“Dafne” del regista Federico Bondi su RaiPlay dal 2 luglio: recensione del film.
Disponibile su RaiPlay dal 2 luglio “Dafne” del regista Federico Bondi.
Il film è una produzione Vivo film con Rai Cinema ed è vincitore del Premio Fipresci alla Berlinale 2019.
Il lungometraggio rientra nel progetto LA RAI CON IL CINEMA ITALIANO – Otto film di Rai Cinema in esclusiva su RaiPlay | #ilCinemaNonSiFerma.
L’opera ha per protagonista Dafne, interpretata dall’esordiente Carolina Raspanti.
La giovane ha un lavoro, amici e colleghi che le vogliono bene: la sua vita scorre con serenità accanto ai genitori Luigi (Antonio Piovanelli) e Maria (Stefania Casini).
Dafne è affetta, anche, dalla sindrome di Down ma questo è un elemento secondario e superficiale rispetto alla “lettura” del film che racconta il difficile percorso che dalla “perdita” giunge al risanamento dell’identità di una persona. Nel lungometraggio si osserva, appunto, cosa accade nella vita della protagonista e del padre in seguito alla scomparsa improvvisa della madre. Dafne reagisce con violenza, è arrabbiata, non accetta ciò che è accaduto mentre Luigi sprofonda immediatamente nello sconforto e nella tristezza, trascorrendo i suoi giorni a letto.
Dopo il periodo immediatamente successivo al lutto, la ragazza incomincia a reagire, cercando, anche, di scuotere il padre dalla sua inerzia ma quello che modificherà il doloroso torpore sarà il viaggio che i due compiranno a piedi per raggiungere il luogo di sepoltura di Maria.
“Dafne” è il racconto del cammino di salvezza che i due intraprendono per guarire “un cuore sofferente” e questo è una sua pregevole prerogativa; tuttavia, alcuni elementi necessitavano di un’attenzione superiore. I rumori che attorniano i protagonisti sono spesso stridenti e sembrano “ovattare” le parole pronunciate da Dafne e dal padre. Inoltre, la regia troppo simile al reale unita a una recitazione spesso artefatta sono elementi che non consentono all’opera di travalicare il potenziale sussistente.
Potenziale che, invece, fa capolino nelle conversazioni tra padre e figlia, lungo il loro cammino in montagna.
Ciò che rende il film meritevole di attenzione è il superamento dei luoghi comuni, in una rappresentazione di Dafne che suscita estraniamento in chi non conosce chi è affetto dalla sindrome di Down, credendo solo nei preconcetti della società.
Libero dalla magnificenza del cinema e dalla rappresentazione artefatta del rapporto padre e figlia, “Dafne”, nel suo piccolo, regala allo spettatore un po’ di reale e la possibilità di scoprire come la vita sia, spesse volte, un intrigato e complesso equilibrio tra perdita e ricongiungimento.
Prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, DAFNE è una produzione Vivo film con Rai Cinema, con il contributo di MiBAC – Direzione Generale Cinema, realizzato nel Programma Sensi Contemporanei – Toscana per il Cinema, con il sostegno di Regione Lazio e Roma Lazio Film Commission, con il supporto di Unicoop Firenze e Coop Alleanza 3.0, con il patrocinio di AIPD – Associazione Italiana Persone Down e Comitato Siblings Onlus – Fratelli e sorelle di persone con disabilità.
Distribuzione italiana: Istituto Luce Cinecittà