“Così è (se vi pare )” al Teatro Quirino: la recensione

Così è (se vi pare) Gianluca Ferrato Pino Micol Milena Vukotic

Quanto è labile e arbitrario il concetto di verità? Esiste certezza di reale oppure ogni cosa è frutto di interpretazione? Quanto siamo sicuri che ciò che osserviamo è fattezza di esistenza?

È in scena al Teatro Quirino fino al 23 aprile la commedia di Luigi Pirandello “Così è (se vi pare)”.

“Un sogno: vidi in esso un cortile profondo e senza uscita, e da questa immagine paurosa nacque il “Così è (se vi pare )” – Pirandello

L’opera teatrale, rappresentata per la prima volta nel 1917, è tratta dalla novella “La signora Frola e il signor Ponza, suo genero”.

Sul palcoscenico del Quirino il regista Geppy Gleijeses regala una pregevole riproposizione, priva di “artifici” innaturali ma capace di restituire lucidamente il testo e la sua complessità.

L’opera è incentrata su un tema molto caro a Pirandello, ovvero l’inconoscibilità del reale. Ognuno può dare una sua interpretazione del reale che corrisponde alla sua verità e che può essere l’esatto contrario di quella di un’altra persona. Tutto allora diventa relativo, non si può mai apprendere la verità assoluta.

Verità che, al contrario, vogliono conoscere i protagonisti della pièce, i vicini della signora Frola (MILENA VUKOTIC).

La signora è appena giunta nel paese, il genero le ha preso una casa ma non le concede di vivere insieme a lui e alla figlia e nemmeno di farle visita. È costretta a comunicare con la figlia tramite bigliettini e a vederla da lontano, scorgerla dalla finestra. Tutti si chiedono il motivo: perché lasciare separati una madre e una figlia? Perché la moglie del signor Ponza (GIANLUCA FERRATO) non esce mai di casa, nemmeno per far visita alla madre?

Il regista accoglie lo spettatore con un “curioso” effetto tridimensionale: gli ologrammi di 8 personaggi, alti 60 centimetri, che prima dell’ingresso della signora Frola si interrogano, chiacchierano tra di loro cercando una verità che non esiste. Le loro fattezze riprendono la dimensione normali all’ingresso della Frola. Solo Laudisi (PINO MICOL) si differenzia nel pensiero, sostenendo che è impossibile scoprire cosa è vero, perché ognuno ha la sua verità. Laudisi impersonifica il pensiero pirandelliano e si scopre divertito dai tanti tentativi fatti dagli altri personaggi per comprendere chi dice il vero.

Ma quale vero?

La signora Frola sostiene che il genero non riconosce la figlia come moglie ed è convinto di avere sposato in seconde nozze un’altra donna mentre il signor Ponza afferma che la suocera è pazza e che è la figlia è morta, nonostante lei non riesca ad accettarlo. Entrambi sono certi delle loro affermazioni, non c’è menzogna, e allora se la bugia non persiste, la verità quale diventa?

Tutta l’opera ricalca la ricerca ossessiva delle prove per determinare ciò che è certo. Laudisi, osservando i vani tentativi, esprime il senso intrinseco di “Così è (se vi pare)”: l’enigma non può essere svelato e lo spettatore può solo rimanere inerme ad assistere a questo epilogo. Pur consapevoli, tuttavia, dell’impossibilità di una soluzione, anche in platea si assiste “incuriositi” alla ricerca di risposte e per un momento sembra che queste possano esistere, che la soluzione può giungere. In fondo fa parte dell’animo umano vivere desiderosi, nonostante il grande mistero che è l’esistenza.

La scenografia di Roberto Crea è dominata da un labirinto di specchi che se illuminati anteriormente sono specchianti ma se retroilluminati perdono la caratteristica dello specchio per diventare vetro trasparente: questo espediente rende i protagonisti figure eteree nello scomparire. Come fantasmi essi sembrano quasi vivere un tempo “altro”: dov’è ambientata la storia realmente? Cosa è ciò che vediamo? Come lo stesso Pirandello afferma, una verità assoluta non esiste.

Così è (se vi pare)
Così è (se vi pare)

Le musiche di Teho Teardo sono astratte e dissonanti. L’interpretazione degli attori perfetta e la regia assolutamente in grado di dare dignità a un testo complesso e forse necessario. Piccoli espedienti narrativi inducono anche al riso, impendendo all’opera di diventare greve nella visione ma senza mai “cadere nella banalità”.

Personaggi e interpreti – Così è (se vi pare)

Signor Laudisi  / Pino Micol

Signora Frola  / Milena Vukotic

Signor Ponza  / Gianluca Ferrato

Consigliere Agazzi  / Massimo Lello

Signor Prefetto / Marco Prosperini

Signora Agazzi  / Maria Rosaria Carli

Signora Cini  / Roberta Rosignoli

Signor Sirelli  / Antonio Sarasso

Signora Sirelli  / Stefania Barca

Commissario Centuri  / Walter Cerrotta

Signora Nenni  / Vicky Catalano

Dina  / Giulia Paoletti

 

regia GEPPY GLEIJESES

scene Roberto Crea

costumi Chiara Donato

musiche Teho Teardo

light designer Francesco Grieco

videoartist Michelangelo Bastiani

aiuto regia Giovanna Bozzolo

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!