“David LaChapelle. I Believe in Miracles” al Mudec di Milano

Il Mudec – Museo delle Culture di Milano ospiterà fino all’11 settembre 2022 la mostra biografica “David LaChapelle, I Believe in Miracles”. L’esposizione è una delle più importanti mai allestite in Italia dedicate al fotografo americano David LaChapelle. I visitatori potranno ammirare oltre 90 opere dell’autore tra scatti fotografici e videoinstallazioni. Tante le opere inedite, fortissimo il messaggio politico e sociale.

La mostra è stata curata da Reiner Opoku e da Denis Curtis, insieme allo studio LaChapelle. L’intento principale della mostra è stato quello di ricostruire il percorso artistico del fotografo statunitense dalle origini fino al giorno d’oggi. La carriera del fotografo di Fairfield rappresenta, infatti, una summa molto interessante della cultura pop occidentale degli ultimi cinquant’anni. David LaChapelle ha mosso i primi passi nel mondo della fotografia a fianco di Andy Warhol, in un New York degli anni Ottanta in pieno fermento artistico e culturale. La Factory warholiana quindi influenzerà profondamente l’estetica pop coloratissima e provocatoria di David LaChapelle. L’artista resterà sempre fedele a quest’estetica e a queste atmosfere, denunciando però in modo aperto molte contraddizioni della nostra società. Inquinamento, sfruttamento, razzismo e discriminazioni stanno avvelenando il nostro mondo e ci stanno portando sull’orlo di un baratro. 

David LaChapelle si richiama spesso all’immaginario classico occidentale, all’estetica barocca cattolica e a temi biblici. Sono molti i richiami apocalittici. Queste atmosfere apocalittiche, secondo David LaChapelle, si legano direttamente alla condizione particolare che vive l’uomo contemporaneo. Secondo il fotografo, infatti, l’umanità oggi vive un grandissimo squilibrio. La tecnologia ha portato miglioramenti significativi per quello che riguarda le nostre condizioni di vita materiale, ma anche grandi pericoli. L’uomo oggi potrebbe distruggere in pochi secondi tutta la vita sulla terra, ha creato armi così potenti da poter annientare se stesso, e non solo. Questo perché alla smisurata potenza tecnologica umana non è corrisposta un’adeguata evoluzione spirituale dell’uomo, che resta invece sempre vittima dei suoi vizi, delle sue passioni e dei suoi dolori.

Fonte: Pixabay Autore: johnrp
Fonte: Pixabay Autore: johnrp

In questo contesto, tutto muta, ma i miti dell’uomo restano sempre gli stessi. Tante vicende sembrano riproporsi, assistiamo continuamente a “corsi e corsi”. LaChapelle ci propone figure archetipiche, reinterpretate in chiave pop, coloratissime, sfavillanti, glamour, ma allo stesso tempo antichissime. Non a caso, uno dei luoghi simbolo della produzione artistica di David LaChapelle è Las Vegas. Questa città è la capitale dell’intrattenimento mondiale, un luogo che sta cambiando molto negli ultimi anni, ma che resta sempre fedele al suo mito. Oggi grazie a piattaforme digitali sempre più specializzate abbiamo accesso a un numero veramente ampio di giochi di carte. I giochi da casinò sono sempre più accessibili. Eppure, Las Vegas continua a restare un simbolo, un’icona dell’American way of life, per molti versi un santuario del pop e del kitsch. Questa città diventa il luogo del Diluvio Universale, tema molto caro all’autore, che ha dedicato all’evento biblico gli scatti di Deluge (2006) e di After the Deluge (2006-2009). Il Caesars Palace sprofonda tra le onde, mentre corpi nudi cercano disperatamente di mettersi in salvo come possono. Di immagini di questo tipo sono un motivo ricorrente nell’opera di David LaChapelle.

Non vediamo però solo apocalissi e scenari tragici. Nell’iconografia di David LaChapelle troviamo i ritratti dei divi della cultura pop elevati al divino: Madonna, Kim Kardashian, Michael Jackson, Lady Gaga, Miley Cyrus, Cher, Naomi Campbell e molti altri ancora. Le celebrità del jet-set internazionale hanno tutte qualcosa di mistico. I richiami alla Bibbia e alla classicità non sono però solo moniti allarmati e pieni di dolore. Ci sono anche le immagini di bellissimi santi, giovani, carismatici e inspirati. La natura ritratta è florida, verde, potente e archetipica. C’è forza, c’è energia, c’è speranza. La catastrofe è imminente, molti versi è già in atto, eppure per David LaChapelle nulla è perduto. Lui crede nei miracoli. Dichiara di averne ricevuto più di uno, non può non crederci. Oggi il miracolo che occorre è collettivo, c’è bisogno di un grande prodigio che trasformi il nostro modo di vivere la società, il nostro rapporto con gli altri e con la natura. Non è impossibile, se ci crediamo.

Fonte: Pixabay Autore: E2OMedia
Fonte: Pixabay Autore: E2OMedia

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