se in un primo tempo l’emergenza è stata affrontata con lungimiranza, nonostante qualche errore di fondo, ora la politica è inerte nel rispondere alle paure e alla superficialità dei cittadini, a seconda del buono o cattivo senso. Addirittura alcuni hanno approfittato del momento per rivendicare ulteriori privilegi e, beccati con le mani nel vaso della marmellata, hanno inventato scuse scrause e improbabili. Vergogna!
Si confida sempre nel ritrovamento del senno e nell’uso maggiore del cervello. Di certo gli avvertimenti ci sono stati ma il dato decisivo è stato determinato dalla sottovalutazione del virus nel momento in cui le cose sembravano andare meglio (almeno un poco), come la squadra più debole che fa 2 gol a quella più forte e si culla sugli allori perdendo a fine gara, perché i campioni rappresentano la differenza.
Ragazzi, non scherziamo, questo virus è più forte, è innegabile e per sconfiggerlo definitivamente, forse, servirà il fuoriclasse del vaccino. Ma nell’attesa chiudiamoci in difesa…
Il ballo in maschera potrebbe durare più a lungo del previsto grazie alla vittoria del denaro.
Dove sta la politica?
Immagine: Foto di Christo Anestev da Pixabay