“Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento” | 23 novembre 2019 – 8 marzo 2020 | Museo Civico Medievale, Bologna

Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Medievale
Imago splendida Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento
A cura di Massimo Medica e Luca Mor
23 novembre 2019 – 8 marzo 2020

Può dirsi un fenomeno di recente affermazione il rinnovato interesse verso la scultura lignea italiana, ai cui aspetti materiali e tecnici è a lungo mancato, nella storiografia artistica, un pieno riconoscimento di dignità critica. In un quadro di riferimento segnato, in particolare per il patrimonio artistico prodotto nel XII e XIII secolo, da una rarefazione delle opere causata dalla deperibilità del materiale e dalla progressiva trasformazione delle immagini al variare dei canoni estetici, segna un importante momento di ricognizione la mostra Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento, visibile al Museo Civico Medievale di Bologna dal 23 novembre 2019 all’8 marzo 2020.

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica | Istituzione Bologna Musei, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una rilettura aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna organizzata nell’ambito di “Bologna2000 Città Europea della Cultura”, dove una specifica sezione rappresentava lo spazio del sacro attraverso opere inerenti l’iconografia sacra bolognese.

Imago_splendida_foto_Giorgio_Bianchi

Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale.

Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. Nella disposizione dello spazio liturgico nelle chiese medievali, le croci erano collocate sul tramezzo murario, con la funzione di segnare una più netta divisione tra la zona presbiteriale riservata al clero e la navata accessibile ai laici.

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La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese – il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini – in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280. Si tratta del Crocefisso conservato nelle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna, riallestito nel corso del XIV secolo su una croce duecentesca dipinta da Simone dei Crocifissi, dell’ancora poco conosciuto Crocefisso proveniente dalla basilica di Santa Maria Maggiore a Bologna e, infine, del Crocefisso pervenuto alla raccolta d’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Ad integrazione esterna della mostra, in un ideale percorso diffuso in città, va inoltre considerata la maestosa Crocefissione scolpita situata nella Cattedrale di San Pietro, di cui in mostra viene elaborata la ricostruzione sull’antico pontile attraverso un video in 3D a cura di Fabio Massaccesi e CINECA, in collaborazione con SAME Architecture.

Rispetto al numero limitato di crocefissi scolpiti duecenteschi superstiti, quelli dipinti con la stessa iconografia del Christus Triumphans risultano essere documentati a Bologna da svariati esempi, quasi tutti collegabili ad un contesto strettamente mendicante, e in particolar modo francescano. Un confronto tra le due produzioni, scultorea e pittorica, viene proposto nel percorso di visita dall’esposizione di una Croce dipinta, con due figure di Dolenti, attribuita a Pittore giuntesco, databile al settimo decennio del XIII secolo. L’autore dell’opera, confluita alle Collezioni Comunali d’Arte da una ottocentesca collocazione nella Certosa di Bologna, mostra di conoscere e reinterpretare, seppur in una declinazione totalmente personale, i modelli più tardi di Giunta Pisano, a cominciare dalla grande Crocefissione della chiesa di San Domenico progettata in vista della consacrazione avvenuta nel 1251 e ben presto divenuta un riferimento per i vari artisti e miniatori che operavano per gli ordini mendicanti.
Pur in presenza delle integrazioni e modifiche subite nel corso del tempo, la ricorrenza dello schema compositivo e di alcuni dettagli morfologici nelle quattro sculture considerate sembra ricondurre ad un unico modello plastico, opera di un autore di cultura eterogenea a conoscenza delle più aggiornate istanze naturalistiche del Gotico nordeuropeo.

L’irradiazione di un nuovo lessico figurativo al di là dell’orizzonte territoriale alpino, in occasione di una tappa emiliana dell’anonimo maestro, appare verosimile se si considera la ricca e ricettiva realtà artistica che doveva animare la Bologna cosmopolita del Duecento. Esposta agli stimoli di un costante flusso di contatti internazionali, grazie alla sua posizione geo-politica strategica lungo la via Emilia, già a partire dal XII secolo la città era riconosciuta in ambito europeo come centro culturale di eccellenza prima con la fondazione della scuola giuridica dello Studium poi grazie alla presenza degli ordini religiosi mendicanti e delle confraternite le cui commissioni di sacre rappresentazioni corrispondevano ad una ritualità collettiva sempre più avvertita.

