Non ce l’ha fatta, Nadia Toffa – 40 anni, dopo due anni di lotta contro il tumore
A celebrare i suoi funerali sarà don Maurizio Patriciello, parroco della Terra dei fuochi.
Si spegne a 40 anni Nadia Toffa, la nota conduttrice de Le Iene che da ormai due anni lottava contro un grave tumore cerebrale.
Nel dicembre del 2017 aveva scoperto la malattia e nel febbraio 2018, dopo essersi allontanata dalla vita lavorativa, è ritornata alla conduzione de Le Iene dove ha spiegato il grave motivo della sua assenza.
Sembrava che il peggio fosse passato, ma nell’ottobre 2018 a Verissimo dichiara di essere ancora affetta dal tumore, ricomparso a marzo dello stesso anno.
Da allora, Nadia Toffa, ha lottato con forza e sempre con il sorriso sulle labbra, contro questo mostro che piano piano l’ha consumata, e stamattina 13 agosto 2019 si è spenta presso la ”Casa di Cura Domus Salutis” di Brescia, dove era ricoverata da inizio luglio dato l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Ha dato speranza e forza a tante persone che, sfortunatamente, sono nella sua stessa situazione. È stata una guerriera, sempre caparbia e ironica, sempre piena di vitalità nonostante tutto.
A celebrare i suoi funerali sarà don Maurizio Patriciello, noto parroco della Terra dei Fuochi a cui la Toffa ha sempre dato appoggio.
”Nadia ha voluto che fossi io a celebrare il suo funerale. Mi costa molto, ma vado a Brescia volentieri e con grande riconoscenza. Partirò nel pomeriggio di Ferragosto per trovarmi in chiesa alle 10,30 del 16. Ho il dovere di portarle tutto l’affetto e la gratitudine degli abitanti della “Terra dei fuochi” “.
– Padre Maurizio Patriciello
L’Italia è sentita e afflitta dalla perdita di una persona spontanea, vera e vivace come lo era Nadia Toffa che sarà sempre ricordata con il sorriso e con gli occhi pieni di gioia e voglia di vivere.
«Le persone fragili non hanno nessuno che le difende quando vengono bullizzate in rete, la mia reazione vale anche per loro. Ho sentito un dovere, un’emergenza nel rispondere perché sapevo che la popolarità avrebbe dato un’eco maggiore alla mia voce e volevo usare questa eco per chi è lasciato da solo a fare i conti con la malattia. Come si fa a occuparsi della malattia, propria o altrui, e sopportare anche la violenza di chi non capisce e giudica?»
-Nadia Toffa