Finte lauree e la nascita di un nuovo business
A tutti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di sentirsi chiedere: “cosa vorresti fare da grande?”
Le risposte possono essere molteplici ed infinitamente variegate: c’è chi coltiva fin da piccolo una passione e spera che, in un futuro, questa possa diventare il fulcro del proprio lavoro e chi, invece, non si nega la possibilità di sognare un po’ più in grande, aspirando a diventare un astronauta o magari un bravissimo aviatore.
Tuttavia, arriva un momento in cui è necessario doversi relazionare con la realtà e capire quale posto si vuole o si può occupare all’interno di una società in continua evoluzione, che molto spesso tutto prende e niente dà.
A risentirne maggiormente sono i giovani d’oggi che, dopo aver concluso il percorso quinquennale di studi, devono decidere quale sia la strada più giusta da intraprendere. Non sempre, però, la scelta più giusta coincide con un’insita propensione, bensì può capitare che quest’ultima debba scontrarsi con i desideri e le aspirazioni di genitori e parenti. Da qui, per molti ragazzi ha inizio un vero e proprio calvario, fatto di fallimenti ed inevitabili bugie. Si entra in un vortice pericoloso dal quale è difficile uscirne e l’unica soluzione è la menzogna: mentire sino alla fine.
Complici di tutto questo infido meccanismo, purtroppo, sono diventati nell’ultimo periodo siti privati, i quali pur di ricavarne un cospicuo profitto, sponsorizzano online attività non legali come la stampa dei certificati di laurea personalizzati.
Dunque, pur di non deludere o di non far parlare di sé, soprattutto nelle piccole realtà di provincia del sud Italia, si arriva anche a pagare cifre irragionevoli o ad inscenare vere e proprie farse per ottenere l’agognata laurea.
Tale situazione, con il trascorrere degli anni, sta dilagando a macchia d’olio, ed il fatto più preoccupante è principalmente uno: la conseguenza di tale business clandestino sarà devastante per l’intera società, in quanto potranno essere inconsciamente offerti lavori che devono avere necessariamente delle competenze teoriche di base. In particolare un medico, un avvocato, un insegnante dovrebbero prima studiare ed apprendere per poi poter curare, difendere ed insegnare rispettivamente il vero senso della vita, della legge e dell’etica morale.
Insomma, vige la necessità di un ritorno all’essenza delle cose, ad accettarsi per ciò che si è e non per quello che gli altri vorrebbero che si fosse.
Pertanto, è doveroso ricordare che può essere comprato tutto ciò che è materiale, ma il bagaglio culturale di ognuno e la sete di conoscenza non potranno mai diventare “ad pecuniam”, perché sono beni preziosi e inestimabili.
Benedetta Marchese