“Il Colloquio – The Assessment” al Teatro Vittoria: recensione della commedia
In scena fino al 25 settembre al Teatro Vittoria la commedia “Il Colloquio – The Assessment”, scritta e diretta da Marco Grossi.
Un’opera divertente, ironica e attuale in cui si evidenzia come il mondo lavorativo e la ricerca spasmodica del successo reca in sé la semenza viscerale dell’esistenza privata e sociale.
In scena la commedia del “colloquio” fatta di maschere, comportamenti e stereotipi.
Ogni attore entra in una stanza, si confronta con gli altri che appaiono “nemici” e “alleati” in quel luogo inesplorato e sconosciuto.
Il tempo trascorre, la conoscenza superficiale diviene indagine sugli altri partecipanti.
Scopriamo:
Aldo (Giuseppe Scoditti): comportamenti destabilizzanti, una madre ingombrante e un umore altalenante;
Fabio Maria (Fabrizio Lombardo): intellettuale sarcastico che ha studiato filosofia e utilizza la sua conoscenza quasi per fare apparire gli altri “meno”;
Gaia (Alessandra Mortelliti): ragazza sulla sedia a rotelle, apparentemente gentile e disponibile, ma pronta a fare lo “sgambetto” quando capita l’occasione;
Emanuele (William Volpicella): colui che millanta di sapere tutto e di avere molteplici esperienze;
Linda (Valentina Gadaleta): giovane donna silenziosa, poco propensa a socializzare e con un segreto da custodire;
Giuseppe (Marco Grossi): un uomo ormai adulto costretto a confrontarsi con una generazione diversa, più giovane, per trovare un nuovo lavoro.
Accanto ai possibili dipendenti il recruiter Armando (Alessandro Anglani) e Pierluigi Tempesta (Augusto Masiello), il capo.
L’azienda è ancora in divenire ma è una delle sedi di quella che probabilmente è una multinazionale.
La commedia è decisamente divertente, in grado di suscitare risate ma è anche portatrice di un messaggio specifico: quanto giù si è disposti a scendere per ottenere un ambito lavoro? Quando ci si trasforma da esseri umani in macchine feroci?
Quelle messe in scena sono gli step di un vero colloquio: presentazione individuale e lavoro di gruppo.
Lo spettacolo si muove su due livelli: se nella parte più evidente lo spettatore osserva lo svolgimento di una catastrofica giornata di colloquio, dall’altro mette in evidenza le contraddizioni e le debolezze di ognuno. Da una madre ingombrante si passa a una religione costrittiva fino a giungere a un padre troppo amorevole e a una scommessa pericolosa con il futuro.
Nessuno, in fondo, è all’altezza di essere e fare ciò che manifesta esternamente ma l’importante, tuttavia, è fingere di saperlo fare bene.
Il linguaggio tipico del mondo del business viene riportato dagli attori ma è facilmente comprensibile anche a chi non è solito udirlo.
Quando la situazione diviene critica e al limite del paradossale emerge la inumanità momentanea a cui può condurre la società se gli animi perdono il confine tra rettitudine e brutalità, giusto e sbagliato.
“Il Colloquio”, vincitore del Bando SIAE Nuove opere “PER CHI CREA” 2019, è una commedia ben riuscita grazie alla presenza di un cast calibrato e in grado di mantere alta l’attenzione del pubblico e una drammaturgia, che pur contemporanea, non diventa ripetitiva ma è in grado di distinguersi per originalità.
Assistente alla regia Monica De Giuseppe
Scene Riccardo Mastrapasqua
Luci Claudio De Robertis
Grafica Davide Petruzzella
Produzione Teatri di Bari