“Indiana Jones e il Quadrante del Destino”: il ritorno di Harrison Ford
È stato presentato in anteprima italiana alla 69esima edizione del Taormina Film Festival “Indiana Jones e il Quadrante del Destino”, dal 28 giugno nei cinema.
Alla presenza di Harrison Ford, Mads Mikkelsen e Phoebe Waller-Bridge, il Teatro Antico ha ospitato una platea completamente sold – out. Grande attesa e trepidazione, non solo per gli amanti della saga, ma anche per chi si affaccia per la prima volta alle avventure dell’eroe archeologo.
Diretto da James Mangold, con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi.
La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale “I predatori dell’arca perduta” nel 1981.
Quindici anni dopo la presentazione del quarto film della saga, la storia ripercorre il classico scontro tra Indiana Jones e il cattivo di turno, in questo caso un nazista (Mads Mikkelsen) che vuole utilizzare il “Quadrante del destino” di Archimede per modificare il corso della storia.
L’opera si apre con un lungo flashback dell’archeologo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. Indiana Jones, mentre è alla ricerca del tesoro rubato dai nazisti, scova il “Quadrante del destino” di Archimede. In questo caso assistiamo a “un miracolo della tecnologia” ed Harrison Ford appare ringiovanito grazie alle tecniche di de-invecchiamento digitale.
Nel presente il protagonista è al suo ultimo giorno da professore, abbandonato da Marion, stanco e “invecchiato”: dell’ardore che fu sembra non essere rimasto nulla finché non incontra Helene Shaw (Phoebe Waller-Bridge). La ragazza è la sua figlioccia, la figlia del suo fedele amico Basil. L’uomo prima di morire ha dedicato tutto il suo tempo a studiare il “Quadrante di Archimede”. Lo ha, infine, consegnato a Indiana per distruggerlo. L’archeologo, tuttavia, lo ha conservato: manca il secondo pezzo che unito al primo, si dice, possa creare dei varchi temporali.
Helene chiede l’aiuto di Indiana ma la ragazza è tutto il contrario di ciò lui pensa. È una ladra, ex fidanzata con un mafioso e molto attaccata al denaro o almeno è ciò che vuol fare credere.
Indiana Jones suo malgrado è costretto a riprendere il suo “cappello” e ricominciare un’avventura che lo porterà fino in Sicilia, alla ricerca del quadrante perduto, inseguito dai nazisti.
È difficile dare un’opinione oggettiva sul film. È un’opera per vecchi nostalgici delle avventure dell’eroe archeologo e come tutte le “vecchie cose” ha i suoi pregi e difetti.
Sarà sicuramente apprezzato dai fan di Indiana Jones che gioieranno nel ritrovare il loro eroe nuovamente sull’onda della storia, tra inseguimenti in treno, corse per Tangeri e viaggi spericolati in aereo, eppure ha i suoi limiti. Limiti narrativi, la storia a volte non decolla e manca del ritmo necessario, e limiti intrinsechi del tempo che fu.
Forse Indiana Jones, come tutto ciò che diventa “immortale” nell’immaginario pubblico, andava lasciato alla “memoria del ricordo”?