“Otello” della regista Ilaria Testoni: uno spettacolo gradevole ma poco peculiare

Associazione Le Perle di Novembre

Teatro Arcobaleno
Via Francesco Redi 1/a (Roma)
dal 10 al 27 maggio 2018

mercoledì- giovedì-venerdì-sabato ore 21.00, domenica ore 17.30

OTELLO

di WILLIAM SHAKESPEARE

da un’idea di Ilaria Testoni

adattamento di Glenda Ray

con Mauro Mandolini e Camillo Marcello Ciorciaro nei ruoli alternati di Otello e Iago, Francesca Dinale, Ilaria Amaldi, Laurence Mazzoni/Valerio Camelin, Roberto Di Marco, Fabrizio Bordignon, Michela Giamboni

Che cos’è oggi la diversità? E se Otello fosse Rom?

Dal 10 al 27 maggio, al Teatro Arcobaleno di Roma, prodotto dal Cantiere Giovani della Compagnia Mauri Sturno diretta da Glauco Mauri, con la regia di Ilaria Testoni e l’adattamento di Glenda Ray, va in scena un inconsueto Otello, riletto da una coppia di giovani donne attraverso la lente attuale del razzismo e delle differenze sociali, già presenti nel testo originale di William Shakespeare.

E se Otello fosse Rom? Se Otello oggi rappresentasse la “diversità” e l’alterità sociale vittima di inganno?

“Tutto ciò che rifiutiamo e odiamo si impossessa di noi, tutto ciò che amiamo e integriamo ci rende liberi” diceva Bert Hellinger, ciò che è sconosciuto ci fa paura, ciò che è diverso ci atterrisce.

Da sempre, fino ad oggi, le culture diverse si sono scontrate, temute, spesso ripudiate. Razzismo, integrazione, diversità sono temi contemporanei, ma Shakespeare col suo Moro di Venezia, Otello, ha raccontato anche la storia del suo tempo, 400 anni fa.

“Mi sono a lungo interrogata verso quale cultura, oggi, il nostro odio ha puntato il dito” spiega Ia regista Ilaria Testoni “e sono arrivata alla conclusione che Otello non poteva che essere un Rom nella visione contemporanea del testo. Così l’odio di Jago verso Otello, misto alla gelosia per l’incapacità di raggiungere il suo grado e i suoi meriti, diventa un odio feroce verso una cultura incomprensibile, ‘sconosciuta e quindi spaventosa’. E per lasciare una buona contraddizione tipica dell’animo umano, Jago – nell’opera sposato con Emilia – convive con la sua donna che è anche lei Rom. La disprezza, sì, ne abusa, ma la tiene con sé”.

Ad alternarsi nei ruoli di Otello e Iago, come fu per Salvo Randone e Gassman due nomi della Compagnia Mauri Sturno: Mauro Mandolini e Camillo Marcello Ciorciaro.

In scena dal 10 al 27 maggio al Teatro Arcobaleno, l’Otello nelle mani di Ilaria Testoni e Glenda Ray, con un cast di attori giovani e talentuosi -Mauro Mandolini, Camillo Marcello Ciorciaro, Francesca Dinale, Ilaria Amaldi, Laurence Mazzoni/Valerio Camelin, Roberto Di Marco, Fabrizio Bordignon, Michela Giamboni – diventa l’occasione per confrontarsi con un grande classico senza tempo, in una versione che rispecchia il presente senza tradire l’originale.

Recensione

Uno spettacolo gradevole anche se con poca originalità.

Sulla scena viene rappresentato l’Otello, un Otello differente in quanto rom e in quanto generale dell’esercito ma ciò appare solamente un contorno rispetto alla sua rappresentazione: la storia, infatti, non porta ulteriori peculiarità e la discendenza del protagonista e dei personaggi intorno, oltre all’ambientazione, non creano un grande squilibrio nello spettatore.

Jago viene mosso da un sentimento di vendetta nei confronti di Otello che non lo ha reso luogotenente ed ha preferito ad egli Cassio. È un uomo subdolo, che agisce nell’ombra e che suscita nei personaggi della tragedia fiducia e simpatia.

Desdemona, figlia del senatore, diviene sposa di Otello all’insaputa del padre, il quale rifiuta questa unione a causa della discendenza rom di Otello. Solo in  questo aspetto è possibile riscontrare il razzismo derivante dalla sua origine; tutti gli altri personaggi, più che del suo essere rom, provano per Otello sentimenti negativi per fattori differenti: per vendetta a causa di una promozione negata (per Jago) o perché vogliono la sua donna (per Rodrigo). L’essere di rom di Otello si manifesta solo con frasi inette sulla sua discendenza ma non è realmente il fattore scatenante.

La tragedia di Shakespeare continua ad essere contemporanea e nella rappresentazione di Ilaria Testoni si trattano temi attuali quali il razzismo, la violenza, il femminicidio; tuttavia il ritmo, nonostante la durata non eccede, si trascina lento, dilatandosi e creando nello spettatore un’aspettativa che non viene mai saziata.

 

Biglietti: intero € 19,00, ridotto € 15,00, Ridotto studenti € 13,00
Info e prenotazioni:
06.4402719 – info@teatroarcobaleno.it

Ufficio Stampa HF4Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 340.96.900.12

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