MELODIE MIGRANTI: 150 anni del Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze

“Melodie Migranti” per i 150 anni del Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze

GIOVEDI 28 NOVEMBRE ORE 18 – INGRESSO GRATUITO

Una performance speciale per i 150 anni del Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze: giovedì 28 novembre alle ore 18 presso il Palazzo Nonfinito di Firenze un progetto speciale commissionato dal Museo Antropologico al sassofonista Leonardo Radicchi e al vibrafonista Nazareno Caputo. Il titolo “Melodie MigrantiPercorsi, deviazioni, partenze ed arrivi per una suggestione dinamica delle tradizioni popolari” esprime la ricerca dei due musicisti verso l’origine di alcuni elementi sonori caratterizzanti di determinate tradizioni popolari. Il risultato, presentato con la partecipazione e la guida all’ascolto del musicologo Stefano Zenni, porta all’origine avventurosa e affascinante di alcune melodie popolari che oggi rimandano a luoghi e periodi ben definiti ma che nascono dalla migrazione e ibridazione attraverso il globo.

L’evento è a ingresso gratuito.

Per informazioni relative anche all’intera giornata di celebrazione dei 150 del Museo: https://www.unifi.it/art-4488-il-museo-di-antropologia-festeggia-150-anni.html.

Info sui due musicisti: https://www.leonardoradicchi.com/js_albums/logos/.

Sassofonista, compositore e arrangiatore, Leonardo Radicchi è uno dei musicisti italiani più apprezzati. Ha suonato in molti festival e rassegne in Italia e all’estero con diverse formazioni e musicisti, collaborando con Robin Eubanks, John Surman, Orchestra Nazionale di Jazz, Massimo Nunzi e Orchestra Operaia, Cristiano Arcelli, Francesco Cusa, Ulrich Gumpert, Silke Eberhard, Marta Capponi, Cettina Donato, Eliel Lazo, Jose Andres Marquez, Tiziano Bianchi, Greg Fiengold, Eleonora Bianchini, Roberto Gatto, Simona Bencini, Mario Nappi, Manuel Magrini, Med Free Orkestra.

Nella sua discografia, tre album come leader a cui si aggiungono due dischi di prossima pubblicazione. E’ stato parte del collettivo tedesco Tonarbeiten registrando l’album Wrong turn swing (TBE- 2013).

Attivo a livello didattico presso Seminari e scuole italiane, è a sua volta diplomato al prestigioso Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front. Dal 2014 al 2016 ha lavorato con Emergency come operatore umanitario nei progetti Ebola (Sierra Leone) e War Surgery (Afghanistan), riportando il grande valore di queste esperienze nel suo libro “In fuga” (ed. Rupe Mutevole) e nell’album “Don’t call it justice” (Alfa Music).

Il vibrafonista Nazareno Caputo ha all’attivo diversi progetti musicali, fra cui il progetto PHYLUM, dove figura anche nelle vesti di compositore, il Moksha Pulse Sextet con cui ha inciso il primo disco (edito dalla Workin’ Label, con Umberto Tricca, Achille Succi, Bernardo Guerra, Gabriele Rampi, Giacomo Petrucci). Ha tenuto concerti in tutta Italia e all’estero. Ha dato vita a diverse collaborazioni in duo, tra cui quella con il pianista Duccio Beverini, con il quale ha realizzato una colonna sonora per il film muto “Les Amours de la Reine Elisabeth” (1912), eseguendola dal vivo nell’ambito del 77° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, quella con l’arpista Stefania Scapin, quelle con la contrabbassista austriaca Gina Schwarz e con il sassofonista Leonardo Radicchi. Collabora con il Bruno Tommaso Jazz Workshop e con gli Inventionis Mater (special guest nell’ultimo disco del duo). Nell’ambito della musica contemporanea, dal 2013 è membro del Quartetto Linea, con il quale si è esibito in vari festival in Italia e all’estero, tra cui il Musikfest der MGNM 2015 a Monaco di Baviera, del Knot Ensemble e dell’Ensemble de Angelis. Diplomato con lode al Conservatorio Cherubini di Firenze, partecipa attivamente all’attività concertistica dell’Orchestra del Cherubini di Firenze e a sua volta ricopre il ruolo di docente presso l’Istituto Coverciano di Firenze. E’ laureato in Architettura all’Università di Firenze, affiancando e alla ricerca musicale quella architettonica.

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