“La commedia degli errori” al Gigi Proietti Globe Theatre di Roma: recensione della commedia shakespeariana

La commedia degli errori

È in scena fino al 31 luglio al Gigi Proietti Globe Theatre di Roma “La commedia degli errori” di William Shakespeare con la regia, traduzione e adattamento di Loredana Scaramella.

L’opera, una produzione di Politeama S.r.l, è considerata una delle prime commedie del drammaturgo. Le fonti dichiarano che sia stata scritta tra il 1589 e il 1594.

“La commedia degli errori” è un’opera farsesca. Giochi di parole, slapstick e paronomasie sono elementi che rendono lo spettacolo goliardico tra equivoci esasperanti.

Il testo shakespeariano è contaminato dai generi letterari. Plauto è riscontrabile nei giochi linguistici, Terenzio nell’esplorazione delle relazioni umane che diventano narrazione e che si intersecano con il racconto italiano e il gusto elisabettiano.

“E che il sonno ti porti speranza in questo mare di cuori perduti”.

La commedia degli errori
La commedia degli errori

Il meccanismo del doppio e l’ambiguità, scaturiti dalla presenza di due coppie di gemelli, si tramutano in un’opera dai risvolti esistenziali.

La storia trae la sua origine dall’arrivo di Egeone (CARLO RAGONE), mercante di Siracusa, a Efeso.

Il vecchio che è stato appena arrestato, a causa della forte rivalità tra le due città, racconta al Duca Solino (GABRIO  GENTILINI) la storia della sua vita sofferta. Un naufragio ha, infatti, spezzato molti anni prima l’intera sua esistenza. Naufragio in cui si dispersero in mare la moglie Emilia (LOREDANA PIEDIMONTE), il figlio Antifolo e il servo Dromio.

La peculiarità del testo shakespeariano e punto di svolta della narrazione è la dualità: sia Antifolo che Dromio hanno entrambi due fratelli gemelli (MATTEO MILANI, MAURO SANTOPIETRO, LUCA NENCETTI, FEDERICO TOLARDO). Antifolo, allo scoccare dei suo 18 anni, è partito, quindi, alla ricerca del fratello perduto ed Egeone, che non lo vede da molti anni, vuole ora comprendere il destino del figlio. Il Duca Solino, mosso a pietà per l’uomo, gli concede un giorno di tempo per cercare qualcuno che sia disposto a pagare il suo debito con la giustizia e impedire, quindi, la decapitazione.

La commedia degli errori si svolge nell’arco di un solo giorno e vede l’alternarsi dei quattro gemelli sul palcoscenico. Esattamente uguali, diverranno oggetti di scambi di persona: servi e padroni finiranno per non comprendersi più.

Ma non solo. Adriana (CARLOTTA PROIETTI), moglie di Antifolo di Efeso, sarà tra le vittime predestinate di questo gioco. Crederà all’amore svanito del marito, si interrogherà sulla sua follia e si convincerà di averlo perduto. Accanto a lei la sorella Luciana (BETTA MANDALARI), non ancora sposata, che diverrà suo malgrado protagonista di una trama amorosa dai contorni amorali.

Tra movimenti scenici, canzoni dal sapore struggente, rese ancora più empatiche dalla presenza dell’orchestra sul palcoscenico (DANIELE DE SETA, ADRIANO DRAGOTTA, ELEONORA GRAZIOSI, DUCCIO LUCCIOLI e STEFANO MARZOLLA) e dialoghi serrati “La commedia degli errori” si presenta nella sua intrinseca bellezza.

La commedia degli errori
La commedia degli errori

Un plauso merita l’interpretazione di tutti gli attori sul palcoscenico: non è semplice calcare le assi del Globe Theatre e riuscire a restituire veridicità e contemporaneità a un testo di Shakespeare.

La commedia degli errori racconta, anche e soprattutto, la cecità umana. Quanto ciò che si pensa vero lo è realmente e come riuscire a scoprire oltre il velo del certo la sua effettiva valenza?

In alcuni aspetti esasperante, la durata di due ore della messinscena accentua il meccanismo dell’ambiguità, l’opera si tramuta in risate tragicomiche: avrà fine quest’incubo giornaliero?

Lo spettatore si chiede: se è così semplice perdere la propria identità sulle assi di un teatro, quanto è fattibile che ciò avvenga nella realtà sociale? L’identità è così ben definita da non essere mai oggetto di confusione oppure il disperato tentativo di omologazione dell’uomo moderno può divenire osmosi e, quindi, non senso?

“E sonno o veglia? Ragione o follia?”

Interpreti

(In ordine alfabetico)

Primo mercante, Guardia: DONATO ALTOMARE

Una Ragazza Leggera: LARA BALBO 

Professor Pinza,esorcista: GIULIO BENVENUTI 

Solino, Duca di Efeso: GABRIO GENTILINI

Luciana: BETTA MANDALARI  

Balthazar, mercante: ROBERTO MANTOVANI 

Antifolo di Efeso: MATTEO MILANI 

Dromio di Siracusa: LUCA NENCETTI 

Angelo, orafo: IVAN OLIVIERI 

Emilia,  Badessa a Efeso: LOREDANA PIEDIMONTE  

Adriana: CARLOTTA PROIETTI

Egeone, mercante di Siracusa: CARLO RAGONE  

Luce: LAURA RUOCCO 

Antifolo di Siracusa: MAURO SANTOPIETRO 

Cantante caffè: TONI SAPIO

Secondo mercante: ANTONIO TINTIS

Dromio di Efeso: FEDERICO TOLARDO

                                             Musicisti

chitarra: DANIELE DE SETA 

violino: ADRIANO DRAGOTTA

clarinetto: ELEONORA GRAZIOSI 

batteria: DUCCIO LUCCIOLI 

contrabbasso: STEFANO MARZOLLA

 

Movimenti di scena: ALBERTO BELLANDI

Coreografie: LAURA RUOCCO

Musiche originali: MIMOSA CAMPIRONI

Collaborazione agli arrangiamenti: ADRIANO DRAGOTTA

Costumi: SUSANNA PROIETTI

Scene: FABIANA DI MARCO

Aiuto regia: FRANCESCA VISICARO

Aiuto coreografo: GIULIO BENVENUTI 

Disegno luci: UMILE VAINERI

Sound designer: DANIELE PATRIARCA

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