“Fidanzati dell’inverno. L’attraversaspecchi, vol. 1”: Ofelia, la goffa eroina, che cresce tra gli intrighi di corte di un mondo futuro
Non so ancora dirvi – dopo aver letto uno solo dei quattro capitoli della saga di Christelle Dabos – se questo mondo fantasy possa essere veramente paragonato a quello di Harry Potter o a quello di Queste Oscure Materie ma, certamente, una volta finito il primo volume, se ne sente la mancanza e si ha una gran voglia di scoprire il seguito della storia. Non a caso, in Francia, la scrittrice ha vinto il Gran Prix de l’Imaginaire.
Nel mondo della Dabos, dopo una lacerazione, attorno alla terra (come noi la conosciamo), ruotano 21 arche in ognuna delle quali vivono famiglie dotate di poteri speciali che vengono “guidate e ispirate” da uno spirito di famiglia.
Ofelia, la protagonista, vive su Anima con la sua famiglia. In quest’arca le persone riescono a interagire in vari modi con gli oggetti dotati che anch’essi di un’anima. Nello specifico, Ofelia, è sia un’attraversaspecchi sia una lettrice. Questo le consente di muoversi nello spazio usando gli specchi come porte e di leggere gli oggetti con il tocco delle mani: ne legge la storia tramite la storia dei proprietari. La giovane donna lavora nel museo di famiglia e vive di soli libri avvolta nella sua fedelissima sciarpa e nascosta dietro i suoi occhiali da vista, entrambi animati.
Il tocco romanzato alla storia è dato dal suo incipit: la protagonista viene promessa in sposa ad uno sconosciuto, appartenente ad un’altra arca, il Polo. Pochi giorni dopo aver scoperto l’incerto futuro, Ofelia viene portata con un dirigibile in un mondo ghiacciato dal fidanzato Thorn che si rivela fin da subito una persona poco loquace, poco cordiale ed esteticamente simile ad un gigante orso polare pieno di cicatrici in volto.
Con molta fatica la giovane attraversaspecchi riesce a scoprire la maggior parte dei progetti e degli accordi segreti che si celano dietro le sue future nozze. Contemporaneamente impara che Polo ed Anima sono arche completamente diverse così come la vita che conducono i loro abitanti. Al Polo convivono famiglie molto diverse, addirittura in lotta tra loro. In quest’arca tutto è mascherato da gigantesche illusioni ottiche e psichiche. In altre parole, nulla è davvero come sembra: gelosie, favori politici e sotterfugi sono all’ordine del giorno.
Appena si acquisiscono delle certezze, queste ultime crollano come un castello di carte. Come nell’arca così nella vita privata della protagonista.
Ma chi è davvero Ofelia? Durante la sua vita da nubile è stata la goffa curatrice museale degli animisti, considerata da tutti (tranne che dal prozio) la componente stramba della sua famiglia . Da promessa sposa, invece, lontana da casa e da tutti i suoi punti fermi, l’attraversaspecchi, affrontando ogni giorno mille peripezie, interrompe bruscamente il tempo dell’adolescenza e dell’ingenuità per affacciarsi crudelmente nel mondo degli adulti e per combattere per trovarvi il suo originalissimo posto. Questo percorso di crescita passa necessariamente dall’imparare a capire chi è che merita la sua fiducia e dall’imparare, ad esternare dei sentimenti alle persone che le dimostrano affetto.
La certezza che noi lettori acquisiamo alla fine di questo primo capitolo della storia è che Ofelia è un’eroina non convenzionale: è un’eroina che si salva da sola. Quello che speriamo di scoprire nel prossimo capitolo è come questa fanciulla dal forte temperamento, dall’animo limpido come l’acqua e dalla mente acuta, riuscirà a dimostrare di essere più di un “sacco fecondo” e ad affermare la propria autonomia e indipendenza lì al Polo.
L’autrice nel primo volume della saga pianta le basi di un mondo affascinante, misterioso e di un intreccio fantasy che sono certa riserverà tantissimi colpi di scena super emozionanti. Non aspettiamo altro che l’uscita del volume 2, prevista per novembre 2018. Nel frattempo proviamo a trovare il coraggio di guardare il nostro vero io riflesso nello specchio proprio come Ofelia ci insegna.