Festa del Cinema di Roma 2024 – “Eterno visionario” di Michele Placido: la recensione
Nella sezione “Grand Public” della Festa del Cinema di Roma 2024 “Eterno visionario” di Michele Placido racconta l’ultima fase della vita di Luigi Pirandello, in viaggio verso Stoccolma per il conferimento del Premio Nobel.
1934 – Il viaggio in treno finirà per essere simulacro dei suoi ricordi e delle sue speranze, di una vita dedicata all’arte e intrappolata tra la passione impossibile per la sua musa, Marta Abba (Federica Luna Vincenti), e il burrascoso rapporto con la dolorosa malattia della moglie Antonietta (Valeria Bruni Tedeschi).
Pirandello, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, vede davanti a sé i frammenti e i fantasmi di tutta una vita: solo con l’impresario e amico di sempre Saul Colin (Michele Placido) vede rifiutarsi per l’ennesima volta la presenza di Marta che avrebbe voluto al suo fianco nella cerimonia del Nobel.
Mentre il treno avanza verso Stoccolma riviviamo l’esistenza dello scrittore, una vita divisa tra la passione viscerale per la sua arte e l’amore per la famiglia che, spesso, sembra soffrire di avere come padre e marito un uomo così dedito al suo lavoro.
La follia della moglie Antonietta che si tramuta inizialmente in gelosia, tanto da accusarlo di dormire con la figlia Lietta (Aurora Giovinazzo), e poi in follia pura. Una donna che troppo giovane finirà rinchiusa in manicomio, rendendola sola parvenza di ciò che un tempo fu.
“Mamma sarà sempre con voi, ma dopo. Nella vita non ci sono riuscita”.
Il rapporto con i figli, Lietta, Stefano (Giancarlo Commare) e Fausto (Michelangelo Placido), tanto amati ma spesso incompresi dal padre, schiacciati dal genio paterno e incapaci di calamitare del tutto il suo amore.
Il controverso rapporto con il fascismo che rimane, tuttavia, nell’ombra e poi lo scandalo del suo teatro, considerato troppo sovversivo e controverso. La messinscena dei suoi “Sei personaggi in cerca d’autore” viene tacciato di andare contro morale: troppo il perbenismo del pubblico incapace di osservare al di là della sua stessa immagine.
E infine Marta Abba, la musa ispiratrice, troppo giovane, troppo affascinante, troppo proibita. Nella scena in cui Pirandello scorgendosi allo specchio vede il divario tra la sua età, ormai avanzata, e quella di Marta, fiore che sboccia, si osserva l’uomo, al di là dell’arte.
“Avere il cuore ancora caldo ma sapersi vecchio”.
“Eterno visionario” non può e non deve restituire la completezza e la complicanza della figura di Luigi Pirandello ma consente di scorgere alcuni suoi aspetti, forse a tanti sconosciuti, e a comprendere ancora di più la sua opera.
La sua stessa vita è stata un’opera, amara, distorta, incantata, poetica.
Michele Placido in “Eterno visionario” si ispira alla biografia di Matteo Collura “Il gioco delle parti” per raccontare un uomo complesso: che la vita di Pirandello non sia stata in fondo l’esistenza di uno dei suoi stessi personaggi?
Protagonisti Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Federica Luna Vincenti, Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo, Michelangelo Placido, con la partecipazione straordinaria della star internazionale Ute Lemper.
Il film, prodotto da Goldenart Production con Rai Cinema in co-produzione con la società belga GapBusters, sarà nei cinema dal 7 novembre 2024 con 01 Distribution.
La fotografia è di Michele D’Attanasio, le scenografie sono firmate da Tonino Zera, i costumi da Andrea Cavalletto, il montaggio è di Consuelo Catucci. Le musiche originali del film sono del duo Oragravity.
Diretto da Michele Placido su una sceneggiatura di Placido, Matteo Collura e Toni Trupia, Eterno Visionario è prodotto da Federica Luna Vincenti per Goldenart Production con Rai Cinema in co-produzione con GapBusters, una coproduzione italo-francese della Comunità del Belgio.