Colazione da Tiffany: adesso si può!!!La celebre gioielleria inaugura il suo primo “Blue Box Cafè” nel cuore della grande mela.
La celebre gioielleria inaugura il suo primo “Blue Box Cafè” nel cuore della grande mela.
Alzi la mano chi non conosce il cult “Colazione da Tiffany”!! Ammettiamolo, ognuna di noi, almeno una volta nella vita ha sognato di essere Holly Golightly, la dolce sognatrice interpretata da un’ indimenticabile Audrey Hepburn, un po’ casinista, protagonista del romanzo, nonché del film omonimo.
Colazione da Tiffany, uscito nelle sale nel 1961 e diretto da Blake Edwards, inizia con la scena di Holly che, appena scesa da un taxi, come consuetudine, va a fare colazione davanti il celebre negozio di gioielli, in quella che allora era la sua unica sede, al centro della Fifth Avenue.
Brioche e cappuccino e quelle meravigliose vetrine, perché, si sa, “da Tiffany non può accaderti niente di brutto”.
Ebbene, da oggi il sogno di Holly Golightly diventa realtà!
Da oggi si può davvero fare colazione da Tiffany!
All’interno della sede principale di Tiffany, infatti, quella celebrata dal film, è stato aperto il primo ristorante firmato Tiffany, che propone menu stagionali, “classici americani”, ripensati unicamente per la storica maison.
Si chiama Blue Box Cafè ed è arredato in azzurro, in onore della celebre confezione Tiffany.
I prezzi non sono per niente bassi: si pensi infatti che una colazione base costa 29 dollari, mentre per un pranzo si può arrivare anche ai 40 consumando un semplice sandwich o un’insalata.
Insomma, la povera Holly, eterna squattrinata che spendeva tutti i soldi che guadagnava “alla toeletta” in vestiti o feste di lusso, avrebbe continuato a far colazione sulla strada, del resto “si può essere très chic pur non essendo ricche”.
Scelta strategica per Tiffany: l’inaugurazione coincide, infatti, con un’integrale ristrutturazione dell’azienda: a partire dal lancio della prima linea di prodotti per casa, Home & Accessories, alla boutique esclusivamente per bambini, all’esposizione dei libri vintage.
Che la celebre gioielleria stia attraversando momenti di crisi e abbia bisogno di ridefinire le sue strategie di marketing?
Considerando i prezzi che si rivolgono ancora a un target ristretto e ben definito non sembrerebbe affatto!