Intervista ai Watt: band formata da quattro giovanissimi talenti!
I Watt sono una band formata da quattro giovanissimi talenti: Luca Corbani, Matteo Rampoldi, Luca Vitariello e Greta Rampoldi.
Il loro nuovo singolo, dal titolo “Decido io per me”, racchiude differenti influenze musicali: il punk – rock della ritmica e della chitarra e il pop italiano e internazionale delle linee melodiche.
“La canzone parla della situazione tipica dell’adolescenza in cui i ragazzi e le ragazze pretendono di poter decidere per loro stessi. Parla della volontà dei ragazzi di seguire le loro passioni e non di seguire i passi degli adulti, di essere sé stessi.
Decido io per me esprime la volontà giovanile di non farsi comandare da nessuno.”
- Ragazzi buonasera e grazie per l’intervista. Siete giovanissimi eppure state collezionando molti successi. La vostra vita è cambiata tanto oppure riuscite a mantenere la “normalità” di un ragazzo/a della vostra età?
La nostra vita è cambiata in meglio, pian piano stiamo realizzando alcuni dei nostri piccoli sogni ed è molto soddisfacente.
Siamo ragazzi come tutti gli altri che si sono messi in gioco. Ovviamente dobbiamo dire più spesso di no ad amici o familiari, l’impegno che abbiamo preso richiede un sacco di tempo da dedicare, lavoriamo molto e sodo, ma le persone a noi vicine comprendono.
- “Decido io per me” è il vostro nuovo singolo. Di cosa parla e da chi è stato scritto?
Decido io per me è un pezzo definibile come inno adolescenziale. Parliamo di una situazione per niente nuova agli ascoltatori, quella di un ragazzo o una ragazza desiderosi di inseguire i propri sogni e non sottostare a ciò che viene imposto.
L’ha scritto Luca Vitariello, con l’aiuto degli altri Watt nell’arrangiamento. Inizialmente il testo era in inglese, poi insieme abbiamo scritto il suo testo odierno.
- Tra i tanti palchi affrontati, avete suonato anche all’Alcatraz e a San Siro. Che emozioni si intercorrono nel momento dell’inizio del concerto?
A inizio concerto, ovunque ci troviamo, proviamo sempre le stesse sensazioni: ansia, nausea, agitazione e giramento di testa. Cresce sempre di più la paura di sbagliare qualcosa o di stonare, e non c’è nessuna differenza da un palco all’altro. Può essere una parrocchia, come può essere l’Alcatraz, l’emozione e l’adrenalina è la stessa. Poi, una volta saliti l’emozione e il pubblico ci travolgono in positivo e siamo subito pronti a trasformare tutto ciò in energia sul palco.
- Come vi descrivereste singolarmente (pregi e difetti)?
(Luca Vitariello) Sono una persona con molti sogni e per portarli avanti mi impegno molto. Sono un creativo e mi piace fare la differenza. Purtroppo risulto a volte autoritario e spesso egoista trascurando tutto ciò che non è il lavoro per i miei fini.
(Greta) Purtroppo io sono un po’ pigra e molto spesso mi manca la voglia di fare (sarà l’età?), ma di solito questi atteggiamenti li tengo durante una prova o un sound check, perché durante il concerto metto tutta me stessa e intrattengo il pubblico in modo da ipnotizzarlo e “fargli fare ciò che voglio” (ovvero battere le mani, o cantare, o saltare…).
- Un difetto che non sopportate degli altri componenti?
A volte si tende a lavorare in modo un po’ approssimativo per la fretta di terminare.
- Avete già pianificato i nuovi progetti da affrontare?
I nostri obiettivi per questa stagione sono la scrittura di pezzi nuovi e la promozione.
- Da grandi, oltre alla musica, avete altri sogni che vorreste realizzare?
Sempre nel campo della musica, oltre all’esperienza Watt:
- (Luca Vitariello): sogno di fare il dj e produttore;
- (Luca Corbani e Matteo): sogniamo di lavorare comunque suonando il nostro strumento, anche in altre situazioni e contesti;
Al di fuori della musica:
- (Luca Vitariello): amerei tanto fare il cuoco;
- (Greta): vorrei viaggiare in giro per il mondo e praticare quello che più mi piacerà fare.
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