“Julius Caesar” al Teatro dell’Opera: una tragedia complessa e amletica

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

 

Ha inaugurato la nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma lo spettacolo “Julius Caesar”. La tragedia in musica di Giorgio Battistelli è la rivisitazione dell’omonima opera di William Shakespeare.

È la prima volta dopo molto tempo che l’Opera di Roma inaugura la stagione commissionando un’opera contemporanea.

Il libretto in lingua inglese è realizzato da Ian Burton: la tragedia shakespeariana, pur essendo per quasi la totalità identica al testo originale, in alcune parti è stata modificata e taluni personaggi sono stati eliminati, come Porzia, devota moglie di Bruto, Cicerone e il poeta Cinna. Il fantasma di Cesare, seminatore di vendetta e morte, infine, ha un ruolo molto più approfondito rispetto al testo originario dove scompariva dopo il terzo atto.

Robert Carsen, regista dell’opera, collabora per la terza volta con Giorgio Battistelli e Ian Burton, dopo il Riccardo III e C02.

La scena è ambientata nell’emiciclo di un’aula parlamentare. Le vesti sono moderne, alcuni interpreti portano con sé una 24 ore e l’atmosfera è tipica delle odierne riunioni politiche.

Sul palcoscenico va in scena “il gioco del potere” e la lotta eterna per la supremazia.

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni-
Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

Bruto (Elliot Madore), possibile erede di Cesare (Clive Bayley), congiura alle sue spalle, diviso tra l’amore per il suo condottiero e quello per la patria.

Il pericolo per Bruto è sempre più vicino ed è necessario intervenire per porre fine al potere smisurato di Cesare a cui è stata offerta, pur se rifiutata, una corona da Marco Antonio.

Eh, amico mio, egli cavalca lo stretto mondo come un Colosso, e noi omuncoli camminiamo fra le sue gambe enormi, furtivamente cercando per noi stessi delle squallide tombe.

Cassio (Julian Hubbard) cerca di convincere Bruto che è l’ora di porre fine alla vita del condottiero: le Idi di Marzo sono implacabili.

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

Un indovino (Christopher Gillett) dà presagio a Cesare di ciò che sta per accadere mentre Calpurnia (Ruxandra Donose), sua moglie, ha degli incubi. Ma Cesare non bada ad alcuna premonizione o avvertimento e si reca in Senato convinto di ricevere l’incoronazione: viene, tuttavia, assassinato.

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni
Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

I codardi muoiono più volte prima della loro morte.

Il valoroso assaggia il sapore della morte una volta sola.

Di tutte le meraviglie sentite finora, la più strana mi sembra quella che gli uomini debbano provare paura, accorgendosi che la morte, un epilogo inevitabile, verrà prima o poi.

Bruto ha tradito Cesare e, convinto di essere dalla parte del giusto, consente ad Antonio (Dominic Sedwick) di parlare durante il discorso al popolo di Roma. Tuttavia quest’ultimo svela il tradimento ai danni del condottiero e scatena la guerra civile.

La vendetta di Cesare, che si manifesta sotto forma di fantasma, ha il suo inizio ed è implacabile e letale.

Presto saranno TUTTI morti.

E la mia vendetta sarà completa!

Sono fermo come la stella polare

Che per sua fissa immobilità

Non ha rivali nel firmamento;

i cieli sono dipinti di scintille innumerevoli,

tutte sono fuoco, e ognuna brilla di luce propria.

Ma una sola rimane ferma…

Pur se Cesare è il personaggio principale della narrazione, è la figura di Bruto ad affascinare il pubblico: traditore oppure salvatore, alla ricerca del potere o amante della Patria?

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni
Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

Julius Caesar è un’opera ambigua, complessa e talune volta difficile da comprendere a causa del linguaggio adoperato.

La scelta del libretto in lingua inglese, l’assenza di parti “cantate” e l’utilizzo di stilemi in cui il parlato si intreccia con il suono, conducendo a un “recitativo accompagnato dall’orchestra”, tipico dell’opera barocca con il clavicembalo, rendono la tragedia articolata.

La scenografia è curata e attraverso un meccanismo “movibile” cambia quando l’azione si svolge al di fuori dell’aula del Senato.

La musica è tagliente, aspra, cupa e tragica, difficile da ascoltare e a tratti stridente.

Lo spettacolo, la cui direzione è affidata a Daniele Gatti che si congeda dopo il triennio di direzione musicale, è stato ridotto nella durata (da 3 ore e 10 a 2 ore e 20).

Al termine lo spettatore esce perplesso dalla sala: il dubbio, come nei congiurati, è instillato e la risposta tarda ad arrivare.

Julius Caesar è probabilmente uno spettacolo che andrebbe rivisto più volte per riuscire a comprendere l’interezza di un’opera che si presenta complessa, buia e amletica.

Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni
Julius Caesar. Ph: Fabrizio Sansoni

Direttore

Daniele Gatti

Regia

Robert Carsen

MAESTRO DEL CORO ROBERTO GABBIANI

SCENE RADU BORUZESCU
COSTUMI LUIS F. CARVALHO
LUCI ROBERT CARSEN E PETER VAN PRAET 

Principali interpreti

JULIUS CAESAR  CLIVE BAYLEY

BRUTUS ELLIOT MADORE

CASSIUS JULIAN HUBBARD

ANTONY DOMINIC SEDGWICK

CASCA MICHAEL J. SCOTT

LUCIUS HUGO HYMAS

CALPURNIA RUXANDRA DONOSE

OCTAVIUS ALEXANDER SPRAGUE

MARULLUS / CINNA CHRISTOPHER LEMMINGS

INDOVINO / I PLEBEO CHRISTOPHER GILLETT

FLAVIUS  / METELLUS / II PLEBEO  ALLEN BOXER

DECIUS / III PLEBEO SCOTT WILDE

SERVO DI CESARE / TITINIUS / IV PLEBEO ALESSIO VERNA

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA 

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