Intervista a Martina Beltrami: “Luci accese per i momenti in cui non sono stata accettata”.
E’ uscito il 12 giugno in digitale “Luci accese” (Fiero Dischi/Artist First), il singolo d’esordio della cantautrice torinese e concorrente di Amici 19 MARTINA BELTRAMI.
Martina Beltrami inizia ad appassionarsi alla musica all’età di 10 anni, grazie allo studio del flauto traverso. A 16 anni scrive le sue prime canzoni e, appena maggiorenne, partecipa all’edizione 2020 del celebre talent show “Amici di Maria de Filippi”. Il suo percorso nella scuola e le sue performance la portano fino alla fase serale del programma, dove esegue un emozionante duetto con J-Ax.
I suoi fan aumentano sensibilmente, riconoscendo in Martina Beltrami capacità artistiche ed umane uniche che la portano ad avere un legame molto empatico con chi la segue. Martina è vera, esprime le sue emozioni attraverso la musica che scrive e i suoi fan ritrovano la propria vita in ogni nota, in ogni testo.
Il suo primo atteso album è in lavorazione e uscirà entro la fine del 2020.
- Buonasera Martina. Il 12 giugno è uscito il tuo singolo d’esordio “Luci accese”. Un brano che racconta le emozioni e i sentimenti della prima tua storia d’amore importante vissuta con una ragazza. Che sensazioni, oggi, vivi nei confronti dell’altra persona?
Ciao ragazzi!
Si, è uscito il mio primo singolo e sono un sacco felice! Le emozioni che provo per quella persona sono sempre le stesse. Qualche giorno più forti, qualche giorno meno… ma non mi dimentico mai di amare, o di aver amato.
- Raccontare un sentimento è come una seduta di psicanalisi: ci si accorge di emozioni sconosciute. Che sensazioni hai vissuto mettendo su “carta” la tua storia?
Mettere su carta la propria storia è un rischio. Mi sono sentita estremamente vulnerabile e fragile. Ho reso visibile a tutti una ferita grande per me, che fa ancora male. Ma cantare le proprie emozioni credo sia la cosa più appagante del mondo.
- Il brano, raccontando la fine di una relazione vissuta con una persona dello stesso sesso, puo’ essere, anche, portatore di un messaggio di libertà e di accettazione. Hai mai vissuto momenti in cui questi sentimenti sono venuti a mancare?
Luci Accese ha un forte messaggio di accettazione verso sé stessi, verso gli altri e verso le cose che, purtroppo, finiscono. Ci sono stati svariati momenti nei quali non sono stata accettata, per la mia sessualità, per il mio modo di essere o di fare. Però questa sono io. E per fortuna ho trovato tantissime persone che sono state in grado di andare oltre.
- Le “Luci accese” simboleggiano anche un faro, un desiderio di speranza. Qual è oggi, Martina, il tuo personale desiderio di speranza?
Il mio personale desiderio di speranza è che si ricominci ad amare davvero. Amare qualsiasi cosa, non solo persone. Amare un momento, un oggetto, una persona, amare la vita. Che si ricominci a provare sensazioni sincere.
- Durante l’ultima edizione di Amici il pubblico è entrato in contatto con la tua personalità costellato di certezze ma anche di debolezze. Quanto è stato difficile il percorso affrontato all’interno della scuola?
Il percorso all’interno della scuola è stato molto impegnativo ma allo stesso tempo mi ha cambiato la vita. Senza questa esperienza non sarei la persona che sono ora e non so se avrei avuto mai l’opportunità di portare la mia musica ad un pubblico così grande.
- I legami creati all’interno del format televisivo sono vivi tutt’ora?
Certo! Pochi ma buoni, come si suol dire…
- Una profonda sensibilità nascosta in un guscio più duro: questa è la visione che, dall’esterno, si ha di te. Ti riconosci in questa descrizione?
Mi rivedo molto in questa descrizione. Sono una persona estremamente fragile e sensibile, ho tante emozioni nascoste all’interno di quella che sembra una faccia da teppistella, tante parole non dette, che canto.
- Cosa ti auguri Martina?
Mi auguro di essere felice. Sempre.