Intervista a Gloria Donati: “I racconti incantati”, storie nate per sognare ed insegnare.
Gloria Donati, classe ’92, ha pubblicato da poco il suo ultimo libro “I racconti incantati”, dedicato ai bambini e alle amate storie. Racconti in grado di fornire un insegnamento per grandi e piccini e di far trascorrere ore in modo lieto.
- Buonasera Gloria. È uscito da poco il tuo libro “I racconti incantati”. Come nasce quest’opera e cosa troverà il lettore al suo interno?
Quest’opera nasce quasi per caso! Ovvero: tre anni fa sono stata costretta a casa per problemi di salute, motivo per cui ho passato un anno e mezzo senza poter uscire. Così ho cominciato a scrivere delle favole per i miei cuginetti e poco per volta sono nati questi racconti, è stato un modo per evadere. Poi una mia amica mi ha chiesto di farle una favola per sua sorella e quando mi ha detto che non smetteva di leggerla, ho detto ok, proviamo a pubblicarli! E così è stato.
- Il libro si rivolge ai bambini. È la prima volta che ti cimenti in questo genere letterario?
Non è per me la prima volta che mi cimento in questo genere di scrittura, ho partecipato ad alcuni concorsi con delle fiabe, ad esempio la storia senza fine.
- Tra le diverse storie presenti all’interno del libro ce n’è una che senti maggiormente tua?
La storia a cui sono più legata è quella delle avventure oltre le pozzanghere, perché racconta di due gemelline che vivono in campagna, quelle gemelline siamo io e mia sorella con i nostri giochi e la nostra casa. Sognare di vivere in un altro mondo era un modo per fuggire dalla realtà del bullismo che ci ha accompagnate fino alla fine delle medie e quei troll che alla fine le due sorelle sconfiggono non sono altro quei compagni che alla fine abbiamo affrontato, vincendo contro il bullismo. Il troll buono invece non è altro che la mia ex professoressa di inglese: sembrava essere la più cattiva, colei che non voleva aiutarci e non credeva in noi, poi con il tempo ho scoperto che lei fu l’unica a credere e ad aiutarci. Quindi il troll buono è il simbolo che niente è come sembra.
- Il libro si contraddistingue anche per la presenza di disegni. Come nascono e da chi sono creati?
Si nel libro si possono trovare delle immagini in bianco e nero. Ho chiesto ad una mia amica, Alessia Greco, di realizzare queste immagini perché apprezzo moltissimo il suo stile; le immagini sono frutto della sua immaginazione e della sua bravura. Ovviamente dietro ad ogni immagine c’è una ricerca preliminare sui temi affrontati. Anzi ne approfitto per ringraziarla pubblicamente per l’aiuto che mi ha dato.
- “I racconti incantati” non è il tuo primo libro. La passione per la scrittura come nasce?
La passione per la scrittura nasce fin da bambina, ereditata da mia madre; i miei genitori mi hanno sempre indirizzata e seguita in tutto, mia madre scriveva poesie e favole e così ho iniziato anche io, anche perché mio padre da bambine ci ha insegnato il piacere del leggere e mia madre quello dello scrivere. Devo ringraziare i miei genitori, i loro consigli come l’appoggio che mi hanno dato se ad oggi ho potuto fare un passo così grande e importante per me.
- Cosa ti auguri e sogni per il tuo futuro?
Di affermarmi professionalmente negli ambiti che più mi interessano.