LUCA BOSKOVIC BONINI: IL CANTAUTORE VICENTINO ESPLORA UNA GAMMA INFINITA DI SUONI NEL SUO ULTIMO SINGOLO “NEVER AGAIN”

A un anno dalla pubblicazione, NEVER AGAIN, continua ad ottenere un gran numero di ascolti e di riscontri: stiamo parlando di Luca Boskovic Bonini, cantautore e compositore, il quale scopre la sua passione per la musica a 12 anni dopo aver acquistato un vinile dei Beatles. È talmente potente la carica rock’n’roll dei Quattro di Liverpool, nel loro appeal apparentemente pop, ma capace di miscelare qualsiasi genere stravolgendolo che il giovane Bosckovic scorge in quei suoni, tutte le possibili combinazioni per esprimere in maniera libera e spontanea, le proprie sensazioni. Compra, quindi, una chitarra e da autodidatta impara a suonare, facendo anche i primi tentativi di composizione. Entra poi a far parte di vari gruppi di musica blues, rock e beat, suonando la chitarra e cantando e inizia così anche il suo percorso di cantautore.

Nel 1995 fonda i ‘Fourback’, una tribute band ispirata a John Lennon. Nel 2012 produce il primo cd dal titolo ‘A temporary lapse of heaven’, una raccolta di alcune delle sue canzoni più importanti. Dopo il tour, nel 2016, decide di pubblicare il meglio dei live intrapresi in ‘Loss heaven live!’, ottenendo sia da questo che dal precedente numerosi premi e riconoscimenti anche all’estero. È invece del 2019 l’Album ‘Victus amor¿’, prodotto dallo stesso Boskovic, un’opera che ha come tematica principale l’amore, sviscerato nel suo altalenare di conquista e perdita, attraverso lo spazio ed il tempo. Il lavoro raccoglie 13 nuovi brani, di cui tre strumentali (‘Victus amor¿’, ‘Chasing in time’ e ‘Sorrow’) e uno dei singoli estratti, “Never Again”, rappresenta a pieno titolo lo stile inconfondibile di Boskovic. Con uno splendido video girato tra Venezia e il comune di Nove (nei pressi di Vicenza) le sonorità di Never Again, coadiuvate anche dalle immagini e dai boschi vicentini, ci riporta tra le sfumature del rock anni 60-70, con picchi di modernità. Il genere di Bosckovic, infatti, si colloca a ritroso nel tempo ma guarda costantemente al futuro, dandogli così un doppio risvolto nella coloritura sonora.

Con richiami anglosassoni che intersecano le scanalature profonde di Jonny Marr, complice anche la timbrica graffiante, “Never Again” si insinua tra le pieghe più morbide del rock, trovando i respiri sospesi dello stile inglese e collegandoli a quelli del pop-rock indipendente italiano. Suoni eleganti e raffinati per arrangiamenti meticolosi dove, però, appare chiara l’autenticità e la disamina musicale di chi vuole unire la fluidità sonora, con sperimentazioni accattivanti. Suoni che attraversano decenni di rock e che si ramificano come lo stesso paesaggio inquadrato nel video, evocando sentimenti e sensazioni inedite che colgono di sorpresa anche l’ascoltatore più distratto.

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