Recensione dello spettacolo “Il circo capovolto” al Roma Fringe Festival
Il circo capovolto
Teatro delle Temperie (Bologna)
Di Andrea Lupo
Regia di Andrea Paolucci
Monologo civile: un vortice in cui memoria, appartenenza, famiglia e sangue si mescolano a guerra, deportazioni, tradimenti, fughe e vendette. Un circo costretto in dieci scatoloni in attesa di liberare tutto il suo carico di storie di umanità, di gioia e leggerezza.
La storia di un uomo ungherese rom nel momento esatto in cui la vita lo abbandona per addentrarsi nel regno dei morti.
Una storia come tanti sembrerebbe ma in realtà nulla è ciò che appare.
Il protagonista vive in un campo che definisce sporco e puzzolente e in cui solo gli occhi e i sorrisi dei bambini riescono ad allietare le sue giornate. Ha con sé 10 scatoloni il cui interno è magico e misterioso: dentro c’è il circo; scatoloni nascosti nella cantina segreta giacché il capo del campo non li vuole. Quei 10 scatoloni racchiudono la storia di una famiglia e di una vendetta, quei 10 scatoloni saranno la causa della sua morte prematura.
“La grande storia del circo del nonno” può avere inizio: un racconto di guerra e voglia di sognare, di amicizie e tradimenti; una vicenda che diviene non più passato ma presente: un presente drammatico e fatale.
“Non riesco a fare pace con quello che sono stato… vorrei solo essere assolto”
Il circo del nonno, anticamente, fu venduto e il rimanente messo in 10 scatoloni, conservati nella casa dell’amico intimo che purtroppo più tardi si scoprirà essere un traditore, causando ciò la morte di tutti i componenti del circo, tranne uno: il padre del protagonista dello spettacolo.
La vendetta per questo tradimento avrebbe dovuto compiersi tempo addietro ma, purtroppo, molti anni dopo sarà il protagonista ad uccidere il traditore e a riprendere con sé gli scatoloni; ciò lo costringerà alla fuga e alla vita nel campo. Tuttavia, un anno dopo il destino busserà alla sua porta e la morte lo accoglierà tra le sue braccia, conducendolo alla dissolvenza dei ricordi; ma qualcosa urge essere comunicato da parte sua: il circo dovrà essere ricostruito per mano dei bambini e dovrà essere fatto su quella terra in cui il nonno e i componenti della carovana hanno scoperto quanto l’amicizia, a volte, possa essere ingannevole.
“Il circo è come un viaggio sempre nuovo e il viaggio è speranza”
Un attore con mimica e movimenti straordinari, capace di suscitare nello spettatore immagini di un tempo trascorso. Assolutamente consigliato!