Gegè Telesforo: sulle ali della radio e del jazz
C’è un personaggio a confine fra la vocalità e la musica, che grazie alla sua poliedricità negli anni ha saputo inventare, reinventarsi, promuovere idee e programmi sempre originali incentrati sulle sette note senza mai dimenticare il canale della simpatia, dell’empatia e della competenza. Una persona che si occupa di strumenti musicali, di composizioni e di storia delle armonie e quindi qualcuno che sa di cosa parla in un periodo invece nel quale tutti si improvvisano tuttologi, senza mai dimostrare abilità specifiche.
Oggi sulle Ali diviene sulle ali della radio e della musica perché parliamo di Gegè Telesforo. Eugenio Roberto Telesforo classe 61è un foggiano doc capace di divulgare la narrazione del jazz e dei generi ad esso contigui con semplicità, genuinità e passione. Anni fa il suo amico Fiorello gli fece uno scherzo con il garbato retrogusto di sorpresa invitandolo sul palco ad improvvisare con il suo scat, canto jazz basato sull’alternarsi di ritmi e suoni emessi e riprodotti in diretta dalla voce e dai muscoli facciali che il buon Dio ci ha donato. In pratica un alternarsi di sillabazione, movimenti facciali e sound viaggiano fra toni, ritmi e creatività.
La musica prende corpo attraverso il polistrumentista pugliese che con abnegazione ed amore la condivide con gli altri, i fruitori dell’etere, gli appassionati di melodie, i curiosi profani in senso buono; autore di programmi radiofonici e televisivi, ha collaborato spesso e volentieri con Renzo Arbore al quale ha scritto parecchi testi autoriali. Gegè è stato parte integrante di quella bella compagine di radio dimensione suono che negli anni 90 registrò grandi ascolti e molteplici soddisfazioni grazie alla professionalità di un vero gruppo di lavoro e alle singole competenze di ogni conduttore che ben si stagliavano sulle varie fasce orarie. Si trattava evidentemente di un’altra tipologia nel pensare e costruire l’intrattenimento e l’informazione, più garbata, più originale, più intelligente e creativa. Un altro modo di impostare la radio e di trasmettere dei veri contenuti.
Scrisse e condusse i Rompitasche trasmissione notturna fra la mezzanotte e le due dal lunedì ed il venerdì, e fu fra coloro che negli anni 90 rilanciarono una sana leggerezza ed una comicità non esagerata attraverso il polo show nel corso del weekend. Fra il 2002 ed il 2007 il trasferimento a Radio Capital dove tornò alla divulgazione musicale attraverso il programma Capital Groove Master; in questi ultimi anni si è affermato a Radio 24 con una sfida importante, quella di Soundcheck, contenitore dedicato alle sonorità da contestualizzare in una radio incentrata soprattutto sulle questioni finanziare, economiche e politiche.
Come nel caso di- il Falco ed il Gabbiano di Enrico Ruggeri, l’esperimento è riuscito e la stazione radiofonica ha arricchito indubbiamente il palinsesto con la bellezza della cultura musicale e di quella artistica, ancora più attraenti nel momento in cui sanciscono alleanze e viaggiano in armonia ma in opposizione al target, il destinatario delle trasmissioni di R 24, generalmente più attento all’attualità. Ma non è detto che colui che si informa non sia allo stesso tempo un cultore degli strumenti a fiato.
Ogni sabato e domenica a partire dalle 19.15 viaggiano le note del pop, del jazz, della world music attraverso i binari della storia che giungono alla galleria dei nuovi talenti per prenotare il biglietto con la destinazione della colonna sonora targata commistioni musicali.
Un percorso che svela le situazioni che si celano dietro il palco delle esibizioni e dei suoni: un prodotto finito che parte dal lavoro e dal lavorio precisi e meticolosi di compositori, ingegneri del suono, compositori e produttori. A miscelare, dirigere e coordinare questo concerto dei movimenti e dell’arte in dialogo con le novità e con il passato il maestro Gegè. Al suo attivo molti album attraverso i quali il talento pugliese trasferisce l’attaccamento alla sua terra nei suoi brani e nei suoi pezzi alla ricerca anche di mondi altri.
L’intenzione ammirevole che trapela dal suo impegno incontra pianeti differenti provenienti da generi differenti: si legge dagli spartiti immaginari e volanti provenienti dalle onde di Radio 24 il sentimento di amore per il mezzo radiofonico, ed allo stesso tempo la volontà di dare un messaggio ed un senso ai significati ed alle parole provenienti da quella scatoletta con l’antennina in testa.
Perchè la radio, primo mezzo di comunicazione, deve tornare a trasmettere messaggi, a suscitare emozioni e a risvegliare passioni sopite, anche a causa del bombardamento delle canzoni commerciali e delle urla di certi conduttori scomposte e sguaiate in maniera coatta. Con garbo ed umiltà ed allo stesso tempo con l’autorevolezza, che non vuol dire autorità, Gegè ha risvegliato in Italia l’interesse radiofonico per generi spesso trascurati e lasciati nel cantuccio.
Dopo il debutto a RDS come autore e voce nel 1987 collabora con RadioVerdeRai e torna al network privato romano fra il 90 ed il 96 e fra il 98 ed il 2000 con edizioni rinnovate dei suoi programmi storici e con le classifiche commentate dal punto di vista della competenza musicale. Negli anni 90 collabora con Mediaset, a quel tempo Fininvest e scrive altresì per Telemontecarlo e Telepiù.
Duttile ed adattabile a varie esperienze Telesforo mette in risalto nei suoi differenti esperimenti la professionalità come minimo comun denominatore e la specificità di intercettare sempre un pubblico vasto ed eterogeneo.
Dunque il sabato e la domenica sintonizzatevi sulle onde delle percussioni, dei fiati, delle chitarre, delle sette note, dei pianoforti per volare sulle ali della musica, della radio e per riscoprire musiche provenienti da lontano alle quali potremmo avvicinarci inaspettatamente… basta attivare il binario della sana curiosità.