Giornate di dialogo e riflessione per rafforzare l’intesa fra cattolici e sciiti

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Costruire un legame che duri nel tempo

La comunità di Sant’Egidio, guidata da Andrea Riccardi, aiuta dal 1968 famiglie, bambini, anziani che soffrono a causa della guerra, attraverso la preghiera, l’incontro e il dialogo. Proprio attraverso il dialogo, anche grazie all’intervento di Sant’Egidio, sono stati di recente riallacciati i rapporti tra cattolici e sciiti. L’obiettivo è quello di coltivare un’amicizia per una convivenza pacifica attraverso la ripresa e il rafforzamento del dialogo tra le due comunità.

Due giorni di conferenza a Roma presidiati da Andrea Riccardi

Il 13 e 14 luglio si sono svolte delle conferenze tra confronti e dialogo per promuovere e rafforzare l’intesa tra cattolici e sciiti. Nelle sale conferenze in Via della Paglia sono stati presenti Andrea Riccardi, i cardinali Louis Raphaël I Sako, patriarca di Baghdad dei Caldei, José Tolentino De Mendonça, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, nonché l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita.

Il convegno è stato aperto dal Professore Andrea Riccardi e da Jawad Al-Khoei, segretario generale dell’Imam Al-Khoei Institute. Si è così parlato di valori umani condivisi, dalla famiglia all’educazione dei giovani, di responsabilità nella comunità religiosa, del dialogo fra differenti generazioni, del contrasto alla droga e dell’estremismo religioso: “perché la lotta tra religioni mette cristiani e musulmani nella stessa trincea” come espresso da Al-Uloom, direttore dell’Accademia Al-Balagha, Istituto Imam Al-Khoei. Ultime, ma non meno importante, la proposta di una Commissione cattolica-sciita permanente che affronti tematiche comuni in cui collaborare e la convocazione di un terzo incontro in terra araba.  Il cardinale Louis Raphaël I Sako, ha ricordato quanto ci sia in comune fra le diverse religioni, perché “Dio non vede se sei musulmano sciita-sunnita o cristiano cattolico-ortodosso? Ma come ti comporti con il prossimo, nella vita privata e pubblica.

Il dialogo come strumento di pace e amicizia

Andrea Riccardi, nel suo intervento, ha evidenziato come, soprattutto nel momento storico in cui ci troviamo, ci sia bisogno di dialogo, nonostante sia difficile trovare sempre una soluzione che possa andar bene a tutti. Il dialogo non è cedimento della propria identità, ma prima di tutto amicizia; si indebolisce proprio laddove si alzano i muri e le contrapposizioni. L’ignoranza ci allontana e, a volte, i media diffondono false rappresentazioni di mondi, persone e/o comunità religiose.

La strada per la libertà

Fra le diverse tematiche affrontate all’incontro, il tema della libertà è stato un altro di quelli centrali. Il professor Armand Puig, rettore dell’Ateneo Sant Pacià di Barcellona, ha ricordato, durante il suo intervento, che “Dio sceglie di lasciare libero l’uomo perché ha fiducia in lui. Ha creduto in noi prima che noi credessimo in Lui. L’inizio del XXI secolo sembra una traccia continua di fallimenti enormi”. Aspetti ripresi anche da Ismail Al-Khaliq, direttore della Fondazione al-Khoei di Parigi, che ha sottolineato come “le religioni abramitiche indirizzate sulla strada della libertà indicano come liberarsi dalla schiavitù e dal peccato”. Tutti hanno concordato sulla necessità del dialogo per contrastare l’estremismo e il terrorismo. Anche la Chiesa, attraverso papa Francesco non accetta di rinchiudersi e di essere una comunità senza sogni ma continuare a parlare perché il mondo sia diverso ed abbia un futuro…migliore.

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