Il progetto VAIA CUBE, l’amplificatore passivo prodotto con il recupero del legno delle Dolomiti: “ripartire dalla distruzione per creare qualcosa di bello”.
Restituire alla natura il suo bene e ripartire dalla distruzione per creare bellezza. Questo appare l’ambizione dei creatori di Vaia Cube: una cassa in legno nata dagli alberi caduti durante la tempesta che nel 2018 ha colpito le Dolomiti causando la completa distruzione di circa 42.525 ettari di foresta e conseguentemente di 8,5 milioni di m3 di legname a terra.
Non sprecare quella legna e contribuire al ripristino del polmone verde: la startup Vaia, creata da tre giovani imprenditori, Federico Stefani, Paolo Milan e Giuseppe Addamo, ha questa grande ambizione che persegue attraverso la creazione e la vendita di Vaia Cube, una cassa passiva che permette, senza l’uso di alcun tipo di energia, di amplificare quanto si sta ascoltando con il proprio smartphone.
“VAIA Cube è una metafora – amplificare la necessità di riconnettere la natura all’uomo, amplificare questo messaggio attraverso questo legno e attraverso la storia della tempesta che ha colpito le Dolomiti e dare concretezza a questo modo di vedere il mondo.
Il nostro progetto è nato da un semplice quesito: è possibile rispondere in modo concreto alle conseguenze di un disastro climatico? Se sì, come? Abbiamo pensato a lungo alla questione e siamo giunti a una conclusione: ripartire dalla distruzione per creare qualcosa di nuovo, qualcosa di bello. Così nasce VAIA Cube, che dall’essere una tempesta diventa un prodotto di design e una visione di futuro. Dal recupero degli alberi e il lavoro con le comunità locali per ridare vita alle foreste ripiantando nuovi alberi e ristabilendo l’equilibrio ambientale ormai distrutto.” Queste le parole degli ideatori del progetto.
La cassa Vaia Cube viene realizzata da artigiani e falegnami locali, incentivando, in questo modo, l’economia del territorio e perseguendo un’ambizione ancora più alta: quella di restituire la foresta perduta. Attraverso l’acquisto di un Vaia Cube, infatti, si contribuisce alla piantumazione di un nuovo albero.
“Ad oggi siamo arrivati a quasi 6000 alberi che ripianteremo nei prossimi mesi. Un successo straordinario che è il frutto della magia di VAIA Cube e della sua storia. Ora stiamo ragionando con la forestale ed Etifor per capire le tempistiche. Sicuramente tutto ciò che è successo ha completamente cambiato i piani!” aggiungono i fondatori della start – up in merito alla mia domanda su quanti alberi, ad oggi, sono stati piantati e su come l’emergenza da Covid – 19 ha influito sul progetto.
(Etifor è un’azienda privata spin off dell’Università di Padova, che offre consulenza sia ad enti che ad aziende per supportarli in progetti legati alla gestione responsabile delle risorse naturali, agli investimenti sostenibili e allo sviluppo locale per migliorare le aree rurali. Vaia ha siglato con loro un accordo in grado di garantire che la rinascita delle foreste avvenga in modo limpido, aiutando in primis le aree che rispettano gli standard FSC® (Forest Stewardship Council®), dove non solo viene garantita la buona gestione della foresta ma sono altresì quantificati gli impatti positivi per la cattura e conservazione della CO2 e gli effetti positivi nella lotta contro il cambiamento climatico.)
La start – up aspira e tende verso un modello di economia circolare che, da un lato, consenta di recuperare le materie prima e, dall’altro, di restituirle all’ecosistema che è stato compromesso; ciò permette di non smarrire le risorse e di apportare beneficio al territorio.
La cassa Vaia Cube, nello specifico, è creata attraverso l’utilizzo di legno di tipo massello ed ogni prodotto presenta una spaccatura, realizzata da un falegname con un’ascia che segue la venatura naturale del legno ormai rotto. Una scelta fatta con l’obiettivo di far capire cosa sia successo e portare dentro le case un segno tangibile della foresta ferita. Ogni pezzo realizzato è, quindi, unico.
“VAIA è un modo di vedere il mondo ed essere un impatto positivo. Il design e la bellezza degli oggetti che VAIA realizzerà saranno il mezzo con cui racconteremo la storia dei territori di cui ci prenderemo cura. Valorizzare materie prime, lavorare con le comunità locali e sostenere un’economia sostenibile che rimette al centro uomo e natura. VAIA Cube sarà l’oggetto che sarà il simbolo di questa ripartenza in questo momento di difficoltà che stiamo vivendo, un simbolo di resilienza a portata di tutti”: concludono con queste parole i tre giovani imprenditori.
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