Francesca Corona è la nuova direttrice artistica del Festival d’Automne

(Francesca Corona - foto di Andrea Pizzalis)

(Francesca Corona – foto di Andrea Pizzalis). Fotografia fornita dall’ufficio stampa GDG press

 

Un talento femminile italiano alla guida di uno dei più importanti festival internazionali di performing arts al mondo che nel 2021 segna il traguardo della 50° edizione.

Dal 2022 Francesca Corona sarà la nuova direttrice artistica del prestigioso Festival d’Automne, responsabile della programmazione di teatro e di danza, prima personalità non francese nella storia della manifestazione parigina. La nomina è stata annunciata lunedì 19 luglio alla stampa francese e internazionale dal Direttore Generale Emmanuel Demarcy-Mota insieme alla Presidente Sylvie Hubac e Jean-Jacques Aillagon, Presidente dell’Associazione degli Amici del Festival. Francesca Corona subentra a Marie Collin direttrice artistica del festival per ben quattro decenni.

42 anni, co-direttrice artistica del festival Short Theatre fino al 2020 – per il quale è stata insignita del Premio Ubu nel 2018 come miglior curatrice italiana – Francesca Corona opera da oltre venti anni nell’ambito della programmazione e curatela artistica, del sostegno alla produzione e della promozione internazionale. Già direttrice artistica del festival di danza di Marsiglia DANSEM, ha collaborato negli anni con il Théâtre de la Ville e La Colline – Théâtre National di Parigi, il festival Actoral di Marsiglia e il Théâtre Garonne di Toulouse. Da anni lavora al fianco di artisti come Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro e MK mentre dal 2019 a oggi, nelle vesti di consulente artistica, ha rivoluzionato la programmazione del Teatro India, uno dei luoghi del Teatro di Roma – Teatro Nazionale con la direzione artistica di Giorgio Barberio Corsetti.

Il rapporto diretto con gli artisti, con le pratiche e i contesti sia territoriali che transnazionali; l’approfondimento del pensiero teorico e il dialogo con alcune figure della ricerca contemporanea; l’attenzione nei confronti dei linguaggi e del loro intersecarsi con il presente; la concezione della programmazione artistica come occasione per immaginare e costruire la comunità sono le direzioni di lavoro che in questi anni hanno caratterizzato il contributo di Francesca Corona alla vita culturale italiana e internazionale, dando vita a nuovi formati progettuali, portando alla luce le potenzialità dei contesti e facendo emergere dalla stratificazione dei processi culturali, spesso carsici e invisibili, quei nodi necessari a un radicale rinnovamento.  

Il profilo perfetto per un festival multidisciplinare, internazionale e “nomade” che dal 1972 accompagna gli artisti nei processi di produzione e che nelle precedenti cinquanta edizioni ha ospitato, fra gli altri, artisti del calibro di Robert Wilson, William Forsythe, Trisha Brown, Romeo Castellucci, Luigi Nono, Lucinda Childs, insieme alla più avanzata creazione contemporanea, dedicando anche ampie parti di programmazione alla creazione artistica extraeuropea, dalla Corea alla Mongolia, dal Sud Africa alla Cina, passando per India, Iran, Messico, Giappone ed Egitto.

La direzione artistica di Francesca Corona inaugura dunque il secondo cinquantennio del Festival d’Automne puntando sulla creazione europea e internazionale, prestando attenzione alle realtà territoriali e sociali e puntando sulla diversità artistica, nel solco della mission storica del festival basata sui concetti di apertura, condivisione e scoperta. Grazie alla sua solida conoscenza delle reti internazionali, inoltre, il lavoro di Francesca Corona si concentrerà sul rafforzamento delle radici e sul consolidamento dell’identità del Festival.

Francesca Corona, infine, concilierà il suo impegno per la cinquantunesima edizione del Festival d’Automne con il ruolo ricoperto presso il Teatro di Roma, portando a compimento il progetto immaginato insieme a Giorgio Barberio Corsetti per la Stagione 21/22 del Teatro India.

BIOGRAFIA FRANCESCA CORONA

Francesca Corona (1979) è curatrice e organizzatrice nelle arti performative contemporanee.

Dal 2005 al 2013 lavora con PAV – organismo indipendente di promozione e produzione – curando e organizzando diversi progetti di sostegno della comunità artistica emergente e di promozione delle arti performative italiane all’estero, come Face à Face, progetto bilaterale tra Francia e Italia, in collaborazione, tra gli altri, con il Théâtre de la Ville e La Colline – Théâtre National di Parigi, il festival Actoral di Marsiglia e il Théâtre Garonne di Toulouse.

Dal 2007 lavora al fianco di molti artisti italiani, immaginando con loro diversi formati performativi e di ricerca, accompagnando alcuni di loro nella progettualità internazionale, come Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro e MK.

Partecipa alla fondazione del festival multidisciplinare Short Theatre nel 2006 ideato da Fabrizio Arcuri, di cui diventa successivamente codirettrice. Insieme alla comunità che ogni anno si ritrova intorno al festival, contribuisce a disegnarne le direzioni e i formati, rinnovando il dialogo con la scena artistica italiana e internazionale, immaginando nuove alleanze con le diverse anime della realtà culturale romana. L’edizione 2021 di Short Theatre introduce la nuova direzione artistica del festival, affidata a Piersandra Di Matteo.

Dal 2015 al 2017 è stata consulente artistica del festival di danza contemporanea DANSEM di Marsiglia.

Dal 2018 al 2020 dirige il festival con l’obiettivo di far emergere quei processi artistici connessi con il Mediterraneo, inteso come spazio geografico, simbolico e politico, dall’irriducibile complessità. Durante questo triennio porta a termine un processo curatoriale e organizzativo che ha portato alla fusione tra DANSEM e il festival multidisciplinare Parallèle, diretto da Lou Colombani.

A giugno 2019 ha curato insieme al coreografo Michele Di Stefano il progetto GIACIMENTA, nell’ambito di MATERA2019 Capitale Europea della Cultura.

Da febbraio 2019 è la consulente artistica del Teatro India, una delle sedi del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, con la direzione artistica di Giorgio Barberio Corsetti, dove inaugura una programmazione multidisciplinare italiana e internazionale, moltiplicando e differenziando in modo radicale i suoi pubblici e le possibilità di attraversare gli spazi teatrali. Ha dato vita a nuovi formati progettuali inediti leggendo nelle difficili condizioni dettate dall’emergenza sanitaria nuove potenzialità e funzioni dell’istituzione pubblica. 

Il rapporto diretto con gli artisti; il contatto ravvicinato con le pratiche e i contesti territoriali  e culturali transnazionali; l’approfondimento del pensiero teorico e il dialogo con alcune figure della ricerca contemporanea; l’attenzione nei confronti dei linguaggi e del loro intersecarsi con il presente; la concezione della programmazione artistica come occasione per immaginare e costruire la comunità sono quelle direzioni di lavoro che in questi anni stanno caratterizzando il contributo di Francesca Corona alla vita culturale italiana e internazionale, dando vita a nuovi formati progettuali, portando alla luce le potenzialità dei contesti e trasformando le condizioni in spazi di agibilità, facendo emergere dalla stratificazione dei processi culturali, spesso carsici e invisibili, quei nodi necessari nel rinnovare gli stessi.   

Nel 2018 riceve il Premio UBU come miglior curatrice italiana per il lavoro svolto con Short Theatre.

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