“Dentro Caravaggio”, la mostra che svela i segreti di un artista misterioso

Venti capolavori del Maestro esposti a Palazzo Reale fino al 28 gennaio 2018. Dopo oltre sessant’anni Milano torna ad omaggiare il Maestro.

Si è aperta a Milano a Palazzo Reale la mostra “Dentro Caravaggio” a cura di Rossella Vodret, che durerà fino al 28 gennaio 2018.

Michelangelo Merisi detto Caravaggio, nasce a Milano il 29 settembre 1571. Autore che produsse le sue opere in meno di quindici anni (morirà, infatti, nel 1610 dopo una vita burrascosa finita tragicamente), artista di un profondo rinnovamento della tecnica pittorica caratterizzata dal naturalismo dei suoi soggetti, dall’ambientazione realistica e dall’uso personalissimo della luce e dell’ombra, sarà preso a modello da molti artisti del Seicento in Italia e in tutta Europa, al punto da far nascere il termine caravaggismo per definire la sua influenza che rimarrà indiscussa fino all’Ottocento.

Dopo il 1951, quando grazie agli studi di Roberto Longhi fu allestita una mostra epocale nel Palazzo Reale, Milano torna a omaggiare il grande Caravaggio con diciotto capolavori che per la prima volta il pubblico potrà vedere insieme.

Un’esposizione unica perché, per la prima volta, le tele del grande maestro saranno affiancate alle rispettive immagini radiografiche che consentono al pubblico di seguire e scoprire, attraverso un uso del tutto innovativo degli apparati multimediali, il percorso dell’artista da una semplice bozza fino alla realizzazione finale dell’opera.
Attraverso le riflettografie e le radiografie, che penetrano in diversa misura sotto la superficie pittorica, si è, inoltre, potuto seguire il procedimento creativo di Caravaggio, i suoi pentimenti e le conseguenti modifiche nell’elaborazione della composizione. A tale proposito opera emblematica è il San Giovannino di Palazzo Corsini, dove le analisi ci permettono di leggere l’aggiunta di un agnello, simbolo iconografico poi eliminato.

La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, in collaborazione con il MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

La curatrice Rossella Vodret, coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Keith Christiansen, propone da una prospettiva nuova gli anni della straordinaria produzione artistica del Merisi.
Altra novità della mostra sono, infatti, le nuove ricerche documentarie (emerse da poco) che hanno portato a una revisione della cronologia delle opere giovanili.
In mostra anche una selezione di documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena relativi alla vicenda umana e artistica di Caravaggio, che hanno cambiato profondamente la cronologia dei primi anni romani e creato misteriosi vuoti nella sua attività. Mancano, infatti, notizie tra la fine del suo apprendistato presso Simone Peterzano nel 1588 e il 1592 quando compare a Milano in un atto notarile. Così come l’arrivo a Roma è documentato solo all’inizio del 1596 e dunque rimane misteriosa la sua vicenda in questi otto anni, non pochi per un pittore che ha lavorato in tutto meno di quindici anni.
Tra i prestiti più prestigiosi provenienti dall’estero si ricordano: Sacra Famiglia con San Giuseppe (1604-1605) dal Metropolitan Museum of Art, New York; Salomè con la testa del Battista ( 1607 o 1610) dalla National Gallery, Londra; San Francesco in estasi (c.1597) da Wadsworth Atheneum of Art di Hartford; Marta e Maddalena (1598) dal Detroit Institute of Arts; San Girolamo (1605-1606) dal Museo Montserrat, Barcellona.
Tra le opere da non perdere suggeriamo lo Scudo della Medusa degli Uffizi, del 1598 e da sempre considerato il punto di svolta della poetica caravaggesca.
A rendere tanto prezioso questo pezzo, che fu donato nel 1598 dal cardinal Del Monte al granduca Ferdinando I de’ Medici, è la testa mozza urlante, così perfetta da sembrare vera, riconducibile alle maschere classiche.
Grazie a un perfetto espediente illusionistico basato sull’accorto uso della luce, dell’ombra e dei controluce, Caravaggio trasforma la convessità dello scudo in apparente concavità utile ad accogliere la testa. La vivacità e il patos dell’espressione sono enfatizzati dal movimento disordinato e ondulatorio delle serpi che circonda l’espressione estrema dello sguardo fissato su di un unico punto.

http://www.caravaggiomilano.it/

Carmen Camarca

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