Intervista a Stefano Di Nucci: “Opera Postuma”, il suo disco d’esordio.
Musicoterapista di professione, Stefano Di Nucci esordisce come cantautore nel settembre 2013 in occasione del concorso “Paint Your Voice”, organizzato dalla Provincia di Campobasso, di cui è finalista. Dal 2013, oltre l’attività di cantautore, intraprende un’intensa attività concertistica con i “Lee Money and Moodfellas”, gruppo di R&B con il quale si esibisce in qualità di bassista. Nel 2014 si dedica a una serie di concerti in compagnia di Giorgio Lombardi al pianoforte, Daniele Pluto Marinelli al basso elettrico ed Alberto Romano alla batteria. A maggio 2015 pubblica il suo primo videoclip “Uomo di lettere”, a cui segue il singolo digitale “Uomo di lettere – Il sorriso smagliante”. Vince le selezioni regionali molisane di Arezzo Wave Band 2015 e partecipa al Festival ad Arezzo il 19 giugno. È tra i selezionati all’edizione 2015 del Rock Contest di Controradio a Firenze. A fine 2016 comincia la registrazione del suo primo disco da solista. L’anno successivo prende parte all’iniziativa nazionale “Luigi Tenco, in qualche parte del mondo” e in seguito vince il premio Lunezia 2017 con il brano “ i puntini sulle i”, brano che sarà suonato anche su Iso Radio Rai. Dal 25 maggio è disponibile in tutti gli store e piattaforme streaming “OPERA POSTUMA” (Giungla Dischi/Believe Digital), il suo disco d’esordio.
- Buonasera Stefano. Il suo ultimo lavoro discografico è “Opera Postuma”. Da cosa trae origine il nome del disco?
La risposta diplomatica è questa: nasce dal bisogno di sintetizzare al massimo cosa fosse per me questo disco, ovvero il passaggio da una condizione di vita all’altra. Quanto reale e concreto sia questo passaggio non so, probabilmente è solo utopico, comunque io mi sento abbastanza cambiato, in qualche senso maturato. Il bimbo che vive in me, quindi una parte di me del passato è morta e per questo ho scelto il titolo “Opera postuma”. La risposta reale è questa: ho visto che in Italia gli artisti che vendono di più sono quelli che sono passati a miglior vita. Sono una persona pessima, c’ho provato!
- Come è avvenuta la realizzazione del disco?
Devo dire che il parto è stato spontaneo. Io volevo fortemente che nella produzione del disco ci fosse Daniele Sinigallia, perché sapevo di potermi affidare a lui, sapevo che del suo gusto e della sua esperienza potevo fidarmi. Ho l’impressione che nella sala di registrazione ci siamo capiti al volo.
- Che cosa troverà l’ascoltatore al suo interno come sonorità e tematiche?
Come sonorità, troverà dei suoni acustici che si incontrano con suoni meno acustici. Come tematiche, delle persone reali che si incontrano in una vita reale.
Ps: la vita è la mia!
- Hai avuto il piacere di aprire alcuni concerti di Fabrizio Moro. Cosa ci puoi raccontare di questa esperienza?
Dal punto di vista puramente lavorativo, posso dire di aver assistito a come si muove uno spettacolo con la S maiuscola, a come si comportano dei professionisti con la P maiuscola. Dal punto di vista umano, Moro mi ha stupito: è stato molto gentile e disponibile nei miei confronti. Si è respirato un clima molto piacevole.
- Progetti futuri?
Ammetto di avere dei progetti molto scontati, tipo suonare il più possibile in giro, fare ascoltare il disco un po’ là e un po’ qua. Ci sono dei momenti in cui mi prende lo schiribizzo di registrare il secondo disco. Poi respiro, torno in me e ci ripenso… o forse no, chissà!
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