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Muovendo dalla ricerca avviata nel 2003 da un contributo critico di Luca Mor, la rete di relazioni stilistiche omogenee che la mostra traccia viene resa più chiaramente leggibile dai dati diagnostici sugli intagli, ricavati dagli interventi di restauro su due delle opere esposte. Per il Crocefisso collocato nella navata destra della basilica di Santa Maria Maggiore,appena riaperta dopo la chiusura per gli ingenti danni causati dal terremoto nel 2012, l’intervento condotto da Ottorino Nonfarmale e Giovanni Giannelli è stato appositamente programmato e finanziato dal Comune di Bologna in vista della presente occasione espositiva. Risale invece al 2011 l’azione conservativa eseguita sul precario stato del Crocefisso acquistato dal conte Vittorio Cini, in origine ubicato nel vestibolo antistante il refettorio palladiano del Convento di San Giorgio Maggiore, che, di fatto, trova al Museo Civico Medievale di Bologna la prima occasione di adeguata valorizzazione espositiva.

Oltre a rendere noti i preziosi dati di restauro e approfondire il tema dello spazio liturgico a Bologna tra XII e XIII secolo, il percorso espositivo consente anche di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici, in parte conservati nella collezione del museo e in parte provenienti in prestito da Biblioteca Palatina di Parma, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Museo Diocesano Tridentino di Trento e Museo Diocesano di Padova.

Se, da un lato, le soluzioni innovative ricorrenti in questi manufatti dimostrano quanto fosse diffusa l’influenza di testi miniati e oggetti d’arte importati dalle aree d’Oltralpe, dall’altro va riconosciuto l’eco di suggestioni della lezione artistica toscana che, proprio a Bologna, manifestarono episodi di assoluto rilievo come la celebre Arca marmorea di San Domenico, eseguita per la chiesa omonima da Nicola Pisano e aiuti tra il 1264 e il 1267. Si può supporre che tale capolavoro non dovette lasciare insensibile anche il Maestro del Crocefisso Cini. Stando agli indizi conservativi emersi con il restauro dell’opera eponima, egli dovette infatti affermarsi non molto tempo dopo, come autore di una delle prove che emerge come tra le più interessanti e luminose del Duecento a Bologna.

La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Cineca, Oasi Allestimenti, Radio Sata, SAME architecture.

Un ringraziamento speciale a Silvana Editoriale per la sponsorizzazione tecnica del catalogo, composto da un ricco apparato iconografico, le schede delle opere e i contributi critici di Luca Mor, Massimo Medica, Fabio Massaccesi, Silvia Battistini e Manlio Leo Mezzacasa.

Visite guidate (senza costo aggiuntivo oltre al biglietto di ingresso al museo)
domenica 12 gennaio 2020 h 16.30
sabato 1 febbraio 2020 h 10.30
giovedì 13 febbraio 2020 h 17.00
sabato 22 febbraio 2020 h 10.30
venerdì 28 febbraio 2020 h 17.00
domenica 8 marzo 2020 h 10.30

Conferenze a ingresso gratuito
giovedì 23 gennaio 2020 h 17.30

Fabio Massaccesi > Croci trionfali bolognesi tra spazio e liturgia
giovedì 6 febbraio 2020 h 17.30

François Boespflug e Emanuela Fogliadini > Dal Cristo Triumphans al Cristo Patiens. Una lettura iconografica alla luce della teologia
giovedì 27 febbraio 2020 h 17.30

Emanuele Zappasodi > Da Assisi a Bologna. La croce dipinta da Giunta Pisano al Maestro dei Crocifissi Francescani

Scheda tecnica

MostraImago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento

A cura diMassimo Medica e Luca MorPromossa daIstituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte AnticaPeriodo23 novembre 2019 – 8 marzo 2020

Sede

Museo Civico Medievale via Manzoni 4, Bologna

Orari di apertura

da martedì a domenica e festivi h 10.00-18.30 chiuso lunedì feriali

Ingresso

intero € 6 | ridotto € 3
gratuito Card Musei Metropolitani Bologna e ogni prima domenica del mese

Catalogo

Silvana Editoriale

Informazioni

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4 | 40121 Bologna

tel. +39 051 2193916 / 2193930museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
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Istituzione Bologna Musei

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