Intervista al giovane cantautore calabrese LAWRENCEPAD: ” le mie origini musicali, ovvero il pop e il cantautorato, mi hanno sempre accompagnato”

“Confusione” è il nuovo singolo di LAWRENCEPAD  che anticipa l’uscita del primo album “Ali di Carta” prevista nei mesi estivi.

“Un brano fresco e ballabile di stampo cantautorale, ma che strizza l’occhio alla nuova definizione di ItPop, accompagnato da un divertente videoclip girato sulle assolate coste calabresi.”

  • Confusione” è il tuo nuovo singolo. Un brano che parla dell’era contemporanea, dominata, appunto, dalla confusione. È questo il modo in cui percepisci la tua vita o riesci a ritagliarti momenti di tranquillità?

Sono stato sempre un ragazzo molto social e se ho potuto portare alla luce questo pezzo è stato solo ed esclusivamente grazie al fatto di esser stato immerso per molto tempo all’interno di questo mondo virtuale, anche esageratamente, e averne potuto trarre a debite distanze poi le dovute conclusioni. Ritengo che non sia sbagliata l’idea di poter essere rintracciabili, apprezzabili o di poter arrivare a conoscere ad esempio più persone attraverso il Social Network. Ritengo sia sbagliata l’idea che se tu non abbia un profilo tu non esista. È una linea sottilissima che a volte oltrepassiamo senza rendercene conto, perché non siamo i soli ad esserne estremamente contagiati! Oggi anche il nostro vicino, il nostro migliore amico, nostra madre, nostro padre hanno conosciuto o sono immersi in alcuni casi peggio di quanto noi non lo siamo già in questo mondo. E questo può portarci a credere che la realtà corretta è questa, che questa completa connessione sia una cosa normale quando invece è l’esatto contrario! Oggi facciamo storie, è vero lo canto e lo rivendico. Facciamo soltanto storie e a volte non le viviamo nemmeno! Anch’io mi ritengo complice e colpevole di questa situazione grottesca, perché ne sono anch’io protagonista! Storia al cocktail per far vedere che beviamo e magari lo buttiamo, storia davanti allo specchio dove sfoggiamo l’outfit con cui usciremo ma poi non usciamo! Potrei andare avanti così all’infinito. Non è un caso che io da poco tempo abbia disattivato WhatsApp. Ritengo infatti, prima di tutto per me stesso, che anche se possa risultare accettabile il fatto di mantenere aperto una sottospecie di blog fotografico come Instagram in cui aggiorni i tuoi followers per la musica che fai (se sei un cantautore come me) o sulla tua giornata in maniera moderata, sono arrivato a rigettare, dopo mesi di meditazione sul punto, social network come WhatsApp. Rendiamoci conto che quando ci vediamo in giro con amici, parenti, partner… non abbiamo più nulla da dirci! Fateci caso. Perchè? Perchè ce lo diciamo su WhatsApp! Siamo costantemente in contatto… è come se la persona con cui abbiamo un rapporto di qualsiasi tipo diventi una persona praticamente fisica che vive al nostro fianco e che ha le sembianze di uno Smartphone! La distanza serve, il non parlarsi serve, il riuscire a stare da soli serve. Oggi necessitiamo di un costante apprezzamento da parte degli altri, di compagnia virtuale o di approvazione da parte di qualcuno. Noi non siamo il nostro stato di WhatsApp, non siamo la nostra foto profilo e, soprattutto, siamo persone che non sono a portata di click sul display, anche se WhatsApp potrebbe darci l’impressione contraria.

https://www.youtube.com/watch?v=iyKYDDvFDoo

  • Nel brano vi è la presenza di Staisereno. Come è nato il featuring?

Eravamo già amici prima dell’idea della collaborazione. Grazie però al fatto che anche lui, con il suo trio acustico “I Permessi Retroattivi”, recentemente ha pubblicato un album, è sorta successivamente quasi in automatico l’intesa che poi ci ha portato ad essere gli interpreti di questo pezzo scritto da me e appartenente al mio primo album musicale.

  • Il singolo anticipa il tuo primo album. Che sonorità e messaggi si troveranno al suo interno?

“Ali di Carta” è un album che parla di fragilità pura e di quanto sia difficile volare. Un album che parla della difficoltà di chi ha le ali di carta di restare in quota, quando ci sono troppe situazioni avverse che te lo impediscono, che ti spingono giù, perché non abbiamo tutti quanti le stesse ali e la stessa capacità di volare. Parla del disagio di una fragilità che viene trasformato in carta vincente, in marcia in più. Il disagio di un mondo ferito, un mondo che cambia troppo velocemente perdendo però punti di riferimento fondamentali. Un mondo dove cadere diventa una costante alla quale doversi opporre giorno dopo giorno per mantenere quota. Non è un album tosto, di quelli con quei suoni pesanti dove si parla troppo veloce senza raccontare niente in fondo. Ali di carta è un progetto acustico, semplice che si attiene a quelle che sono le mie origini musicali, ovvero il pop e il cantautorato che mi hanno sempre accompagnato da quando ho intrapreso la mia avventura musicale. Ali di carta è un progetto che saprà accarezzarvi l’anima e che vorrete riascoltare nei momenti difficoltà e non , in cui vi rispecchierete quasi come se foste di fronte ad uno specchio.

Aver potuto dar voce, anzi, dar musica ai miei pensieri, l’aver potuto esprimere le mie emozioni e il poterle comunicarle agli altri è una cosa che mi aiuta a vivere meglio e mi entusiasma. Non so quanto il vissuto possa influire sulla sensibilità di un individuo, ma so che sono comunque fiero di essere ciò che sono e di mostrarmi invincibile attraverso le note di una canzone, attraverso questa grande, luminosa e magica vetrina chiamata musica, senza nascondere la mia fragilità e la mia sensibilità.

Chi ha le ali di carta come me, ascolterà ciò che avrò da dirgli e amerà quest’album, perché in fondo è anche una parte di se. Con quest’album viaggerete dentro le mie parole, dentro me stesso riscoprendovi simili a me, riscoprendo voi stessi.

  • Sei nato in Calabria. Hai riscontrato le difficoltà tipiche dei giovani che abitano, soprattutto, il sud o il tuo avvicinamento alla musica è stato naturale e semplice?

Iniziai a strimpellare un pianoforte giocattolo all’età di 5 anni… la situazione degenerò nel momento in cui i miei si accorsero che non me ne staccavo neanche quando mi mettevano a letto! Da lì cominciai a prendere lezioni di pianoforte, mio primo strumento, portate avanti per 8 lunghi anni. A circa 15 anni, imparai la chitarra da completo autodidatta iniziando anche a prendere dapprima lezioni di canto lirico, per poi cambiare completamente impostazione orientandomi verso il moderno dopo qualche anno. Effettivamente non molti miei coetanei condividevano i miei stessi interessi ma se avessi rinunciato a quella che era già da allora la mia passione solo ed esclusivamente per il fatto di magari non poterla condividere con i miei amici d’infanzia (e attuali) oggi non staremmo parlando del mio primo album musicale!

Quindi mai fermarsi e coltivare le proprie passioni con grinta e determinazione è ciò che ho imparato.

  • Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Per il momento il lancio dell’album è il mio obiettivo principale con serate e concerti che non mancheranno… Nelle prossime produzioni il mio genere di produzione però potrebbe riservarsi di cambiare significativamente… Ma pensiamo ad oggi!

www.facebook.com/LorenzoPapasoderoOfficial/

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