Recensione dello spettacolo “Le Nomadi”, a Centrale Preneste Teatro fino al 19 Ottobre
Le Nomadi
dedicato alle donne e alle genti migranti
da “Furore” di John Steinbeck
drammaturgia Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
regia Tiziana Lucattini
con: Osvaldo Alzari, Francesca Ambrosio, Roberta Cesari, Sonia Coccia, Daria Di Loreto, Elisabetta Frasca, Giava Giombini, Valentina Greco, Ilaria Iovinella, Tommaso Lombardo, Francesca Loupakis, Cristiana Minardi, Daniela Minardi, Aliki Pisacane, Laura Ritucci, Simonetta Rossi, Ennio Peres,
Gabriele Traversa, Enrico Vulpiani
musiche dal vivo Alessandro Garramone voce, chitarra, banjo e armonica
Vincenzo Appolloni voce, violino
voce cantante Giava Giombini
In ricordo di Mariano De Simone
Voce di Tom Joad Fabio Traversa
Luci Andrea Panichi Izzotti
Centrale Preneste Teatro
via Alberto da Giussano 58
17, 18 e 19 Ottobre
ore 20.30
Il 17, 18 e 19 ottobre alle ore 20.30 a Centrale Preneste Teatro di Roma, va in scena Le Nomadi di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa, ispirato a Furore dello scrittore americano John Steinbeck. A ottant’anni dalla pubblicazione del testo, era il 1939, il tema trattato è più che mai attuale: si racconta di gente che abbandona la propria terra in cerca di una vita migliore. In questo spettacolo l’esodo è di donne resistenti, le nomadi, che affrontano un viaggio epico a piedi per raggiungere i propri uomini già partiti in cerca di fortuna accompagnate da una voce fuori campo, quella di Tom Joad, fantasmatica presenza, compagno invisibile di una comunità in fuga, ispiratore di resistenza e speranza. Viaggio che tanto ricorda le attuali carovane di migranti che cercano di varcare il confine fra Messico e Stati Uniti.
Questa messa in scena è accompagnata da musica dal vivo. Sul palco venti tra allievi della scuola di teatro Lapietraparla (www.lapietraparlateatro.it)e attori professionisti.
Recensione
“Venne l’alba ma non il giorno”.
“Le Nomadi” è uno spettacolo popolato da donne; donne che lottano per la propria terra ma che sono costrette a fuggire dalle loro case in cerca di un futuro migliore per sé stesse e i loro figli e per ricongiungersi agli uomini, partiti per l’Ovest tempo prima.
Sul palcoscenico insieme a loro solo un uomo, l’anziano del gruppo.
Quando il vento trascina a sé la polvere che copre il granturco, provocando un arresto del raccolto, le donne, non riuscendo più a pagare la banca, perdono la terra e la casa. Sono costrette a partire per l’America, per l’Ovest.
La partenza porta con sé speranze ed illusioni: quella di avere una casa immersa nelle piantagioni di arance (hanno trovato un volantino in cui si ricercano braccianti per la raccolta dell’arance e viene promessa un’ottima paga), quella di ricongiungersi all’uomo amato e di dare un futuro ai propri figli.
Partono ingenuamente “le nomadi”, convinte di trovare un futuro roseo ma ben presto si accorgeranno della cattiveria degli uomini.
“L’accoglienza fu un bagno gelido”.
Costrette a fuggire di notte ed a vedere il proprio campo distrutto dalle fiamme, lungo il cammino diverranno “fantocci” di sé stesse; per sopravvivere è necessario annullarsi.
“La linea di demarcazione tra fame e furore è sottile, come un capello.”
Riusciranno a trovare il futuro tanto agognato?
La musica che accompagna la messinscena è di tradizione orale americana e i musicisti sono davvero bravi a riportarla in vita.
Lo spettacolo è attuale, nonostante il testo sia del 1939, adducendo la riflessione che probabilmente nulla è cambiato e l’animo umano è rimasto lo stesso: portatore, molto spesso, di diffidenza, astuzia e bramosia.
Lo spettacolo andrebbe curato maggiormente nell’interpretazione e nella scelta registica.
Centrale Preneste Teatro
via Alberto da Giussano 58
17/18/19 ottobre 2019 h 20.30
biglietto8.00 €
Per info e prenotazioni: 06 27801063 (lun./ven. ore 10.00/17.00) o info@ruotaliberateatro.191.it
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