Festa del Cinema di Roma – “The Menu” di Mark Mylond: la recensione
“The Menu”, presentato alla Festa del Cinema di Roma, è nei cinema italiani dal 17 novembre con Searchlights Pictures.
Il regista Mark Mylond dirige un’opera tensiva a sfondo culinario, una dark comedy in cui la suspense incontra la cucina per dare vita a una ricetta originale.
L’opera, con attori protagonisti Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult, ha una trama semplice e apparentemente lineare: un uomo e una donna si recano su un’isola costiera per cenare in un ristorante esclusivo.
La cena, tuttavia, prenderà una piega mortale e solo “l’estraneo”, colui che non era previsto, riuscirà a salvarsi.
Anya Taylor-Joy interpreta Margot, accompagnatrice di Tyler. I due apparentemente sono una coppia ma in realtà la donna sostituisce nella cena la fidanzata dell’uomo. Questo è l’imprevisto, la presenza non calcolata, colei che non si conosce.
L’idea del film è nata a Will Tracy, che ha curato la sceneggiatura insieme a Seth Reiss, durante una vacanza a Bergen in Norvegia. Lo sceneggiatore che si è recato su un’isola privata per cenare, vedendo l’unica imbarcazione di collegamento allontanarsi è stato colto da claustrofobia, rendendosi conto di essere isolato dal mondo circostante.
La stessa sensazione provata da Margot al suo arrivo.
Lo chef del locale, Julian Slowik, interpretato da Ralph Fiennes, è specializzato in gastronomia molecolare: il suo menu è concettuale e tutti gli ospiti sembrano apprezzare; tutti tranne Margot.
Julian cerca la perfezione: è tutto ordine, qualità, bellezza. Margot destabilizza la cena ben congegnata dallo chef, sembra non apprezzare il suo cibo e per chi ha fatto dell’eccellenza la sua vita è inaccettabile.
I dipendenti dell’isola appaiono figure amorfe, automi, proseguimento del corpo e della cucina dello chef: dormono in una stanza dormitolo, lo seguono alla lettera, sono privi di pensieri e azioni proprie.
“The Menu” rivela quanto la società contemporanea sia maniacale attraverso l’alta cucina come manifestazione. La ricerca estetica e qualitativa del cibo si trasforma in Julian nella ricerca della perfezione tra i suoi commensali, fallaci e umani.
Il quarto lungometraggio di Mark Mylond utilizza il microcosmo di un ristorante stellato per amplificare le fratture del mondo circostante.
“Noi siamo un nanosecondo di terrore. La natura è eterna.”
Julian non accetta l’errore, le bugie e i vizi, si fa portatore della verità e suo braccio mortale.
La cena si trasforma in un subdolo piano per eliminare i commensali, i dipendenti e lo chef stesso: un piano che ha una falla, la presenza di Margot.
Margot che percepisce immediatamente l’estraniamento, la solitudine di un luogo inaccessibile e il pericolo. Margot che distinguendosi dalla fascia alta dei commensali intuisce la drammaticità di una cena che abbatte il confine tra finzione e realtà.
“È arte sull’orlo dell’abisso”.
Se la cucina, che è arte, supera il suo ruolo simbolicamente salvifico per divenire pulsazione di distruzione cosa accade?
“The Menu” è gradevole e originale ma la sceneggiatura non riesce a sostenere la scelta registica, rimanendo allo stato embrionale senza sgusciare in profondità.
Prima portata: L’isola.
Seconda portata: Piatto di pane senza pane.
Terza portata: Il ricordo.
Quarta portata: Il pasticcio.
Quinta portata: La follia dell’uomo.
Nell’arco di una cena e dei suoi cinque piatti, il concettualismo del menu portato alla sua forma più estrema cancella l’umanità degli astanti per divenire amorfo. Chi si salverà?
Ralph Fiennes: Chef Julian Slowik
Anya Taylor-Joy: Margot
Nicholas Hoult: Tyler
Hong Chau: Elsa
John Leguizamo: Liebrandt
Janet McTeer: Lillian Bloom
Judith Light: Anne
Reed Birney: Richard
Rob Yang: Bryce
Aimee Carrero: Felicity
Paul Adelstein: Ted
Arturo Castro: Soren
Mark St. Cyr: Dave
Rebecca Koon: Linda
Peter Grosz: sommelier