“Così è (se vi pare )” al Teatro Quirino: la recensione
Quanto è labile e arbitrario il concetto di verità? Esiste certezza di reale oppure ogni cosa è frutto di interpretazione? Quanto siamo sicuri che ciò che osserviamo è fattezza di esistenza?
È in scena al Teatro Quirino fino al 23 aprile la commedia di Luigi Pirandello “Così è (se vi pare)”.
“Un sogno: vidi in esso un cortile profondo e senza uscita, e da questa immagine paurosa nacque il “Così è (se vi pare )” – Pirandello
L’opera teatrale, rappresentata per la prima volta nel 1917, è tratta dalla novella “La signora Frola e il signor Ponza, suo genero”.
Sul palcoscenico del Quirino il regista Geppy Gleijeses regala una pregevole riproposizione, priva di “artifici” innaturali ma capace di restituire lucidamente il testo e la sua complessità.
L’opera è incentrata su un tema molto caro a Pirandello, ovvero l’inconoscibilità del reale. Ognuno può dare una sua interpretazione del reale che corrisponde alla sua verità e che può essere l’esatto contrario di quella di un’altra persona. Tutto allora diventa relativo, non si può mai apprendere la verità assoluta.
Verità che, al contrario, vogliono conoscere i protagonisti della pièce, i vicini della signora Frola (MILENA VUKOTIC).
La signora è appena giunta nel paese, il genero le ha preso una casa ma non le concede di vivere insieme a lui e alla figlia e nemmeno di farle visita. È costretta a comunicare con la figlia tramite bigliettini e a vederla da lontano, scorgerla dalla finestra. Tutti si chiedono il motivo: perché lasciare separati una madre e una figlia? Perché la moglie del signor Ponza (GIANLUCA FERRATO) non esce mai di casa, nemmeno per far visita alla madre?
Il regista accoglie lo spettatore con un “curioso” effetto tridimensionale: gli ologrammi di 8 personaggi, alti 60 centimetri, che prima dell’ingresso della signora Frola si interrogano, chiacchierano tra di loro cercando una verità che non esiste. Le loro fattezze riprendono la dimensione normali all’ingresso della Frola. Solo Laudisi (PINO MICOL) si differenzia nel pensiero, sostenendo che è impossibile scoprire cosa è vero, perché ognuno ha la sua verità. Laudisi impersonifica il pensiero pirandelliano e si scopre divertito dai tanti tentativi fatti dagli altri personaggi per comprendere chi dice il vero.
Ma quale vero?
La signora Frola sostiene che il genero non riconosce la figlia come moglie ed è convinto di avere sposato in seconde nozze un’altra donna mentre il signor Ponza afferma che la suocera è pazza e che è la figlia è morta, nonostante lei non riesca ad accettarlo. Entrambi sono certi delle loro affermazioni, non c’è menzogna, e allora se la bugia non persiste, la verità quale diventa?
Tutta l’opera ricalca la ricerca ossessiva delle prove per determinare ciò che è certo. Laudisi, osservando i vani tentativi, esprime il senso intrinseco di “Così è (se vi pare)”: l’enigma non può essere svelato e lo spettatore può solo rimanere inerme ad assistere a questo epilogo. Pur consapevoli, tuttavia, dell’impossibilità di una soluzione, anche in platea si assiste “incuriositi” alla ricerca di risposte e per un momento sembra che queste possano esistere, che la soluzione può giungere. In fondo fa parte dell’animo umano vivere desiderosi, nonostante il grande mistero che è l’esistenza.
La scenografia di Roberto Crea è dominata da un labirinto di specchi che se illuminati anteriormente sono specchianti ma se retroilluminati perdono la caratteristica dello specchio per diventare vetro trasparente: questo espediente rende i protagonisti figure eteree nello scomparire. Come fantasmi essi sembrano quasi vivere un tempo “altro”: dov’è ambientata la storia realmente? Cosa è ciò che vediamo? Come lo stesso Pirandello afferma, una verità assoluta non esiste.
Le musiche di Teho Teardo sono astratte e dissonanti. L’interpretazione degli attori perfetta e la regia assolutamente in grado di dare dignità a un testo complesso e forse necessario. Piccoli espedienti narrativi inducono anche al riso, impendendo all’opera di diventare greve nella visione ma senza mai “cadere nella banalità”.
Personaggi e interpreti – Così è (se vi pare)
Signor Laudisi / Pino Micol
Signora Frola / Milena Vukotic
Signor Ponza / Gianluca Ferrato
Consigliere Agazzi / Massimo Lello
Signor Prefetto / Marco Prosperini
Signora Agazzi / Maria Rosaria Carli
Signora Cini / Roberta Rosignoli
Signor Sirelli / Antonio Sarasso
Signora Sirelli / Stefania Barca
Commissario Centuri / Walter Cerrotta
Signora Nenni / Vicky Catalano
Dina / Giulia Paoletti
regia GEPPY GLEIJESES
scene Roberto Crea
costumi Chiara Donato
musiche Teho Teardo
light designer Francesco Grieco
videoartist Michelangelo Bastiani
aiuto regia Giovanna Bozzolo